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02 Marzo 2021

Blue economy e occupazione: prospettive per il 2021/2022

DAL BIO ARCHITETTO AL MOBILITY MANAGER FINO AGLI AVVOCATI E AI CONTABILI GREEN: ECCO I PROFILI MAGGIORMENTE RICHIESTI

a cura di Hunters Group

Da 10 anni ormai sentiamo parlare di Blue Economy, un modello di economia a livello globale mirato alla creazione di un ecosistema sostenibile, che ben si differenzia dalla nota Green Economy.
L’obiettivo dell’economia blu – sviluppata dall’imprenditore Gunter Pauli – non è di investire di più nella tutela dell’ambiente ma, grazie alle innovazioni in tutti i settori dell’economia che utilizzano sostanze già presenti in natura, di effettuare minori investimenti, creare più posti di lavoro e conseguire un ricavo maggiore. La Blue Economy rappresenta pertanto uno sviluppo della green economy: mentre quest’ultima prevede una riduzione di CO2 entro un limite accettabile, l’economia blu prevede di arrivare ad emissioni zero di CO2.

L’applicazione pratica di centinaia di progetti di Blue Economy ha portato in auge una serie di profili professionali spesso trasversali rispetto alle singole divisioni aziendali, ma indubbiamente molto interessanti. Non per tutti questi profili esistono al momento scuole di formazione specifiche, ma da un’analisi di Hunters Group – società di recruitment e selezione internazionale – entro pochi anni vi sarà uno sviluppo sempre maggiore di queste nuove tipologie di profili professionali, a partire da quelli più noti operanti in ambito Green Economy. Tre milioni e 100mila circa erano gli occupati di questo settore nel 2018, con un + 20% circa in meno di due anni (2020).

Rappresentano il 15% degli occupati complessivi. La domanda di green jobs è infatti in forte crescita: nel
2019, il numero di contratti di attivazione dalle imprese che riguardano questo tipo di profili è di circa 520.000 unità. I green jobs in Italia sono caratterizzati da un elevato livello dei titoli di studio richiesti: in un caso su tre (35,2%) si richiede un livello d’istruzione universitario. Dai “professionisti verdi” le imprese si aspettano non solo formazione più elevata, ma anche un’esperienza specifica nella professione. Resta sempre molto complesso il processo di reperimento e di onboarding di queste figure per circa il 40% delle aziende, che lamentano difficoltà nell’identificazione del profilo giusto.

I profili più ricercati nella Blue e Green Economy sono:
– Bio architetto
– Informatico ambientale
– Mobility manager
– E.G.E (esperto gestione energia)
– L’installatore di reti elettriche a migliore efficienza
– L’installatore di impianti di condizionamento a basso impatto ambientale
– Avvocato Green
– Contabile Green
Le R.A.L. per questi profili si collocano tra i 40.000 ed i 60.000 euro (ad esclusione di chi opera in P.Iva), e nella maggior parte dei casi si tratta di figure professionali operanti all’interno di contesti aziendali di medio-grandi dimensioni. In molti casi non si tratta di green job title vere e proprie, quanto di approccio e sensibilità al risparmio energetico e alla sostenibilità ambientale che le imprese ricercano nei nuovi profili da inserire.

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