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20 Luglio 2020

Clean Energy: opportunità di rientro per i manager italiani

Clean Energy: retribuzioni

Il tema economico risulta sempre un punto debole delle proposte avanzate dalle aziende italiane, che difficilmente riescono a pareggiare stipendi esteri diventati importanti. E’ facile, infatti, che la figura in rientro perda sul netto dal 15% al 25% della retribuzione, oltre ai benefici tipici dell’expatriate (relocation, auto, assicurazioni sanitarie…). Compare in ogni caso un trend a bilancia positiva, che prevede per i manager italiani opportunità di rientro in posizioni di rilievo. Le società italiane o internazionali avranno invece la possibilità di contare su figure con esperienza “locale”, fondamentale in questo segmento almeno quanto l’esperienza specifica di settore nelle Clean Energy.   Leggi anche: Come cambiare lavoro durante il Covid-19 Aziende italiane all’estero: il ruolo cruciale dell’Expat CV non lineare: come leggere tra le righe   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

Clean Energy: retribuzioni
Il tema economico risulta sempre un punto debole delle proposte avanzate dalle aziende italiane, che difficilmente riescono a pareggiare stipendi esteri diventati importanti. E’ facile, infatti, che la figura in rientro perda sul netto dal 15% al 25% della retribuzione, oltre ai benefici tipici dell’expatriate (relocation, auto, assicurazioni sanitarie…). Compare in ogni caso un trend a bilancia positiva, che prevede per i manager italiani opportunità di rientro in posizioni di rilievo. Le società italiane o internazionali avranno invece la possibilità di contare su figure con esperienza “locale”, fondamentale in questo segmento almeno quanto l’esperienza specifica di settore nelle Clean Energy.   Leggi anche: Come cambiare lavoro durante il Covid-19 Aziende italiane all’estero: il ruolo cruciale dell’Expat CV non lineare: come leggere tra le righe   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

Gli anni tra 2011 e 2018 furono caratterizzati da una stasi del mercato per quanto riguardava le opportunità lavorative, soprattutto di livello manageriale. Oggi si assiste invece a un nuovo boom organizzativo del settore, che sembra avvicinarsi ai trend del 2007-2010. Le organizzazioni trainanti in questa direzione sono soprattutto le corporate multinazionali, che col finire degli incentivi riducono al minimo la propria presenza sul nostro territorio. Esse si stanno riorganizzando con personale estero, con l’intento di sviluppare nuovamente un mercato attivo come quello italiano. Questa, quindi, la dinamica alla base della creazione di nuove opportunità in Italia. Alcuni processi di ricerca e selezione da noi condotti, che hanno ridefinito le prime linee manageriali aziendali italiane, hanno ulteriormente evidenziato una carenza strutturale di profili con competenze di Business Development, O&M e OM & Construction. A beneficiare dell’apertura di queste posizioni lavorative sono tutti i profili italiani “creatisi” dal 2003 al 2010. Pur di non lasciare il settore e a svantaggio della propria professionalità, queste figure avevano scelto carriere estere, seguendo investitori ed EPC, come LATAM in Sud Africa, piuttosto che nel più vicino Regno Unito. Oggi, ai suddetti profili è data l’opportunità di rientrare in Italia e ricoprire posizioni rilevanti. Forti di esperienze estere spesso maturate su impianti in Grid Parity, essi possono infatti offrire alle aziende competenze strutturate da un punto di vista tecnico e manageriale.
Clean Energy: retribuzioni
Il tema economico risulta sempre un punto debole delle proposte avanzate dalle aziende italiane, che difficilmente riescono a pareggiare stipendi esteri diventati importanti. E’ facile, infatti, che la figura in rientro perda sul netto dal 15% al 25% della retribuzione, oltre ai benefici tipici dell’expatriate (relocation, auto, assicurazioni sanitarie…). Compare in ogni caso un trend a bilancia positiva, che prevede per i manager italiani opportunità di rientro in posizioni di rilievo. Le società italiane o internazionali avranno invece la possibilità di contare su figure con esperienza “locale”, fondamentale in questo segmento almeno quanto l’esperienza specifica di settore nelle Clean Energy.   Leggi anche: Come cambiare lavoro durante il Covid-19 Aziende italiane all’estero: il ruolo cruciale dell’Expat CV non lineare: come leggere tra le righe   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

Clean Energy: opportunità in Italia
Gli anni tra 2011 e 2018 furono caratterizzati da una stasi del mercato per quanto riguardava le opportunità lavorative, soprattutto di livello manageriale. Oggi si assiste invece a un nuovo boom organizzativo del settore, che sembra avvicinarsi ai trend del 2007-2010. Le organizzazioni trainanti in questa direzione sono soprattutto le corporate multinazionali, che col finire degli incentivi riducono al minimo la propria presenza sul nostro territorio. Esse si stanno riorganizzando con personale estero, con l’intento di sviluppare nuovamente un mercato attivo come quello italiano. Questa, quindi, la dinamica alla base della creazione di nuove opportunità in Italia. Alcuni processi di ricerca e selezione da noi condotti, che hanno ridefinito le prime linee manageriali aziendali italiane, hanno ulteriormente evidenziato una carenza strutturale di profili con competenze di Business Development, O&M e OM & Construction. A beneficiare dell’apertura di queste posizioni lavorative sono tutti i profili italiani “creatisi” dal 2003 al 2010. Pur di non lasciare il settore e a svantaggio della propria professionalità, queste figure avevano scelto carriere estere, seguendo investitori ed EPC, come LATAM in Sud Africa, piuttosto che nel più vicino Regno Unito. Oggi, ai suddetti profili è data l’opportunità di rientrare in Italia e ricoprire posizioni rilevanti. Forti di esperienze estere spesso maturate su impianti in Grid Parity, essi possono infatti offrire alle aziende competenze strutturate da un punto di vista tecnico e manageriale.
Clean Energy: retribuzioni
Il tema economico risulta sempre un punto debole delle proposte avanzate dalle aziende italiane, che difficilmente riescono a pareggiare stipendi esteri diventati importanti. E’ facile, infatti, che la figura in rientro perda sul netto dal 15% al 25% della retribuzione, oltre ai benefici tipici dell’expatriate (relocation, auto, assicurazioni sanitarie…). Compare in ogni caso un trend a bilancia positiva, che prevede per i manager italiani opportunità di rientro in posizioni di rilievo. Le società italiane o internazionali avranno invece la possibilità di contare su figure con esperienza “locale”, fondamentale in questo segmento almeno quanto l’esperienza specifica di settore nelle Clean Energy.   Leggi anche: Come cambiare lavoro durante il Covid-19 Aziende italiane all’estero: il ruolo cruciale dell’Expat CV non lineare: come leggere tra le righe   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

Clean Energy: opportunità in Italia
Gli anni tra 2011 e 2018 furono caratterizzati da una stasi del mercato per quanto riguardava le opportunità lavorative, soprattutto di livello manageriale. Oggi si assiste invece a un nuovo boom organizzativo del settore, che sembra avvicinarsi ai trend del 2007-2010. Le organizzazioni trainanti in questa direzione sono soprattutto le corporate multinazionali, che col finire degli incentivi riducono al minimo la propria presenza sul nostro territorio. Esse si stanno riorganizzando con personale estero, con l’intento di sviluppare nuovamente un mercato attivo come quello italiano. Questa, quindi, la dinamica alla base della creazione di nuove opportunità in Italia. Alcuni processi di ricerca e selezione da noi condotti, che hanno ridefinito le prime linee manageriali aziendali italiane, hanno ulteriormente evidenziato una carenza strutturale di profili con competenze di Business Development, O&M e OM & Construction. A beneficiare dell’apertura di queste posizioni lavorative sono tutti i profili italiani “creatisi” dal 2003 al 2010. Pur di non lasciare il settore e a svantaggio della propria professionalità, queste figure avevano scelto carriere estere, seguendo investitori ed EPC, come LATAM in Sud Africa, piuttosto che nel più vicino Regno Unito. Oggi, ai suddetti profili è data l’opportunità di rientrare in Italia e ricoprire posizioni rilevanti. Forti di esperienze estere spesso maturate su impianti in Grid Parity, essi possono infatti offrire alle aziende competenze strutturate da un punto di vista tecnico e manageriale.
Clean Energy: retribuzioni
Il tema economico risulta sempre un punto debole delle proposte avanzate dalle aziende italiane, che difficilmente riescono a pareggiare stipendi esteri diventati importanti. E’ facile, infatti, che la figura in rientro perda sul netto dal 15% al 25% della retribuzione, oltre ai benefici tipici dell’expatriate (relocation, auto, assicurazioni sanitarie…). Compare in ogni caso un trend a bilancia positiva, che prevede per i manager italiani opportunità di rientro in posizioni di rilievo. Le società italiane o internazionali avranno invece la possibilità di contare su figure con esperienza “locale”, fondamentale in questo segmento almeno quanto l’esperienza specifica di settore nelle Clean Energy.   Leggi anche: Come cambiare lavoro durante il Covid-19 Aziende italiane all’estero: il ruolo cruciale dell’Expat CV non lineare: come leggere tra le righe   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

