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09 Giugno 2025

Crescita del settore ICT: gli ostacoli per le PMI secondo Luca Meleri di Hunters Group

Il settore ICT in Italia registra una crescita, alimentata dalla digitalizzazione delle imprese, dal PNRR e dall’evoluzione tecnologica

Il settore dell’Information and Communication Technology in Italia sta vivendo un periodo di forte crescita, un dato evidente non solo per la trasformazione digitale delle imprese, ma anche per la crescente richiesta di competenze specializzate. I dati dell’osservatorio guidato da Hunters Group rivelano un incremento del 30% nella richiesta di figure come sviluppatori software, analisti dati e specialisti in sicurezza informatica. Ne abbiamo parlato con Luca Meleri, Industry Leader ICT & Digital dell’azienda.

Quali sono i fattori principali che stanno alimentando questa crescita nel mercato italiano?
La crescita del settore ICT in Italia è il risultato di una combinazione di fattori: in primo luogo, la necessità di digitalizzazione delle imprese, una tendenza che dalla pandemia Covid-19 ha avuto una forte spinta; in secondo luogo, le opportunità offerte dal PNRR, in particolare per quanto riguarda gli investimenti in ottica industria 4.0. Infine, le tendenze tecnologiche globali, con il forte sviluppo e l’implementazione dell’Intelligenza Artificiale in molti campi professionali. La crescente consapevolezza del valore della tecnologia e dei dati, unita alla necessità di proteggersi dalle minacce informatiche, sta creando un ambiente fertile per la crescita e l’innovazione nel settore ICT italiano.

Quali sono gli ostacoli che le piccole e medie imprese affrontano nell’adozione di soluzioni tecnologiche avanzate?
I principali fattori di rallentamento nell’implementazione e nell’adozione di nuove tecnologie per le PMI possono essere concentrati in tre ambiti:

  • Resistenza al Cambiamento: introdurre dei cambiamenti all’interno delle aziende è un processo molto delicato, che va affrontato con grande attenzione per evitare di alterare equilibri interni, rischiando di compromettere la produttività e il benessere dei lavoratori. L’introduzione di nuove tecnologie spesso implica cambiamenti significativi, se non vere e proprie rivoluzioni, nei processi aziendali e nelle modalità di lavoro. Per questo motivo, spesso vi è una resistenza al cambiamento da parte del personale o della direzione, che può rappresentare un ostacolo significativo all’adozione di soluzioni digitali innovative.
  • Infrastrutture Tecnologiche Inadeguate: per molte PMI, l’accesso a infrastrutture digitali affidabili e performanti (come la banda larga o la fibra ottica) può essere limitato, rendendo difficile l’adozione di soluzioni basate sul cloud o che richiedono una connessione internet stabile e veloce.
  • Mancanza di Competenze Interne: nel mercato del lavoro odierno, molte PMI non dispongono internamente delle competenze specialistiche necessarie per valutare, implementare e gestire soluzioni tecnologiche avanzate. L’assunzione di personale qualificato può essere costosa e difficile, soprattutto in un mercato del lavoro ICT competitivo come quello attuale e la formazione del personale esistente potrebbe non essere sufficiente o richiedere un investimento di tempo e risorse che le PMI non sempre possono permettersi.

Questa carenza di competenze rallenta e spesso scoraggia una transizione digitale.

Quali strategie stanno adottando le aziende per attrarre e trattenere le figure professionali più richieste? Qual è il valore aggiunto che i giovani tech talent cercano oggi in un datore di lavoro?
I fattori che oggi i giovani talenti cercano in un’azienda, oltre ad una retribuzione adeguata, sono la crescita professionale e la flessibilità, fondamentale per un buon equilibrio vita-lavoro. Da questo punto di vista, sempre più aziende adottano piani di crescita personalizzati, con corsi di formazione e certificazioni per i propri dipendenti e career path definiti. Inoltre, un tema molto caldo e caro ai talenti informatici è lo smart-working: ad oggi le aziende più attrattive hanno introdotto, almeno in parte, questo approccio lavorativo, spesso abbracciando una modalità di lavoro ibrida.

 

 

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