
L’arte del turnaround e della leadership internazionale con Guido Morelli
Nel mondo del management, guidare un’azienda verso la crescita e la trasformazione è una sfida che richiede competenze, visione e una grande capacità di adattamento. Oggi vi raccontiamo il percorso di Guido Morelli, CEO e General Manager con oltre vent’anni di esperienza nei settori Moda, Tessile e Calzaturiero, che ha saputo trasformare aziende complesse in realtà di successo internazionale. Ma soprattutto, vi portiamo dietro le quinte di alcune decisioni che definiscono davvero cosa significhi essere un leader.
Il coraggio delle scelte difficili
La leadership non si misura nei momenti facili, ma in quelli che nessuno vorrebbe affrontare. Guido lo sa bene. Alla domanda su quale sia stata la decisione più difficile della sua carriera, risponde senza esitazione:
“La chiusura di un impianto produttivo storico, con oltre 20 anni di attività, e la riorganizzazione della sede italiana. È stata una scelta drammatica, con una riduzione di organico di oltre 300 persone. Scioperi, tensioni, scontri verbali. Sapevo che sarei stato visto come il ‘tagliatore’. Ma l’obiettivo era salvare l’intera azienda, più di 1.000 posti di lavoro.”
Guido ha affrontato il momento più critico tenendo la barra dritta sul risultato finale: la continuità aziendale. Non da solo, però.
“Ho costruito un team solido che mi ha supportato. I tempi erano strettissimi, ma la condivisione interna ha fatto la differenza. Anche con i clienti, la sfida è stata enorme: spiegare che non si trattava di una semplice riduzione di costi, ma di un’operazione di right sizing, fatta anche nel loro interesse.”
Questa non è solo una storia di riorganizzazione, ma di responsabilità, lucidità e visione a lungo termine.
Innovazione e tradizione: un equilibrio strategico
Nel settore moda, innovare è complesso: il savoir-faire artigianale è ancora predominante. Guido ne è consapevole, e il suo approccio è pragmatico quanto strategico:
“Ogni implementazione tecnologica ha un impatto forte sul ciclo produttivo, in termini di qualità ed efficienza. Per questo, ho sempre adottato un approccio graduale, basato su analisi costi/benefici e sull’impatto percepito dal cliente finale.”
In altre parole, innovare sì, ma senza perdere di vista le radici, il prodotto, l’esperienza del consumatore. E soprattutto, senza fare innovazione “di facciata”.
“Le mie decisioni sono sempre state guidate da fattori economico-finanziari e da una profonda attenzione alla customer satisfaction.”
Internazionalizzazione come mindset
Guido ha vissuto la leadership in chiave internazionale non come slogan, ma come pratica quotidiana. In contesti come la Moldova o la Tunisia, ha imparato a lavorare con le culture, non contro di esse.
“L’adattamento culturale è la chiave. In Moldova, per esempio, abbiamo dovuto rivedere i processi produttivi rispettando il contesto locale. Nessun modello è esportabile senza trasformazione.”
Anche in questo si riflette il suo stile di leadership: flessibile ma deciso, sempre orientato alla sostenibilità operativa e culturale.
Visione, resilienza, impatto
Nel 2024, Guido ha guidato una delle trasformazioni più importanti della sua carriera: un turnaround completo in un’azienda calzaturiera da 600 dipendenti, culminato con l’apertura di un nuovo stabilimento in Tunisia e una joint venture per l’alta gamma.
“È stato un percorso impegnativo, ma estremamente gratificante. Ogni trasformazione reale passa dalla fatica e dalla visione condivisa.”
Consigli per chi vuole guidare davvero
Guido non ha dubbi su cosa serva oggi per essere un vero leader:
“Sviluppare competenze trasversali, imparare a comunicare e a gestire persone. Gli errori? Vanno affrontati e trasformati in occasioni di crescita.”
Tra i suoi riferimenti, Good to Great di Jim Collins. Non a caso: Guido incarna esattamente quel passaggio da buono a straordinario, con umiltà, rigore e determinazione.
Conclusione
In un’epoca in cui il cambiamento è l’unica costante, Guido Morelli dimostra che la vera leadership non è evitare le tempeste, ma saperle attraversare guidando gli altri verso la riva. Con coraggio, visione e senso di responsabilità. È questo il management che lascia il segno.
Intervista a cura di Aurora Santese, Manager Finance & Legal Division, Hr & Assessment Division