Il settore energetico, in particolare quello delle rinnovabili, sta dimostrando da due semestri un trend in completa opposizione con l’andamento dei maggiori settori manifatturieri in Italia. Nella maggior parte dei casi i talenti italiani (spesso molto preparati dal punto di vista tecnico) trovano maggiori spazi di crescita organizzativa ed economica all’estero. Questa tendenza non trova però conferma nel segmento delle Clean Energy che, al contrario, offre buone opportunità per il rientro in patria di manager italiani. Ecco i risultati della nostra analisi focalizzata, in questi mesi estivi, sui profili manageriali.
Clean Energy: opportunità in Italia
Gli anni tra 2011 e 2018 furono caratterizzati da una stasi del mercato per quanto riguardava le opportunità lavorative, soprattutto di livello manageriale. Oggi si assiste invece a un nuovo boom organizzativo del settore, che sembra avvicinarsi ai trend del 2007-2010. Le organizzazioni trainanti in questa direzione sono soprattutto le corporate multinazionali, che col finire degli incentivi riducono al minimo la propria presenza sul nostro territorio. Esse si stanno riorganizzando con personale estero, con l’intento di sviluppare nuovamente un mercato attivo come quello italiano. Questa, quindi, la dinamica alla base della creazione di nuove opportunità in Italia. Alcuni processi di ricerca e selezione da noi condotti, che hanno ridefinito le prime linee manageriali aziendali italiane, hanno ulteriormente evidenziato una carenza strutturale di profili con competenze di Business Development, O&M e OM & Construction. A beneficiare dell’apertura di queste posizioni lavorative sono tutti i profili italiani “creatisi” dal 2003 al 2010. Pur di non lasciare il settore e a svantaggio della propria professionalità, queste figure avevano scelto carriere estere, seguendo investitori ed EPC, come LATAM in Sud Africa, piuttosto che nel più vicino Regno Unito. Oggi, ai suddetti profili è data l’opportunità di rientrare in Italia e ricoprire posizioni rilevanti. Forti di esperienze estere spesso maturate su impianti in Grid Parity, essi possono infatti offrire alle aziende competenze strutturate da un punto di vista tecnico e manageriale.
Clean Energy: retribuzioni
Il tema economico risulta sempre un punto debole delle proposte avanzate dalle aziende italiane, che difficilmente riescono a pareggiare stipendi esteri diventati importanti. E’ facile, infatti, che la figura in rientro perda sul netto dal 15% al 25% della retribuzione, oltre ai benefici tipici dell’expatriate (relocation, auto, assicurazioni sanitarie…). Compare in ogni caso un trend a bilancia positiva, che prevede per i manager italiani opportunità di rientro in posizioni di rilievo. Le società italiane o internazionali avranno invece la possibilità di contare su figure con esperienza “locale”, fondamentale in questo segmento almeno quanto l’esperienza specifica di settore nelle Clean Energy.   Leggi anche: Come cambiare lavoro durante il Covid-19 Aziende italiane all’estero: il ruolo cruciale dell’Expat CV non lineare: come leggere tra le righe   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

Aumentano i Manager italiani che, dopo un’esperienza all’estero, hanno occasione di ricoprire una posizione di rilievo nel Bel Paese.
Il settore energetico, in particolare quello delle rinnovabili, sta dimostrando da due semestri un trend in completa opposizione con l’andamento dei maggiori settori manifatturieri in Italia. Nella maggior parte dei casi i talenti italiani (spesso molto preparati dal punto di vista tecnico) trovano maggiori spazi di crescita organizzativa ed economica all’estero. Questa tendenza non trova però conferma nel segmento delle Clean Energy che, al contrario, offre buone opportunità per il rientro in patria di manager italiani. Ecco i risultati della nostra analisi focalizzata, in questi mesi estivi, sui profili manageriali.
Clean Energy: opportunità in Italia
Gli anni tra 2011 e 2018 furono caratterizzati da una stasi del mercato per quanto riguardava le opportunità lavorative, soprattutto di livello manageriale. Oggi si assiste invece a un nuovo boom organizzativo del settore, che sembra avvicinarsi ai trend del 2007-2010. Le organizzazioni trainanti in questa direzione sono soprattutto le corporate multinazionali, che col finire degli incentivi riducono al minimo la propria presenza sul nostro territorio. Esse si stanno riorganizzando con personale estero, con l’intento di sviluppare nuovamente un mercato attivo come quello italiano. Questa, quindi, la dinamica alla base della creazione di nuove opportunità in Italia. Alcuni processi di ricerca e selezione da noi condotti, che hanno ridefinito le prime linee manageriali aziendali italiane, hanno ulteriormente evidenziato una carenza strutturale di profili con competenze di Business Development, O&M e OM & Construction. A beneficiare dell’apertura di queste posizioni lavorative sono tutti i profili italiani “creatisi” dal 2003 al 2010. Pur di non lasciare il settore e a svantaggio della propria professionalità, queste figure avevano scelto carriere estere, seguendo investitori ed EPC, come LATAM in Sud Africa, piuttosto che nel più vicino Regno Unito. Oggi, ai suddetti profili è data l’opportunità di rientrare in Italia e ricoprire posizioni rilevanti. Forti di esperienze estere spesso maturate su impianti in Grid Parity, essi possono infatti offrire alle aziende competenze strutturate da un punto di vista tecnico e manageriale.
Clean Energy: retribuzioni
Il tema economico risulta sempre un punto debole delle proposte avanzate dalle aziende italiane, che difficilmente riescono a pareggiare stipendi esteri diventati importanti. E’ facile, infatti, che la figura in rientro perda sul netto dal 15% al 25% della retribuzione, oltre ai benefici tipici dell’expatriate (relocation, auto, assicurazioni sanitarie…). Compare in ogni caso un trend a bilancia positiva, che prevede per i manager italiani opportunità di rientro in posizioni di rilievo. Le società italiane o internazionali avranno invece la possibilità di contare su figure con esperienza “locale”, fondamentale in questo segmento almeno quanto l’esperienza specifica di settore nelle Clean Energy.   Leggi anche: Come cambiare lavoro durante il Covid-19 Aziende italiane all’estero: il ruolo cruciale dell’Expat CV non lineare: come leggere tra le righe   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

Aumentano i Manager italiani che, dopo un’esperienza all’estero, hanno occasione di ricoprire una posizione di rilievo nel Bel Paese.
Il settore energetico, in particolare quello delle rinnovabili, sta dimostrando da due semestri un trend in completa opposizione con l’andamento dei maggiori settori manifatturieri in Italia. Nella maggior parte dei casi i talenti italiani (spesso molto preparati dal punto di vista tecnico) trovano maggiori spazi di crescita organizzativa ed economica all’estero. Questa tendenza non trova però conferma nel segmento delle Clean Energy che, al contrario, offre buone opportunità per il rientro in patria di manager italiani. Ecco i risultati della nostra analisi focalizzata, in questi mesi estivi, sui profili manageriali.
Clean Energy: opportunità in Italia
Gli anni tra 2011 e 2018 furono caratterizzati da una stasi del mercato per quanto riguardava le opportunità lavorative, soprattutto di livello manageriale. Oggi si assiste invece a un nuovo boom organizzativo del settore, che sembra avvicinarsi ai trend del 2007-2010. Le organizzazioni trainanti in questa direzione sono soprattutto le corporate multinazionali, che col finire degli incentivi riducono al minimo la propria presenza sul nostro territorio. Esse si stanno riorganizzando con personale estero, con l’intento di sviluppare nuovamente un mercato attivo come quello italiano. Questa, quindi, la dinamica alla base della creazione di nuove opportunità in Italia. Alcuni processi di ricerca e selezione da noi condotti, che hanno ridefinito le prime linee manageriali aziendali italiane, hanno ulteriormente evidenziato una carenza strutturale di profili con competenze di Business Development, O&M e OM & Construction. A beneficiare dell’apertura di queste posizioni lavorative sono tutti i profili italiani “creatisi” dal 2003 al 2010. Pur di non lasciare il settore e a svantaggio della propria professionalità, queste figure avevano scelto carriere estere, seguendo investitori ed EPC, come LATAM in Sud Africa, piuttosto che nel più vicino Regno Unito. Oggi, ai suddetti profili è data l’opportunità di rientrare in Italia e ricoprire posizioni rilevanti. Forti di esperienze estere spesso maturate su impianti in Grid Parity, essi possono infatti offrire alle aziende competenze strutturate da un punto di vista tecnico e manageriale.
Clean Energy: retribuzioni
Il tema economico risulta sempre un punto debole delle proposte avanzate dalle aziende italiane, che difficilmente riescono a pareggiare stipendi esteri diventati importanti. E’ facile, infatti, che la figura in rientro perda sul netto dal 15% al 25% della retribuzione, oltre ai benefici tipici dell’expatriate (relocation, auto, assicurazioni sanitarie…). Compare in ogni caso un trend a bilancia positiva, che prevede per i manager italiani opportunità di rientro in posizioni di rilievo. Le società italiane o internazionali avranno invece la possibilità di contare su figure con esperienza “locale”, fondamentale in questo segmento almeno quanto l’esperienza specifica di settore nelle Clean Energy.   Leggi anche: Come cambiare lavoro durante il Covid-19 Aziende italiane all’estero: il ruolo cruciale dell’Expat CV non lineare: come leggere tra le righe   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

