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01 Giugno 2023

I pregiudizi nelle assunzioni costano caro: una selezione sbagliata ha impatti anche a livello economico

Competenze. È questo quello su cui tutte le aziende dovrebbero puntare senza badare a nessun’altra caratteristica personale. Solo focalizzandosi sulla competenza – hard o soft – e non sul vestito (inteso come genere, provenienza, cultura, titolo di studio o religione) e puntando alla crescita del business.

“Anche se inconsapevoli – spiega Joelle Gallesi, Managing Director di Hunters Group, società di ricerca e selezione di personale qualificato – i pregiudizi durante un processo di recruiting possono avere impatti notevoli a livello economico, di business e di ambiente di lavoro. Recentemente abbiamo calcolato il costo di una selezione sbagliata e i numeri non sono proprio confortanti: una risorsa con esperienza compresa tra i 3 e i 5 anni che opera in ambito vendite senza successo e che non riesce a superare il periodo di prova, ad esempio, può costare all’azienda circa 44.000 euro, tra processi di selezione, inserimento o formazione; anche nell’area ICT le cose non cambiano: l’errata assunzione di una figura professionale di medio livello, con RAL indicativa 50.000 €, costa almeno 10.000 € al mese a cui dobbiamo sempre aggiungere le varie spese legate all’iter (il dato è frutto di una ricerca condotta su aziende e società IT di grandi dimensioni). Ma il problema, purtroppo, non è solo economico perché una risorsa non adeguata ha impatti anche sul clima aziendale”.

 

 

 

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