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26 Giugno 2025

Informatore scientifico: professione in crescita tra Italia e Spagna

Il settore farmaceutico è in continua evoluzione e l’informatore scientifico (ISF) è fondamentale per promuovere i farmaci e per divulgare al meglio le informazioni medico-scientifico. Un ruolo che ha sempre più opportunità professionali, in Italia e all’estero. Secondo i dati elaborati da Hunters Group, società di ricerca e selezione di personale qualificato, sono cresciute – negli ultimi 12 mesi – del 15% le opportunità per ISF, Medical Advisor e Key Account Manager.

Retribuzioni: numeri e modelli. In Italia, la retribuzione annua lorda (RAL) media per un ISF è di circa 39.000 euro, con un range che va dai 34.000 ai 45.000 euro, a seconda dell’esperienza, dell’area terapeutica e della zona geografica. A questo compenso si aggiungono in media circa 8.000 euro di bonus variabile. La maggior parte di questi professionisti è assunto con il contratto collettivo nazionale chimico-farmaceutico, ma negli ultimi tempi è aumentata la tendenza a collaborare in partiva IVA soprattutto per figure junior o quando si lavora in piccole realtà.

In Spagna, invece, il compenso medio è leggermente inferiore: 36.000 euro, ma può superare i 50.000 euro in città come Madrid e Barcellona. Il bonus annuo medio si aggira attorno ai 7.500 euro. Il mercato spagnolo presenta una maggiore apertura alla flessibilità contrattuale e al lavoro autonomo, anche se le grandi imprese preferiscono contratti collettivi regolamentati.

Parità di genere e trasparenza retributiva. “In entrambi i paesi che abbiamo esaminato – precisa Giorgio Weger, Executive Manager Technical Division di Hunters Group – il gender pay gap è contenuto; tuttavia, ci sono ampi margini di miglioramento: la vera sfida, infatti, è garantire l’equità non soltanto dal punto di vista della retribuzione, ma anche nelle opportunità di carriera e nella possibilità di accedere a ruoli apicali per merito ed indipendentemente dal genere”.

Tendenze e nuove opportunità. In Italia si registra una domanda crescente di ISF specializzati in aree terapeutiche complesse come oncologia, neurologia e malattie rare, ma anche di figure ibride come i medical science liaison (MSL). Anche il settore veterinario è in espansione, trainato dalla nutraceutica e da un rinnovato interesse per la salute animale che riveste sempre maggiore importanza.

La Spagna, invece, sta vivendo un boom del biotech e dell’export farmaceutico (+17% nel 2023): per questo motivo, le aziende cercano professionisti capaci di unire competenze scientifiche e commerciali a quelle legate alla digitalizzazione e alla conoscenza di lingue straniere.

In Italia, le regioni più dinamiche e che offrono maggiori opportunità di lavoro sono Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto, anche per la presenza, in quei luoghi, dei cluster farmaceutici. La collaborazione a partiva IVA è più diffusa nelle PMI e per ruoli a progetto che richiedono maggiore autonomia gestionale e spirito imprenditoriale.

In Spagna, Madrid e Barcellona rappresentano i poli principali; anche in queste due metropoli sta aumentando il ricorso a collaborazioni autonome, specialmente in ambito digitale e in progetti innovativi.

“Nonostante le differenze normative – aggiunge Giorgio Weger – si registra una crescente mobilità tra i due paesi. Le multinazionali operanti a livello europeo favoriscono il trasferimento interno di professionisti o il reclutamento transnazionale per progetti condivisi tra più nazioni. L’Italia attrae professionisti spagnoli in cerca di maggiore stabilità contrattuale, mentre le aziende italiane guardano alla Spagna per accedere a un bacino di talenti flessibili”.

 

 

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