Clean Energy: retribuzioni
Il tema economico risulta sempre un punto debole delle proposte avanzate dalle aziende italiane, che difficilmente riescono a pareggiare stipendi esteri diventati importanti. E’ facile, infatti, che la figura in rientro perda sul netto dal 15% al 25% della retribuzione, oltre ai benefici tipici dell’expatriate (relocation, auto, assicurazioni sanitarie…). Compare in ogni caso un trend a bilancia positiva, che prevede per i manager italiani opportunità di rientro in posizioni di rilievo. Le società italiane o internazionali avranno invece la possibilità di contare su figure con esperienza “locale”, fondamentale in questo segmento almeno quanto l’esperienza specifica di settore nelle Clean Energy.   Leggi anche: Come cambiare lavoro durante il Covid-19 Aziende italiane all’estero: il ruolo cruciale dell’Expat CV non lineare: come leggere tra le righe   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

Aumentano i Manager italiani che, dopo un’esperienza all’estero, hanno occasione di ricoprire una posizione di rilievo nel Bel Paese.
Il settore energetico, in particolare quello delle rinnovabili, sta dimostrando da due semestri un trend in completa opposizione con l’andamento dei maggiori settori manifatturieri in Italia. Nella maggior parte dei casi i talenti italiani (spesso molto preparati dal punto di vista tecnico) trovano maggiori spazi di crescita organizzativa ed economica all’estero. Questa tendenza non trova però conferma nel segmento delle Clean Energy che, al contrario, offre buone opportunità per il rientro in patria di manager italiani. Ecco i risultati della nostra analisi focalizzata, in questi mesi estivi, sui profili manageriali.
Clean Energy: opportunità in Italia
Gli anni tra 2011 e 2018 furono caratterizzati da una stasi del mercato per quanto riguardava le opportunità lavorative, soprattutto di livello manageriale. Oggi si assiste invece a un nuovo boom organizzativo del settore, che sembra avvicinarsi ai trend del 2007-2010. Le organizzazioni trainanti in questa direzione sono soprattutto le corporate multinazionali, che col finire degli incentivi riducono al minimo la propria presenza sul nostro territorio. Esse si stanno riorganizzando con personale estero, con l’intento di sviluppare nuovamente un mercato attivo come quello italiano. Questa, quindi, la dinamica alla base della creazione di nuove opportunità in Italia. Alcuni processi di ricerca e selezione da noi condotti, che hanno ridefinito le prime linee manageriali aziendali italiane, hanno ulteriormente evidenziato una carenza strutturale di profili con competenze di Business Development, O&M e OM & Construction. A beneficiare dell’apertura di queste posizioni lavorative sono tutti i profili italiani “creatisi” dal 2003 al 2010. Pur di non lasciare il settore e a svantaggio della propria professionalità, queste figure avevano scelto carriere estere, seguendo investitori ed EPC, come LATAM in Sud Africa, piuttosto che nel più vicino Regno Unito. Oggi, ai suddetti profili è data l’opportunità di rientrare in Italia e ricoprire posizioni rilevanti. Forti di esperienze estere spesso maturate su impianti in Grid Parity, essi possono infatti offrire alle aziende competenze strutturate da un punto di vista tecnico e manageriale.
Clean Energy: retribuzioni
Il tema economico risulta sempre un punto debole delle proposte avanzate dalle aziende italiane, che difficilmente riescono a pareggiare stipendi esteri diventati importanti. E’ facile, infatti, che la figura in rientro perda sul netto dal 15% al 25% della retribuzione, oltre ai benefici tipici dell’expatriate (relocation, auto, assicurazioni sanitarie…). Compare in ogni caso un trend a bilancia positiva, che prevede per i manager italiani opportunità di rientro in posizioni di rilievo. Le società italiane o internazionali avranno invece la possibilità di contare su figure con esperienza “locale”, fondamentale in questo segmento almeno quanto l’esperienza specifica di settore nelle Clean Energy.   Leggi anche: Come cambiare lavoro durante il Covid-19 Aziende italiane all’estero: il ruolo cruciale dell’Expat CV non lineare: come leggere tra le righe   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

Gli anni tra 2011 e 2018 furono caratterizzati da una stasi del mercato per quanto riguardava le opportunità lavorative, soprattutto di livello manageriale. Oggi si assiste invece a un nuovo boom organizzativo del settore, che sembra avvicinarsi ai trend del 2007-2010. Le organizzazioni trainanti in questa direzione sono soprattutto le corporate multinazionali, che col finire degli incentivi riducono al minimo la propria presenza sul nostro territorio. Esse si stanno riorganizzando con personale estero, con l’intento di sviluppare nuovamente un mercato attivo come quello italiano. Questa, quindi, la dinamica alla base della creazione di nuove opportunità in Italia. Alcuni processi di ricerca e selezione da noi condotti, che hanno ridefinito le prime linee manageriali aziendali italiane, hanno ulteriormente evidenziato una carenza strutturale di profili con competenze di Business Development, O&M e OM & Construction. A beneficiare dell’apertura di queste posizioni lavorative sono tutti i profili italiani “creatisi” dal 2003 al 2010. Pur di non lasciare il settore e a svantaggio della propria professionalità, queste figure avevano scelto carriere estere, seguendo investitori ed EPC, come LATAM in Sud Africa, piuttosto che nel più vicino Regno Unito. Oggi, ai suddetti profili è data l’opportunità di rientrare in Italia e ricoprire posizioni rilevanti. Forti di esperienze estere spesso maturate su impianti in Grid Parity, essi possono infatti offrire alle aziende competenze strutturate da un punto di vista tecnico e manageriale.
Clean Energy: retribuzioni
Il tema economico risulta sempre un punto debole delle proposte avanzate dalle aziende italiane, che difficilmente riescono a pareggiare stipendi esteri diventati importanti. E’ facile, infatti, che la figura in rientro perda sul netto dal 15% al 25% della retribuzione, oltre ai benefici tipici dell’expatriate (relocation, auto, assicurazioni sanitarie…). Compare in ogni caso un trend a bilancia positiva, che prevede per i manager italiani opportunità di rientro in posizioni di rilievo. Le società italiane o internazionali avranno invece la possibilità di contare su figure con esperienza “locale”, fondamentale in questo segmento almeno quanto l’esperienza specifica di settore nelle Clean Energy.   Leggi anche: Come cambiare lavoro durante il Covid-19 Aziende italiane all’estero: il ruolo cruciale dell’Expat CV non lineare: come leggere tra le righe   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

Aumentano i Manager italiani che, dopo un’esperienza all’estero, hanno occasione di ricoprire una posizione di rilievo nel Bel Paese.
Il settore energetico, in particolare quello delle rinnovabili, sta dimostrando da due semestri un trend in completa opposizione con l’andamento dei maggiori settori manifatturieri in Italia. Nella maggior parte dei casi i talenti italiani (spesso molto preparati dal punto di vista tecnico) trovano maggiori spazi di crescita organizzativa ed economica all’estero. Questa tendenza non trova però conferma nel segmento delle Clean Energy che, al contrario, offre buone opportunità per il rientro in patria di manager italiani. Ecco i risultati della nostra analisi focalizzata, in questi mesi estivi, sui profili manageriali.
Clean Energy: opportunità in Italia
Gli anni tra 2011 e 2018 furono caratterizzati da una stasi del mercato per quanto riguardava le opportunità lavorative, soprattutto di livello manageriale. Oggi si assiste invece a un nuovo boom organizzativo del settore, che sembra avvicinarsi ai trend del 2007-2010. Le organizzazioni trainanti in questa direzione sono soprattutto le corporate multinazionali, che col finire degli incentivi riducono al minimo la propria presenza sul nostro territorio. Esse si stanno riorganizzando con personale estero, con l’intento di sviluppare nuovamente un mercato attivo come quello italiano. Questa, quindi, la dinamica alla base della creazione di nuove opportunità in Italia. Alcuni processi di ricerca e selezione da noi condotti, che hanno ridefinito le prime linee manageriali aziendali italiane, hanno ulteriormente evidenziato una carenza strutturale di profili con competenze di Business Development, O&M e OM & Construction. A beneficiare dell’apertura di queste posizioni lavorative sono tutti i profili italiani “creatisi” dal 2003 al 2010. Pur di non lasciare il settore e a svantaggio della propria professionalità, queste figure avevano scelto carriere estere, seguendo investitori ed EPC, come LATAM in Sud Africa, piuttosto che nel più vicino Regno Unito. Oggi, ai suddetti profili è data l’opportunità di rientrare in Italia e ricoprire posizioni rilevanti. Forti di esperienze estere spesso maturate su impianti in Grid Parity, essi possono infatti offrire alle aziende competenze strutturate da un punto di vista tecnico e manageriale.
Clean Energy: retribuzioni
Il tema economico risulta sempre un punto debole delle proposte avanzate dalle aziende italiane, che difficilmente riescono a pareggiare stipendi esteri diventati importanti. E’ facile, infatti, che la figura in rientro perda sul netto dal 15% al 25% della retribuzione, oltre ai benefici tipici dell’expatriate (relocation, auto, assicurazioni sanitarie…). Compare in ogni caso un trend a bilancia positiva, che prevede per i manager italiani opportunità di rientro in posizioni di rilievo. Le società italiane o internazionali avranno invece la possibilità di contare su figure con esperienza “locale”, fondamentale in questo segmento almeno quanto l’esperienza specifica di settore nelle Clean Energy.   Leggi anche: Come cambiare lavoro durante il Covid-19 Aziende italiane all’estero: il ruolo cruciale dell’Expat CV non lineare: come leggere tra le righe   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

