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16 Gennaio 2024

Energie rinnovabili: progettisti elettrici, project e asset manager i profili più richiesti dal mercato

Lo rileva Hunters, società di ricerca e selezione di personale: entro il 2030 si dovrà triplicare la capacità mondiale di energia pulita. Per farlo le aziende saranno costrette a trovare, in Italia e all’estero, professionisti altamente qualificati. 

Almeno 38 milioni di nuovi posti di lavoro creati nel mondo da qui al 2030 nel solo settore delle energie rinnovabili, con la possibilità di salire a 139 milioni nell’intero mercato della green economy, di cui oltre 74 milioni occupati in ambiti chiave come efficienza energetica, veicoli elettrici, sistemi di alimentazione/flessibilità e idrogeno. È questo lo scenario che Irena, l’Autorità internazionale per l’energia rinnovabile, intravede come diretta conseguenza della crescita esponenziale del mercato delle energie pulite a livello globale.

Ma quali saranno le figure più ricercate per garantire il raggiungimento degli obiettivi previsti entro il 2030?

Secondo le rilevazioni di Hunters, società di ricerca e selezione di personale qualificato, sono tre i profili più richiesti: Project manager, professionista in grado di saper gestire la commessa, pianificando le attività e sapendosi interfacciare con i vari tempi dettando tempistiche e scadenze, rispettando il budget nella gestione operativa del progetto. A seguire, Asset manager: figura professionale che nasce da un background in ingegneria o economia, e che si occupa dell’adempimento degli aspetti tecnici, finanziari e amministrativi di un impianto energetico durante le fasi di sviluppo, costruzione e funzionamento. Progettista elettrico: laureato in ingegneria elettrica con forte focus su quello che concerne lo sviluppo della commessa a livello tecnico, il progettista elettrico in questo momento è uno dei professionisti più richiesti sul mercato, il suo compito è quello di progettare, disegnare e collaudare i sistemi elettrici avanzati per impianti che sfruttano fonti di energia rinnovabile.

“Gli investimenti nell’ambito della green economy – precisa Gionata Aldeghi, Manager e Industry leader della divisione Energy di Hunters Group – stanno avendo, con il passare del tempo, sempre maggiore impatto in tutto il mondo, Italia compresa. Tutto questo, ovviamente, ha anche forti conseguenze sul mercato del lavoro e sulle competenze necessarie per guidare le aziende verso la transizione energetica. Da una nostra recente analisi emerge un quadro molto chiaro: nei prossimi 12 mesi cresceranno del 12% le richieste di professionisti capaci di garantire una crescita sostenibile”.

Aldeghi conclude: “Le opportunità in questo ambito sono innumerevoli e sarà necessario promuovere, a livello globale, un modello sostenibile per limitare il più possibile gli impatti sul pianeta. Le aziende, dunque, dovranno impegnarsi per creare e diffondere una maggiore consapevolezza verso le tematiche aziendali e promuovere politiche ed azioni che tutelino sia l’ecosistema, sia la loro sostenibilità economica”.

 

 

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