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29 Aprile 2021

Lo skill gap che dobbiamo colmare

a cura di Vincenzo Virgilio

L’Italia presenta un disallineamento forte tra richiesta di digital skill da parte delle imprese e quanto offre il mercato su questo fronte. La conferma arriva da alcune delle maggiori società attive nella ricerca e nella selezione di personale in ambito ICT e digital che Office Automation ha riunito attorno a un unico tavolo per leggere la situazione nel nostro Paese.

La selezione di personale qualificato in ambito ICT è una sfida chiave per tutte le aziende, chiamate a dotarsi di figure professionali capaci di fornire quel processo di trasformazione digitale che, insieme alla tecnologia, deve mettere al centro la persona, le sue qualità, le sue hard e soft skill. Un compito non semplice: l’Italia presenta infatti un disallineamento forte tra la richiesta di digital skill da parte delle imprese del nostro Paese e quanto offre attualmente il mercato del lavoro in Europa proprio per il livello di competenze digitali interno.

La relazione della Commissione Europea, in particolare, sottolinea come nel nostro Paese solo il 42% delle persone di età compresa tra i 16 e i 74 anni possieda almeno competenze digitali di base (58% nell’UE) e solo il 22% competenze digitali superiori a quelle di base (33% nell’UE).

Come evidenziato dal rapporto, la percentuale di specialisti ICT in Italia è ancora al di sotto della media UE (3,9%) e solo l’1% dei laureati italiani è in possesso di una laurea in discipline ICT, il dato più basso dell’Unione. Non solo. Un’altra percentuale che deve far riflettere è quella relativa agli specialisti ICT di sesso femminile, che come sottolinea la relazione nel nostro Paese attualmente rappresentano l’1% del numero totale di lavoratrici, cifra leggermente inferiore alla media UE dell’1,4%.

Nella speranza che la prossima edizione del rapporto Desi possa consegnarsi un quadro diverso dell’Italia. Office Automation ha deciso di leggere la situazione attuale insieme ad alcune delle maggiori società attive nella ricerca di personale qualificato in ambito ICT: EgoValeo, ManpowerGroup con Experis Academy, Hays Italia, Hunters Group, Michael Page, Gi Group con QiBit, Randstad con Randstad Technologies. Obiettivo: capire quali profili le aziende cercano, quali criticità riscontrano e quale contributo il mondo della selezione è in grado di portare al sistema Paese per far incontrare domande e offerta e colmare l’attuale skill gap.

  1. Quali profili professionali in ambito digitale cercano le azienda, sia fornitrici di soluzioni e servizi ICT che utenti, e con quali competenze specifico? Accanto alle skill tecniche, il World Economic Forum indica nel problem solving, nel pensiero critico e nella creatività le soft skill maggiormente richieste: confermate questa necessità?
  2. L’edizione 2020 del rapporto Desi colloca l’Italia all’ultimo posto in Europa per il livello di competenze digitali. Esiste un gap tra richiesta di digital skill da parte delle aziende italiane e quanto offre attualmente il nostro Paese su questo fronte? Dal vostro osservatorio, quali sono le maggiori criticità e questi limiti obbligano le imprese a rivolgersi all’estero? E’ vero inoltre che per determinati profili specialistici sta nascendo una maggiore “competizione” sul mercato del lavoro tra le società fornitrici di soluzioni e servizi ICT e le aziende utenti? Se si, su quali profili si concentra questa “competizione”?
  3. Conoscenza approfondita degli asset e della mission aziendale. Capacità di dialogare alla pari con le altre funzioni, dalla produzione agli acquisti, dalle vendite alle risorse umane. Insieme alle skill tecniche, il CIO è chiamato a dotarsi di nuove competenze manageriali, capaci di renderlo una guida nella transizione al digitale delle imprese e di allineare agli obiettivi dell’IT a quelli del business. Confermate questa necessità? Qual è la richiesta delle aziende in tal senso e, dal vostro osservatorio, quali sono le principali caratteristiche, abitudini, competenze che oggi deve garantire un CIO?
  4. Quale contributo società come la vostra possono portare al mercato del lavoro, singolarmente o in collaborazione con aziende clienti e partner, per ridurre lo skill gap legato alle competenze digitali e favorire l’incontro tra domanda e offerta?

(… continua su Office Automation)

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