Clean Energy: opportunità in Italia
Gli anni tra 2011 e 2018 furono caratterizzati da una stasi del mercato per quanto riguardava le opportunità lavorative, soprattutto di livello manageriale. Oggi si assiste invece a un nuovo boom organizzativo del settore, che sembra avvicinarsi ai trend del 2007-2010. Le organizzazioni trainanti in questa direzione sono soprattutto le corporate multinazionali, che col finire degli incentivi riducono al minimo la propria presenza sul nostro territorio. Esse si stanno riorganizzando con personale estero, con l’intento di sviluppare nuovamente un mercato attivo come quello italiano. Questa, quindi, la dinamica alla base della creazione di nuove opportunità in Italia. Alcuni processi di ricerca e selezione da noi condotti, che hanno ridefinito le prime linee manageriali aziendali italiane, hanno ulteriormente evidenziato una carenza strutturale di profili con competenze di Business Development, O&M e OM & Construction. A beneficiare dell’apertura di queste posizioni lavorative sono tutti i profili italiani “creatisi” dal 2003 al 2010. Pur di non lasciare il settore e a svantaggio della propria professionalità, queste figure avevano scelto carriere estere, seguendo investitori ed EPC, come LATAM in Sud Africa, piuttosto che nel più vicino Regno Unito. Oggi, ai suddetti profili è data l’opportunità di rientrare in Italia e ricoprire posizioni rilevanti. Forti di esperienze estere spesso maturate su impianti in Grid Parity, essi possono infatti offrire alle aziende competenze strutturate da un punto di vista tecnico e manageriale.
Clean Energy: retribuzioni
Il tema economico risulta sempre un punto debole delle proposte avanzate dalle aziende italiane, che difficilmente riescono a pareggiare stipendi esteri diventati importanti. E’ facile, infatti, che la figura in rientro perda sul netto dal 15% al 25% della retribuzione, oltre ai benefici tipici dell’expatriate (relocation, auto, assicurazioni sanitarie…). Compare in ogni caso un trend a bilancia positiva, che prevede per i manager italiani opportunità di rientro in posizioni di rilievo. Le società italiane o internazionali avranno invece la possibilità di contare su figure con esperienza “locale”, fondamentale in questo segmento almeno quanto l’esperienza specifica di settore nelle Clean Energy.   Leggi anche: Come cambiare lavoro durante il Covid-19 Aziende italiane all’estero: il ruolo cruciale dell’Expat CV non lineare: come leggere tra le righe   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

Aumentano i Manager italiani che, dopo un’esperienza all’estero, hanno occasione di ricoprire una posizione di rilievo nel Bel Paese.
Il settore energetico, in particolare quello delle rinnovabili, sta dimostrando da due semestri un trend in completa opposizione con l’andamento dei maggiori settori manifatturieri in Italia. Nella maggior parte dei casi i talenti italiani (spesso molto preparati dal punto di vista tecnico) trovano maggiori spazi di crescita organizzativa ed economica all’estero. Questa tendenza non trova però conferma nel segmento delle Clean Energy che, al contrario, offre buone opportunità per il rientro in patria di manager italiani. Ecco i risultati della nostra analisi focalizzata, in questi mesi estivi, sui profili manageriali.
Clean Energy: opportunità in Italia
Gli anni tra 2011 e 2018 furono caratterizzati da una stasi del mercato per quanto riguardava le opportunità lavorative, soprattutto di livello manageriale. Oggi si assiste invece a un nuovo boom organizzativo del settore, che sembra avvicinarsi ai trend del 2007-2010. Le organizzazioni trainanti in questa direzione sono soprattutto le corporate multinazionali, che col finire degli incentivi riducono al minimo la propria presenza sul nostro territorio. Esse si stanno riorganizzando con personale estero, con l’intento di sviluppare nuovamente un mercato attivo come quello italiano. Questa, quindi, la dinamica alla base della creazione di nuove opportunità in Italia. Alcuni processi di ricerca e selezione da noi condotti, che hanno ridefinito le prime linee manageriali aziendali italiane, hanno ulteriormente evidenziato una carenza strutturale di profili con competenze di Business Development, O&M e OM & Construction. A beneficiare dell’apertura di queste posizioni lavorative sono tutti i profili italiani “creatisi” dal 2003 al 2010. Pur di non lasciare il settore e a svantaggio della propria professionalità, queste figure avevano scelto carriere estere, seguendo investitori ed EPC, come LATAM in Sud Africa, piuttosto che nel più vicino Regno Unito. Oggi, ai suddetti profili è data l’opportunità di rientrare in Italia e ricoprire posizioni rilevanti. Forti di esperienze estere spesso maturate su impianti in Grid Parity, essi possono infatti offrire alle aziende competenze strutturate da un punto di vista tecnico e manageriale.
Clean Energy: retribuzioni
Il tema economico risulta sempre un punto debole delle proposte avanzate dalle aziende italiane, che difficilmente riescono a pareggiare stipendi esteri diventati importanti. E’ facile, infatti, che la figura in rientro perda sul netto dal 15% al 25% della retribuzione, oltre ai benefici tipici dell’expatriate (relocation, auto, assicurazioni sanitarie…). Compare in ogni caso un trend a bilancia positiva, che prevede per i manager italiani opportunità di rientro in posizioni di rilievo. Le società italiane o internazionali avranno invece la possibilità di contare su figure con esperienza “locale”, fondamentale in questo segmento almeno quanto l’esperienza specifica di settore nelle Clean Energy.   Leggi anche: Come cambiare lavoro durante il Covid-19 Aziende italiane all’estero: il ruolo cruciale dell’Expat CV non lineare: come leggere tra le righe   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

Clean Energy: opportunità in Italia
Gli anni tra 2011 e 2018 furono caratterizzati da una stasi del mercato per quanto riguardava le opportunità lavorative, soprattutto di livello manageriale. Oggi si assiste invece a un nuovo boom organizzativo del settore, che sembra avvicinarsi ai trend del 2007-2010. Le organizzazioni trainanti in questa direzione sono soprattutto le corporate multinazionali, che col finire degli incentivi riducono al minimo la propria presenza sul nostro territorio. Esse si stanno riorganizzando con personale estero, con l’intento di sviluppare nuovamente un mercato attivo come quello italiano. Questa, quindi, la dinamica alla base della creazione di nuove opportunità in Italia. Alcuni processi di ricerca e selezione da noi condotti, che hanno ridefinito le prime linee manageriali aziendali italiane, hanno ulteriormente evidenziato una carenza strutturale di profili con competenze di Business Development, O&M e OM & Construction. A beneficiare dell’apertura di queste posizioni lavorative sono tutti i profili italiani “creatisi” dal 2003 al 2010. Pur di non lasciare il settore e a svantaggio della propria professionalità, queste figure avevano scelto carriere estere, seguendo investitori ed EPC, come LATAM in Sud Africa, piuttosto che nel più vicino Regno Unito. Oggi, ai suddetti profili è data l’opportunità di rientrare in Italia e ricoprire posizioni rilevanti. Forti di esperienze estere spesso maturate su impianti in Grid Parity, essi possono infatti offrire alle aziende competenze strutturate da un punto di vista tecnico e manageriale.
Clean Energy: retribuzioni
Il tema economico risulta sempre un punto debole delle proposte avanzate dalle aziende italiane, che difficilmente riescono a pareggiare stipendi esteri diventati importanti. E’ facile, infatti, che la figura in rientro perda sul netto dal 15% al 25% della retribuzione, oltre ai benefici tipici dell’expatriate (relocation, auto, assicurazioni sanitarie…). Compare in ogni caso un trend a bilancia positiva, che prevede per i manager italiani opportunità di rientro in posizioni di rilievo. Le società italiane o internazionali avranno invece la possibilità di contare su figure con esperienza “locale”, fondamentale in questo segmento almeno quanto l’esperienza specifica di settore nelle Clean Energy.   Leggi anche: Come cambiare lavoro durante il Covid-19 Aziende italiane all’estero: il ruolo cruciale dell’Expat CV non lineare: come leggere tra le righe   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

