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25 Novembre 2020

Per il lavoro, il welfare sceglie i giovani e la digitalizzazione

Il welfare punta sulla filosofia del Talent as a Service e investe sui giovani talenti e la digitalizzazione

In un orizzonte occupazionale in continua trasformazione, il welfare aziendale ha come finalità quella di recrutare, formare e poi trattenere le migliori risorse che occorre trovarle sul mercato con nuovi strumenti adatti al cambiamento. La startup Cosmico, nata lo scorso febbraio, ha intercettato il cambiamento nel mercato del lavoro contemporaneo ponendosi come punto d’incontro tra i giovani lavoratori autonomi specializzati nel digitale e i grandi brand nazionali e internazionali.

Il 60% delle richieste dalle aziende che collaborano con Cosmico rientra nell’area di Sviluppo (frontend e backend), mentre la restante parte si divide tra Design e Comunicazione. Oltre l’80% viene infine incanalato nella figura dell’e-commerce manager, soprattutto da PMI che vogliono digitalizzarsi per la prima volta per essere competitive sul mercato.

Secondo una ricerca di PageGroup redatta a settembre 2020 – a cui Cosmico fa riferimento – le professioni più richieste al momento sono proprio legate al mondo del digitale: Cloud & Infrastracture Manager, Cyber Information Security Officer, E-Commerce Manager, Digital Marketing Specialist, Content and Social Media Manager, UX/UI Designer, Data Scientist e infine SW & Web Developer sono i ruoli più ricercati .

L’investimento sulla comunicazione deve infatti andare in parallelo con quella dello sviluppo, garantendo agli utenti finali di usufruire di un’intera community intorno ad un brand, senza limitarsi alla presenza di un e-commerce online. Spazio anche ai nuovi social network: in forte aumento le richieste di skills legate al mondo di Tik Tok, soprattutto nei videomaker, non più tradizionali ma in continua evoluzione con il mondo digital.

La filosofia del Talent as a Service: “Le aziende, avvalendosi della consulenza della startup, avranno la garanzia di collaborare con i migliori talenti del settore per i loro progetti di breve o lunga durata, abbracciando un nuovo modo di intendere il mondo del lavoro, sempre più contemporaneo e connesso. Oltre all’affidabilità, alla flessibilità e al contenimento dei costi di assunzione, le aziende avranno inoltre il vantaggio di lavorare con figure digital e smart che già padroneggiano perfettamente le nuove metodologie di lavoro, accelerando anche l’apprendimento e la trasformazione digitale dell’azienda stessa.” – racconta Francesco Marino, Managing Director di Cosmico.

Dello stesso parere e di come sia importante che soprattutto in questo momento le aziende ripartano dai giovani per colmare il gap generazionale ancora più evidente in questa fase di emergenza, è la posizione di Hunters Group, specializzato in ricerca e selezione di professionisti che abbiano maturato 3-5 anni di esperienza professionale e di giovani ad alto potenziale.

“Dalle nostre ultime analisi – dichiara Emanuele Franza, Director di JHunters, brand di Hunters Group  – emerge un quadro molto chiaro: molte aziende, in caso di necessità di inserire nuove risorse, stanno puntando su risorse junior da formare e far crescere internamente, piuttosto che rivolgersi a candidati senior con esperienza consolidata. Le risorse junior, infatti, hanno due ordini di vantaggi che, soprattutto in un momento come questo, non possiamo sottovalutare: il primo è certamente legato all’aspetto economico, ma quello ancora più importante è la loro conoscenza (o comunque una naturale predisposizione) all’utilizzo delle nuove tecnologie che si stanno rivelando strategiche nel ridefinire i processi lavorativi e garantire la continuità aziendale in periodi di smartworking e/o lockdown”. Opportunità molto interessanti, anche dal punto di vista delle retribuzioni. La forbice, infatti, oscilla indicativamente tra i 28.000 e i 35.000 euro annui lordi.

“Affinché il modello risulti vincente – aggiunge Emanuele Franza – le aziende dovranno implementare adeguati piani di formazione per i nuovi assunti e mettere in campo strumenti per coinvolgere e trattenere queste risorse, anche lavorando a distanza”.

→ Leggi l’articolo su Il Messaggero

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