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05 Febbraio 2024

Le opportunità di lavoro cresceranno del 10% grazie all’AI

AI Engineer, AI Architect, Data Scientist e Machine Learning Engineer: ecco i professionisti più ricercati dalle aziende

Ormai la domanda la sappiamo bene tutti: l’AI ci ruberà il lavoro? Un timore che non fa altro che crescere con le sempre più aggiornate tecnologie che ogni giorno vengono presentate dai big del settore. Ancora una volta, però, la risposta e no e, questa volta la conferma arriva da una ricerca del noto Hunters Group.

Il futuro dell’AI nel lavoro

L’Osservatorio Hunters Group, infatti, ha reso noto che non solo l’AI non ruberà il lavoro di nessuno ma anzi, le opportunità cresceranno del 10% grazie all’intelligenza artificiale.
Ecco, per esempio, alcuni dei profili che saranno più ricercati dalle aziende nei prossimi mesi.
Il primo è l’AI Engineer il professionista che ha come lavoro di progettare e creare sistemi di AI. La retribuzione annua lorda è di circa 40-50.000 euro per un profilo junior e di 70.000 euro per un profilo senior.

L’AI Architect, invece, è il responsabile della pianificazione e dello sviluppo di tutte le infrastrutture che permettono alle varie tecnologie di dialogare tra loro. Le posizioni “entry level” percepiscono uno stipendio di 35.000 all’anno, mentre i lavoratori con più esperienza guadagnano fino a 65.000 euro all’anno.

Non mancheranno poi i data scientist che saranno sempre più richiesti per analizzare tutta una serie di dati molto complessi in modo che possano essere usati per sviluppare i progetti legati all’AI. Qui lo stipendio medio in Italia è pari a 35.000 euro all’anno con entry level che percepiscono uno stipendio di 30.600 euro all’anno, mentre i lavoratori con più esperienza guadagnano fino a 60.000 euro all’anno.

Infine, ma non certo per importanza, ecco il Engineer che si occupa di implementare e gestire i modelli di ML in produzione. Le posizioni entry level percepiscono uno stipendio di 35.000 euro all’anno, mentre i lavoratori con più esperienza guadagnano fino a 60.000 euro all’anno.

“Questa rivoluzione, – ha commentato Silvia Movio, Director di Hunters, brand di Hunters Group, società di ricerca e selezione di personale altamente qualificato – come spesso è accaduto con altre novità, spaventa molti lavoratori, ma la realtà è decisamente diversa e, per certi versi, più confortante: l’AI genererà nuove opportunità di lavoro per coloro che sapranno aggiornare le proprie competenze. Io credo, infatti, che il vero problema del mercato del lavoro dei prossimi anni sarà il mismatch, ovvero la mancanza di allineamento tra persone in cerca di un’occupazione e i posti vacanti e per colmare questa distanza dovremo necessariamente riqualificare la forza lavoro e puntare moltissimo sulla formazione”.

Leggi l’articolo completo su Digitech News

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