Aumentano i Manager italiani che, dopo un’esperienza all’estero, hanno occasione di ricoprire una posizione di rilievo nel Bel Paese.
Il settore energetico, in particolare quello delle rinnovabili, sta dimostrando da due semestri un trend in completa opposizione con l’andamento dei maggiori settori manifatturieri in Italia. Nella maggior parte dei casi i talenti italiani (spesso molto preparati dal punto di vista tecnico) trovano maggiori spazi di crescita organizzativa ed economica all’estero. Questa tendenza non trova però conferma nel segmento delle Clean Energy che, al contrario, offre buone opportunità per il rientro in patria di manager italiani. Ecco i risultati della nostra analisi focalizzata, in questi mesi estivi, sui profili manageriali.
Clean Energy: opportunità in Italia
Gli anni tra 2011 e 2018 furono caratterizzati da una stasi del mercato per quanto riguardava le opportunità lavorative, soprattutto di livello manageriale. Oggi si assiste invece a un nuovo boom organizzativo del settore, che sembra avvicinarsi ai trend del 2007-2010. Le organizzazioni trainanti in questa direzione sono soprattutto le corporate multinazionali, che col finire degli incentivi riducono al minimo la propria presenza sul nostro territorio. Esse si stanno riorganizzando con personale estero, con l’intento di sviluppare nuovamente un mercato attivo come quello italiano. Questa, quindi, la dinamica alla base della creazione di nuove opportunità in Italia. Alcuni processi di ricerca e selezione da noi condotti, che hanno ridefinito le prime linee manageriali aziendali italiane, hanno ulteriormente evidenziato una carenza strutturale di profili con competenze di Business Development, O&M e OM & Construction. A beneficiare dell’apertura di queste posizioni lavorative sono tutti i profili italiani “creatisi” dal 2003 al 2010. Pur di non lasciare il settore e a svantaggio della propria professionalità, queste figure avevano scelto carriere estere, seguendo investitori ed EPC, come LATAM in Sud Africa, piuttosto che nel più vicino Regno Unito. Oggi, ai suddetti profili è data l’opportunità di rientrare in Italia e ricoprire posizioni rilevanti. Forti di esperienze estere spesso maturate su impianti in Grid Parity, essi possono infatti offrire alle aziende competenze strutturate da un punto di vista tecnico e manageriale.
Clean Energy: retribuzioni
Il tema economico risulta sempre un punto debole delle proposte avanzate dalle aziende italiane, che difficilmente riescono a pareggiare stipendi esteri diventati importanti. E’ facile, infatti, che la figura in rientro perda sul netto dal 15% al 25% della retribuzione, oltre ai benefici tipici dell’expatriate (relocation, auto, assicurazioni sanitarie…). Compare in ogni caso un trend a bilancia positiva, che prevede per i manager italiani opportunità di rientro in posizioni di rilievo. Le società italiane o internazionali avranno invece la possibilità di contare su figure con esperienza “locale”, fondamentale in questo segmento almeno quanto l’esperienza specifica di settore nelle Clean Energy.   Leggi anche: Come cambiare lavoro durante il Covid-19 Aziende italiane all’estero: il ruolo cruciale dell’Expat CV non lineare: come leggere tra le righe   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

Il settore energetico, in particolare quello delle rinnovabili, sta dimostrando da due semestri un trend in completa opposizione con l’andamento dei maggiori settori manifatturieri in Italia. Nella maggior parte dei casi i talenti italiani (spesso molto preparati dal punto di vista tecnico) trovano maggiori spazi di crescita organizzativa ed economica all’estero. Questa tendenza non trova però conferma nel segmento delle Clean Energy che, al contrario, offre buone opportunità per il rientro in patria di manager italiani. Ecco i risultati della nostra analisi focalizzata, in questi mesi estivi, sui profili manageriali.

Clean Energy: opportunità in Italia
Gli anni tra 2011 e 2018 furono caratterizzati da una stasi del mercato per quanto riguardava le opportunità lavorative, soprattutto di livello manageriale. Oggi si assiste invece a un nuovo boom organizzativo del settore, che sembra avvicinarsi ai trend del 2007-2010. Le organizzazioni trainanti in questa direzione sono soprattutto le corporate multinazionali, che col finire degli incentivi riducono al minimo la propria presenza sul nostro territorio. Esse si stanno riorganizzando con personale estero, con l’intento di sviluppare nuovamente un mercato attivo come quello italiano. Questa, quindi, la dinamica alla base della creazione di nuove opportunità in Italia. Alcuni processi di ricerca e selezione da noi condotti, che hanno ridefinito le prime linee manageriali aziendali italiane, hanno ulteriormente evidenziato una carenza strutturale di profili con competenze di Business Development, O&M e OM & Construction. A beneficiare dell’apertura di queste posizioni lavorative sono tutti i profili italiani “creatisi” dal 2003 al 2010. Pur di non lasciare il settore e a svantaggio della propria professionalità, queste figure avevano scelto carriere estere, seguendo investitori ed EPC, come LATAM in Sud Africa, piuttosto che nel più vicino Regno Unito. Oggi, ai suddetti profili è data l’opportunità di rientrare in Italia e ricoprire posizioni rilevanti. Forti di esperienze estere spesso maturate su impianti in Grid Parity, essi possono infatti offrire alle aziende competenze strutturate da un punto di vista tecnico e manageriale.
Clean Energy: retribuzioni
Il tema economico risulta sempre un punto debole delle proposte avanzate dalle aziende italiane, che difficilmente riescono a pareggiare stipendi esteri diventati importanti. E’ facile, infatti, che la figura in rientro perda sul netto dal 15% al 25% della retribuzione, oltre ai benefici tipici dell’expatriate (relocation, auto, assicurazioni sanitarie…). Compare in ogni caso un trend a bilancia positiva, che prevede per i manager italiani opportunità di rientro in posizioni di rilievo. Le società italiane o internazionali avranno invece la possibilità di contare su figure con esperienza “locale”, fondamentale in questo segmento almeno quanto l’esperienza specifica di settore nelle Clean Energy.   Leggi anche: Come cambiare lavoro durante il Covid-19 Aziende italiane all’estero: il ruolo cruciale dell’Expat CV non lineare: come leggere tra le righe   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

Aumentano i Manager italiani che, dopo un’esperienza all’estero, hanno occasione di ricoprire una posizione di rilievo nel Bel Paese.
Il settore energetico, in particolare quello delle rinnovabili, sta dimostrando da due semestri un trend in completa opposizione con l’andamento dei maggiori settori manifatturieri in Italia. Nella maggior parte dei casi i talenti italiani (spesso molto preparati dal punto di vista tecnico) trovano maggiori spazi di crescita organizzativa ed economica all’estero. Questa tendenza non trova però conferma nel segmento delle Clean Energy che, al contrario, offre buone opportunità per il rientro in patria di manager italiani. Ecco i risultati della nostra analisi focalizzata, in questi mesi estivi, sui profili manageriali.
Clean Energy: opportunità in Italia
Gli anni tra 2011 e 2018 furono caratterizzati da una stasi del mercato per quanto riguardava le opportunità lavorative, soprattutto di livello manageriale. Oggi si assiste invece a un nuovo boom organizzativo del settore, che sembra avvicinarsi ai trend del 2007-2010. Le organizzazioni trainanti in questa direzione sono soprattutto le corporate multinazionali, che col finire degli incentivi riducono al minimo la propria presenza sul nostro territorio. Esse si stanno riorganizzando con personale estero, con l’intento di sviluppare nuovamente un mercato attivo come quello italiano. Questa, quindi, la dinamica alla base della creazione di nuove opportunità in Italia. Alcuni processi di ricerca e selezione da noi condotti, che hanno ridefinito le prime linee manageriali aziendali italiane, hanno ulteriormente evidenziato una carenza strutturale di profili con competenze di Business Development, O&M e OM & Construction. A beneficiare dell’apertura di queste posizioni lavorative sono tutti i profili italiani “creatisi” dal 2003 al 2010. Pur di non lasciare il settore e a svantaggio della propria professionalità, queste figure avevano scelto carriere estere, seguendo investitori ed EPC, come LATAM in Sud Africa, piuttosto che nel più vicino Regno Unito. Oggi, ai suddetti profili è data l’opportunità di rientrare in Italia e ricoprire posizioni rilevanti. Forti di esperienze estere spesso maturate su impianti in Grid Parity, essi possono infatti offrire alle aziende competenze strutturate da un punto di vista tecnico e manageriale.
Clean Energy: retribuzioni
Il tema economico risulta sempre un punto debole delle proposte avanzate dalle aziende italiane, che difficilmente riescono a pareggiare stipendi esteri diventati importanti. E’ facile, infatti, che la figura in rientro perda sul netto dal 15% al 25% della retribuzione, oltre ai benefici tipici dell’expatriate (relocation, auto, assicurazioni sanitarie…). Compare in ogni caso un trend a bilancia positiva, che prevede per i manager italiani opportunità di rientro in posizioni di rilievo. Le società italiane o internazionali avranno invece la possibilità di contare su figure con esperienza “locale”, fondamentale in questo segmento almeno quanto l’esperienza specifica di settore nelle Clean Energy.   Leggi anche: Come cambiare lavoro durante il Covid-19 Aziende italiane all’estero: il ruolo cruciale dell’Expat CV non lineare: come leggere tra le righe   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

Aumentano i Manager italiani che, dopo un’esperienza all’estero, hanno occasione di ricoprire una posizione di rilievo nel Bel Paese.

Il settore energetico, in particolare quello delle rinnovabili, sta dimostrando da due semestri un trend in completa opposizione con l’andamento dei maggiori settori manifatturieri in Italia. Nella maggior parte dei casi i talenti italiani (spesso molto preparati dal punto di vista tecnico) trovano maggiori spazi di crescita organizzativa ed economica all’estero. Questa tendenza non trova però conferma nel segmento delle Clean Energy che, al contrario, offre buone opportunità per il rientro in patria di manager italiani. Ecco i risultati della nostra analisi focalizzata, in questi mesi estivi, sui profili manageriali.

Clean Energy: opportunità in Italia
Gli anni tra 2011 e 2018 furono caratterizzati da una stasi del mercato per quanto riguardava le opportunità lavorative, soprattutto di livello manageriale. Oggi si assiste invece a un nuovo boom organizzativo del settore, che sembra avvicinarsi ai trend del 2007-2010. Le organizzazioni trainanti in questa direzione sono soprattutto le corporate multinazionali, che col finire degli incentivi riducono al minimo la propria presenza sul nostro territorio. Esse si stanno riorganizzando con personale estero, con l’intento di sviluppare nuovamente un mercato attivo come quello italiano. Questa, quindi, la dinamica alla base della creazione di nuove opportunità in Italia. Alcuni processi di ricerca e selezione da noi condotti, che hanno ridefinito le prime linee manageriali aziendali italiane, hanno ulteriormente evidenziato una carenza strutturale di profili con competenze di Business Development, O&M e OM & Construction. A beneficiare dell’apertura di queste posizioni lavorative sono tutti i profili italiani “creatisi” dal 2003 al 2010. Pur di non lasciare il settore e a svantaggio della propria professionalità, queste figure avevano scelto carriere estere, seguendo investitori ed EPC, come LATAM in Sud Africa, piuttosto che nel più vicino Regno Unito. Oggi, ai suddetti profili è data l’opportunità di rientrare in Italia e ricoprire posizioni rilevanti. Forti di esperienze estere spesso maturate su impianti in Grid Parity, essi possono infatti offrire alle aziende competenze strutturate da un punto di vista tecnico e manageriale.
Clean Energy: retribuzioni
Il tema economico risulta sempre un punto debole delle proposte avanzate dalle aziende italiane, che difficilmente riescono a pareggiare stipendi esteri diventati importanti. E’ facile, infatti, che la figura in rientro perda sul netto dal 15% al 25% della retribuzione, oltre ai benefici tipici dell’expatriate (relocation, auto, assicurazioni sanitarie…). Compare in ogni caso un trend a bilancia positiva, che prevede per i manager italiani opportunità di rientro in posizioni di rilievo. Le società italiane o internazionali avranno invece la possibilità di contare su figure con esperienza “locale”, fondamentale in questo segmento almeno quanto l’esperienza specifica di settore nelle Clean Energy.   Leggi anche: Come cambiare lavoro durante il Covid-19 Aziende italiane all’estero: il ruolo cruciale dell’Expat CV non lineare: come leggere tra le righe   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

Aumentano i Manager italiani che, dopo un’esperienza all’estero, hanno occasione di ricoprire una posizione di rilievo nel Bel Paese.
Il settore energetico, in particolare quello delle rinnovabili, sta dimostrando da due semestri un trend in completa opposizione con l’andamento dei maggiori settori manifatturieri in Italia. Nella maggior parte dei casi i talenti italiani (spesso molto preparati dal punto di vista tecnico) trovano maggiori spazi di crescita organizzativa ed economica all’estero. Questa tendenza non trova però conferma nel segmento delle Clean Energy che, al contrario, offre buone opportunità per il rientro in patria di manager italiani. Ecco i risultati della nostra analisi focalizzata, in questi mesi estivi, sui profili manageriali.
Clean Energy: opportunità in Italia
Gli anni tra 2011 e 2018 furono caratterizzati da una stasi del mercato per quanto riguardava le opportunità lavorative, soprattutto di livello manageriale. Oggi si assiste invece a un nuovo boom organizzativo del settore, che sembra avvicinarsi ai trend del 2007-2010. Le organizzazioni trainanti in questa direzione sono soprattutto le corporate multinazionali, che col finire degli incentivi riducono al minimo la propria presenza sul nostro territorio. Esse si stanno riorganizzando con personale estero, con l’intento di sviluppare nuovamente un mercato attivo come quello italiano. Questa, quindi, la dinamica alla base della creazione di nuove opportunità in Italia. Alcuni processi di ricerca e selezione da noi condotti, che hanno ridefinito le prime linee manageriali aziendali italiane, hanno ulteriormente evidenziato una carenza strutturale di profili con competenze di Business Development, O&M e OM & Construction. A beneficiare dell’apertura di queste posizioni lavorative sono tutti i profili italiani “creatisi” dal 2003 al 2010. Pur di non lasciare il settore e a svantaggio della propria professionalità, queste figure avevano scelto carriere estere, seguendo investitori ed EPC, come LATAM in Sud Africa, piuttosto che nel più vicino Regno Unito. Oggi, ai suddetti profili è data l’opportunità di rientrare in Italia e ricoprire posizioni rilevanti. Forti di esperienze estere spesso maturate su impianti in Grid Parity, essi possono infatti offrire alle aziende competenze strutturate da un punto di vista tecnico e manageriale.
Clean Energy: retribuzioni
Il tema economico risulta sempre un punto debole delle proposte avanzate dalle aziende italiane, che difficilmente riescono a pareggiare stipendi esteri diventati importanti. E’ facile, infatti, che la figura in rientro perda sul netto dal 15% al 25% della retribuzione, oltre ai benefici tipici dell’expatriate (relocation, auto, assicurazioni sanitarie…). Compare in ogni caso un trend a bilancia positiva, che prevede per i manager italiani opportunità di rientro in posizioni di rilievo. Le società italiane o internazionali avranno invece la possibilità di contare su figure con esperienza “locale”, fondamentale in questo segmento almeno quanto l’esperienza specifica di settore nelle Clean Energy.   Leggi anche: Come cambiare lavoro durante il Covid-19 Aziende italiane all’estero: il ruolo cruciale dell’Expat CV non lineare: come leggere tra le righe   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

Clean Energy: retribuzioni
Il tema economico risulta sempre un punto debole delle proposte avanzate dalle aziende italiane, che difficilmente riescono a pareggiare stipendi esteri diventati importanti. E’ facile, infatti, che la figura in rientro perda sul netto dal 15% al 25% della retribuzione, oltre ai benefici tipici dell’expatriate (relocation, auto, assicurazioni sanitarie…). Compare in ogni caso un trend a bilancia positiva, che prevede per i manager italiani opportunità di rientro in posizioni di rilievo. Le società italiane o internazionali avranno invece la possibilità di contare su figure con esperienza “locale”, fondamentale in questo segmento almeno quanto l’esperienza specifica di settore nelle Clean Energy.   Leggi anche: Come cambiare lavoro durante il Covid-19 Aziende italiane all’estero: il ruolo cruciale dell’Expat CV non lineare: come leggere tra le righe   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

Aumentano i Manager italiani che, dopo un’esperienza all’estero, hanno occasione di ricoprire una posizione di rilievo nel Bel Paese.

Il settore energetico, in particolare quello delle rinnovabili, sta dimostrando da due semestri un trend in completa opposizione con l’andamento dei maggiori settori manifatturieri in Italia. Nella maggior parte dei casi i talenti italiani (spesso molto preparati dal punto di vista tecnico) trovano maggiori spazi di crescita organizzativa ed economica all’estero. Questa tendenza non trova però conferma nel segmento delle Clean Energy che, al contrario, offre buone opportunità per il rientro in patria di manager italiani. Ecco i risultati della nostra analisi focalizzata, in questi mesi estivi, sui profili manageriali.

Clean Energy: opportunità in Italia
Gli anni tra 2011 e 2018 furono caratterizzati da una stasi del mercato per quanto riguardava le opportunità lavorative, soprattutto di livello manageriale. Oggi si assiste invece a un nuovo boom organizzativo del settore, che sembra avvicinarsi ai trend del 2007-2010. Le organizzazioni trainanti in questa direzione sono soprattutto le corporate multinazionali, che col finire degli incentivi riducono al minimo la propria presenza sul nostro territorio. Esse si stanno riorganizzando con personale estero, con l’intento di sviluppare nuovamente un mercato attivo come quello italiano. Questa, quindi, la dinamica alla base della creazione di nuove opportunità in Italia. Alcuni processi di ricerca e selezione da noi condotti, che hanno ridefinito le prime linee manageriali aziendali italiane, hanno ulteriormente evidenziato una carenza strutturale di profili con competenze di Business Development, O&M e OM & Construction. A beneficiare dell’apertura di queste posizioni lavorative sono tutti i profili italiani “creatisi” dal 2003 al 2010. Pur di non lasciare il settore e a svantaggio della propria professionalità, queste figure avevano scelto carriere estere, seguendo investitori ed EPC, come LATAM in Sud Africa, piuttosto che nel più vicino Regno Unito. Oggi, ai suddetti profili è data l’opportunità di rientrare in Italia e ricoprire posizioni rilevanti. Forti di esperienze estere spesso maturate su impianti in Grid Parity, essi possono infatti offrire alle aziende competenze strutturate da un punto di vista tecnico e manageriale.
Clean Energy: retribuzioni
Il tema economico risulta sempre un punto debole delle proposte avanzate dalle aziende italiane, che difficilmente riescono a pareggiare stipendi esteri diventati importanti. E’ facile, infatti, che la figura in rientro perda sul netto dal 15% al 25% della retribuzione, oltre ai benefici tipici dell’expatriate (relocation, auto, assicurazioni sanitarie…). Compare in ogni caso un trend a bilancia positiva, che prevede per i manager italiani opportunità di rientro in posizioni di rilievo. Le società italiane o internazionali avranno invece la possibilità di contare su figure con esperienza “locale”, fondamentale in questo segmento almeno quanto l’esperienza specifica di settore nelle Clean Energy.   Leggi anche: Come cambiare lavoro durante il Covid-19 Aziende italiane all’estero: il ruolo cruciale dell’Expat CV non lineare: come leggere tra le righe   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

Aumentano i Manager italiani che, dopo un’esperienza all’estero, hanno occasione di ricoprire una posizione di rilievo nel Bel Paese.
Il settore energetico, in particolare quello delle rinnovabili, sta dimostrando da due semestri un trend in completa opposizione con l’andamento dei maggiori settori manifatturieri in Italia. Nella maggior parte dei casi i talenti italiani (spesso molto preparati dal punto di vista tecnico) trovano maggiori spazi di crescita organizzativa ed economica all’estero. Questa tendenza non trova però conferma nel segmento delle Clean Energy che, al contrario, offre buone opportunità per il rientro in patria di manager italiani. Ecco i risultati della nostra analisi focalizzata, in questi mesi estivi, sui profili manageriali.
Clean Energy: opportunità in Italia
Gli anni tra 2011 e 2018 furono caratterizzati da una stasi del mercato per quanto riguardava le opportunità lavorative, soprattutto di livello manageriale. Oggi si assiste invece a un nuovo boom organizzativo del settore, che sembra avvicinarsi ai trend del 2007-2010. Le organizzazioni trainanti in questa direzione sono soprattutto le corporate multinazionali, che col finire degli incentivi riducono al minimo la propria presenza sul nostro territorio. Esse si stanno riorganizzando con personale estero, con l’intento di sviluppare nuovamente un mercato attivo come quello italiano. Questa, quindi, la dinamica alla base della creazione di nuove opportunità in Italia. Alcuni processi di ricerca e selezione da noi condotti, che hanno ridefinito le prime linee manageriali aziendali italiane, hanno ulteriormente evidenziato una carenza strutturale di profili con competenze di Business Development, O&M e OM & Construction. A beneficiare dell’apertura di queste posizioni lavorative sono tutti i profili italiani “creatisi” dal 2003 al 2010. Pur di non lasciare il settore e a svantaggio della propria professionalità, queste figure avevano scelto carriere estere, seguendo investitori ed EPC, come LATAM in Sud Africa, piuttosto che nel più vicino Regno Unito. Oggi, ai suddetti profili è data l’opportunità di rientrare in Italia e ricoprire posizioni rilevanti. Forti di esperienze estere spesso maturate su impianti in Grid Parity, essi possono infatti offrire alle aziende competenze strutturate da un punto di vista tecnico e manageriale.
Clean Energy: retribuzioni
Il tema economico risulta sempre un punto debole delle proposte avanzate dalle aziende italiane, che difficilmente riescono a pareggiare stipendi esteri diventati importanti. E’ facile, infatti, che la figura in rientro perda sul netto dal 15% al 25% della retribuzione, oltre ai benefici tipici dell’expatriate (relocation, auto, assicurazioni sanitarie…). Compare in ogni caso un trend a bilancia positiva, che prevede per i manager italiani opportunità di rientro in posizioni di rilievo. Le società italiane o internazionali avranno invece la possibilità di contare su figure con esperienza “locale”, fondamentale in questo segmento almeno quanto l’esperienza specifica di settore nelle Clean Energy.   Leggi anche: Come cambiare lavoro durante il Covid-19 Aziende italiane all’estero: il ruolo cruciale dell’Expat CV non lineare: come leggere tra le righe   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

Gli anni tra 2011 e 2018 furono caratterizzati da una stasi del mercato per quanto riguardava le opportunità lavorative, soprattutto di livello manageriale. Oggi si assiste invece a un nuovo boom organizzativo del settore, che sembra avvicinarsi ai trend del 2007-2010. Le organizzazioni trainanti in questa direzione sono soprattutto le corporate multinazionali, che col finire degli incentivi riducono al minimo la propria presenza sul nostro territorio. Esse si stanno riorganizzando con personale estero, con l’intento di sviluppare nuovamente un mercato attivo come quello italiano. Questa, quindi, la dinamica alla base della creazione di nuove opportunità in Italia. Alcuni processi di ricerca e selezione da noi condotti, che hanno ridefinito le prime linee manageriali aziendali italiane, hanno ulteriormente evidenziato una carenza strutturale di profili con competenze di Business Development, O&M e OM & Construction. A beneficiare dell’apertura di queste posizioni lavorative sono tutti i profili italiani “creatisi” dal 2003 al 2010. Pur di non lasciare il settore e a svantaggio della propria professionalità, queste figure avevano scelto carriere estere, seguendo investitori ed EPC, come LATAM in Sud Africa, piuttosto che nel più vicino Regno Unito. Oggi, ai suddetti profili è data l’opportunità di rientrare in Italia e ricoprire posizioni rilevanti. Forti di esperienze estere spesso maturate su impianti in Grid Parity, essi possono infatti offrire alle aziende competenze strutturate da un punto di vista tecnico e manageriale.
Clean Energy: retribuzioni
Il tema economico risulta sempre un punto debole delle proposte avanzate dalle aziende italiane, che difficilmente riescono a pareggiare stipendi esteri diventati importanti. E’ facile, infatti, che la figura in rientro perda sul netto dal 15% al 25% della retribuzione, oltre ai benefici tipici dell’expatriate (relocation, auto, assicurazioni sanitarie…). Compare in ogni caso un trend a bilancia positiva, che prevede per i manager italiani opportunità di rientro in posizioni di rilievo. Le società italiane o internazionali avranno invece la possibilità di contare su figure con esperienza “locale”, fondamentale in questo segmento almeno quanto l’esperienza specifica di settore nelle Clean Energy.   Leggi anche: Come cambiare lavoro durante il Covid-19 Aziende italiane all’estero: il ruolo cruciale dell’Expat CV non lineare: come leggere tra le righe   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

Aumentano i Manager italiani che, dopo un’esperienza all’estero, hanno occasione di ricoprire una posizione di rilievo nel Bel Paese.

Il settore energetico, in particolare quello delle rinnovabili, sta dimostrando da due semestri un trend in completa opposizione con l’andamento dei maggiori settori manifatturieri in Italia. Nella maggior parte dei casi i talenti italiani (spesso molto preparati dal punto di vista tecnico) trovano maggiori spazi di crescita organizzativa ed economica all’estero. Questa tendenza non trova però conferma nel segmento delle Clean Energy che, al contrario, offre buone opportunità per il rientro in patria di manager italiani. Ecco i risultati della nostra analisi focalizzata, in questi mesi estivi, sui profili manageriali.

Clean Energy: opportunità in Italia
Gli anni tra 2011 e 2018 furono caratterizzati da una stasi del mercato per quanto riguardava le opportunità lavorative, soprattutto di livello manageriale. Oggi si assiste invece a un nuovo boom organizzativo del settore, che sembra avvicinarsi ai trend del 2007-2010. Le organizzazioni trainanti in questa direzione sono soprattutto le corporate multinazionali, che col finire degli incentivi riducono al minimo la propria presenza sul nostro territorio. Esse si stanno riorganizzando con personale estero, con l’intento di sviluppare nuovamente un mercato attivo come quello italiano. Questa, quindi, la dinamica alla base della creazione di nuove opportunità in Italia. Alcuni processi di ricerca e selezione da noi condotti, che hanno ridefinito le prime linee manageriali aziendali italiane, hanno ulteriormente evidenziato una carenza strutturale di profili con competenze di Business Development, O&M e OM & Construction. A beneficiare dell’apertura di queste posizioni lavorative sono tutti i profili italiani “creatisi” dal 2003 al 2010. Pur di non lasciare il settore e a svantaggio della propria professionalità, queste figure avevano scelto carriere estere, seguendo investitori ed EPC, come LATAM in Sud Africa, piuttosto che nel più vicino Regno Unito. Oggi, ai suddetti profili è data l’opportunità di rientrare in Italia e ricoprire posizioni rilevanti. Forti di esperienze estere spesso maturate su impianti in Grid Parity, essi possono infatti offrire alle aziende competenze strutturate da un punto di vista tecnico e manageriale.
Clean Energy: retribuzioni
Il tema economico risulta sempre un punto debole delle proposte avanzate dalle aziende italiane, che difficilmente riescono a pareggiare stipendi esteri diventati importanti. E’ facile, infatti, che la figura in rientro perda sul netto dal 15% al 25% della retribuzione, oltre ai benefici tipici dell’expatriate (relocation, auto, assicurazioni sanitarie…). Compare in ogni caso un trend a bilancia positiva, che prevede per i manager italiani opportunità di rientro in posizioni di rilievo. Le società italiane o internazionali avranno invece la possibilità di contare su figure con esperienza “locale”, fondamentale in questo segmento almeno quanto l’esperienza specifica di settore nelle Clean Energy.   Leggi anche: Come cambiare lavoro durante il Covid-19 Aziende italiane all’estero: il ruolo cruciale dell’Expat CV non lineare: come leggere tra le righe   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

Aumentano i Manager italiani che, dopo un’esperienza all’estero, hanno occasione di ricoprire una posizione di rilievo nel Bel Paese.
Il settore energetico, in particolare quello delle rinnovabili, sta dimostrando da due semestri un trend in completa opposizione con l’andamento dei maggiori settori manifatturieri in Italia. Nella maggior parte dei casi i talenti italiani (spesso molto preparati dal punto di vista tecnico) trovano maggiori spazi di crescita organizzativa ed economica all’estero. Questa tendenza non trova però conferma nel segmento delle Clean Energy che, al contrario, offre buone opportunità per il rientro in patria di manager italiani. Ecco i risultati della nostra analisi focalizzata, in questi mesi estivi, sui profili manageriali.
Clean Energy: opportunità in Italia
Gli anni tra 2011 e 2018 furono caratterizzati da una stasi del mercato per quanto riguardava le opportunità lavorative, soprattutto di livello manageriale. Oggi si assiste invece a un nuovo boom organizzativo del settore, che sembra avvicinarsi ai trend del 2007-2010. Le organizzazioni trainanti in questa direzione sono soprattutto le corporate multinazionali, che col finire degli incentivi riducono al minimo la propria presenza sul nostro territorio. Esse si stanno riorganizzando con personale estero, con l’intento di sviluppare nuovamente un mercato attivo come quello italiano. Questa, quindi, la dinamica alla base della creazione di nuove opportunità in Italia. Alcuni processi di ricerca e selezione da noi condotti, che hanno ridefinito le prime linee manageriali aziendali italiane, hanno ulteriormente evidenziato una carenza strutturale di profili con competenze di Business Development, O&M e OM & Construction. A beneficiare dell’apertura di queste posizioni lavorative sono tutti i profili italiani “creatisi” dal 2003 al 2010. Pur di non lasciare il settore e a svantaggio della propria professionalità, queste figure avevano scelto carriere estere, seguendo investitori ed EPC, come LATAM in Sud Africa, piuttosto che nel più vicino Regno Unito. Oggi, ai suddetti profili è data l’opportunità di rientrare in Italia e ricoprire posizioni rilevanti. Forti di esperienze estere spesso maturate su impianti in Grid Parity, essi possono infatti offrire alle aziende competenze strutturate da un punto di vista tecnico e manageriale.
Clean Energy: retribuzioni
Il tema economico risulta sempre un punto debole delle proposte avanzate dalle aziende italiane, che difficilmente riescono a pareggiare stipendi esteri diventati importanti. E’ facile, infatti, che la figura in rientro perda sul netto dal 15% al 25% della retribuzione, oltre ai benefici tipici dell’expatriate (relocation, auto, assicurazioni sanitarie…). Compare in ogni caso un trend a bilancia positiva, che prevede per i manager italiani opportunità di rientro in posizioni di rilievo. Le società italiane o internazionali avranno invece la possibilità di contare su figure con esperienza “locale”, fondamentale in questo segmento almeno quanto l’esperienza specifica di settore nelle Clean Energy.   Leggi anche: Come cambiare lavoro durante il Covid-19 Aziende italiane all’estero: il ruolo cruciale dell’Expat CV non lineare: come leggere tra le righe   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

Clean Energy: opportunità in Italia
Gli anni tra 2011 e 2018 furono caratterizzati da una stasi del mercato per quanto riguardava le opportunità lavorative, soprattutto di livello manageriale. Oggi si assiste invece a un nuovo boom organizzativo del settore, che sembra avvicinarsi ai trend del 2007-2010. Le organizzazioni trainanti in questa direzione sono soprattutto le corporate multinazionali, che col finire degli incentivi riducono al minimo la propria presenza sul nostro territorio. Esse si stanno riorganizzando con personale estero, con l’intento di sviluppare nuovamente un mercato attivo come quello italiano. Questa, quindi, la dinamica alla base della creazione di nuove opportunità in Italia. Alcuni processi di ricerca e selezione da noi condotti, che hanno ridefinito le prime linee manageriali aziendali italiane, hanno ulteriormente evidenziato una carenza strutturale di profili con competenze di Business Development, O&M e OM & Construction. A beneficiare dell’apertura di queste posizioni lavorative sono tutti i profili italiani “creatisi” dal 2003 al 2010. Pur di non lasciare il settore e a svantaggio della propria professionalità, queste figure avevano scelto carriere estere, seguendo investitori ed EPC, come LATAM in Sud Africa, piuttosto che nel più vicino Regno Unito. Oggi, ai suddetti profili è data l’opportunità di rientrare in Italia e ricoprire posizioni rilevanti. Forti di esperienze estere spesso maturate su impianti in Grid Parity, essi possono infatti offrire alle aziende competenze strutturate da un punto di vista tecnico e manageriale.
Clean Energy: retribuzioni
Il tema economico risulta sempre un punto debole delle proposte avanzate dalle aziende italiane, che difficilmente riescono a pareggiare stipendi esteri diventati importanti. E’ facile, infatti, che la figura in rientro perda sul netto dal 15% al 25% della retribuzione, oltre ai benefici tipici dell’expatriate (relocation, auto, assicurazioni sanitarie…). Compare in ogni caso un trend a bilancia positiva, che prevede per i manager italiani opportunità di rientro in posizioni di rilievo. Le società italiane o internazionali avranno invece la possibilità di contare su figure con esperienza “locale”, fondamentale in questo segmento almeno quanto l’esperienza specifica di settore nelle Clean Energy.   Leggi anche: Come cambiare lavoro durante il Covid-19 Aziende italiane all’estero: il ruolo cruciale dell’Expat CV non lineare: come leggere tra le righe   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

Aumentano i Manager italiani che, dopo un’esperienza all’estero, hanno occasione di ricoprire una posizione di rilievo nel Bel Paese.

Il settore energetico, in particolare quello delle rinnovabili, sta dimostrando da due semestri un trend in completa opposizione con l’andamento dei maggiori settori manifatturieri in Italia. Nella maggior parte dei casi i talenti italiani (spesso molto preparati dal punto di vista tecnico) trovano maggiori spazi di crescita organizzativa ed economica all’estero. Questa tendenza non trova però conferma nel segmento delle Clean Energy che, al contrario, offre buone opportunità per il rientro in patria di manager italiani. Ecco i risultati della nostra analisi focalizzata, in questi mesi estivi, sui profili manageriali.

Clean Energy: opportunità in Italia
Gli anni tra 2011 e 2018 furono caratterizzati da una stasi del mercato per quanto riguardava le opportunità lavorative, soprattutto di livello manageriale. Oggi si assiste invece a un nuovo boom organizzativo del settore, che sembra avvicinarsi ai trend del 2007-2010. Le organizzazioni trainanti in questa direzione sono soprattutto le corporate multinazionali, che col finire degli incentivi riducono al minimo la propria presenza sul nostro territorio. Esse si stanno riorganizzando con personale estero, con l’intento di sviluppare nuovamente un mercato attivo come quello italiano. Questa, quindi, la dinamica alla base della creazione di nuove opportunità in Italia. Alcuni processi di ricerca e selezione da noi condotti, che hanno ridefinito le prime linee manageriali aziendali italiane, hanno ulteriormente evidenziato una carenza strutturale di profili con competenze di Business Development, O&M e OM & Construction. A beneficiare dell’apertura di queste posizioni lavorative sono tutti i profili italiani “creatisi” dal 2003 al 2010. Pur di non lasciare il settore e a svantaggio della propria professionalità, queste figure avevano scelto carriere estere, seguendo investitori ed EPC, come LATAM in Sud Africa, piuttosto che nel più vicino Regno Unito. Oggi, ai suddetti profili è data l’opportunità di rientrare in Italia e ricoprire posizioni rilevanti. Forti di esperienze estere spesso maturate su impianti in Grid Parity, essi possono infatti offrire alle aziende competenze strutturate da un punto di vista tecnico e manageriale.
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Il tema economico risulta sempre un punto debole delle proposte avanzate dalle aziende italiane, che difficilmente riescono a pareggiare stipendi esteri diventati importanti. E’ facile, infatti, che la figura in rientro perda sul netto dal 15% al 25% della retribuzione, oltre ai benefici tipici dell’expatriate (relocation, auto, assicurazioni sanitarie…). Compare in ogni caso un trend a bilancia positiva, che prevede per i manager italiani opportunità di rientro in posizioni di rilievo. Le società italiane o internazionali avranno invece la possibilità di contare su figure con esperienza “locale”, fondamentale in questo segmento almeno quanto l’esperienza specifica di settore nelle Clean Energy.   Leggi anche: Come cambiare lavoro durante il Covid-19 Aziende italiane all’estero: il ruolo cruciale dell’Expat CV non lineare: come leggere tra le righe   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

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Gli anni tra 2011 e 2018 furono caratterizzati da una stasi del mercato per quanto riguardava le opportunità lavorative, soprattutto di livello manageriale. Oggi si assiste invece a un nuovo boom organizzativo del settore, che sembra avvicinarsi ai trend del 2007-2010. Le organizzazioni trainanti in questa direzione sono soprattutto le corporate multinazionali, che col finire degli incentivi riducono al minimo la propria presenza sul nostro territorio. Esse si stanno riorganizzando con personale estero, con l’intento di sviluppare nuovamente un mercato attivo come quello italiano. Questa, quindi, la dinamica alla base della creazione di nuove opportunità in Italia. Alcuni processi di ricerca e selezione da noi condotti, che hanno ridefinito le prime linee manageriali aziendali italiane, hanno ulteriormente evidenziato una carenza strutturale di profili con competenze di Business Development, O&M e OM & Construction. A beneficiare dell’apertura di queste posizioni lavorative sono tutti i profili italiani “creatisi” dal 2003 al 2010. Pur di non lasciare il settore e a svantaggio della propria professionalità, queste figure avevano scelto carriere estere, seguendo investitori ed EPC, come LATAM in Sud Africa, piuttosto che nel più vicino Regno Unito. Oggi, ai suddetti profili è data l’opportunità di rientrare in Italia e ricoprire posizioni rilevanti. Forti di esperienze estere spesso maturate su impianti in Grid Parity, essi possono infatti offrire alle aziende competenze strutturate da un punto di vista tecnico e manageriale.
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Il tema economico risulta sempre un punto debole delle proposte avanzate dalle aziende italiane, che difficilmente riescono a pareggiare stipendi esteri diventati importanti. E’ facile, infatti, che la figura in rientro perda sul netto dal 15% al 25% della retribuzione, oltre ai benefici tipici dell’expatriate (relocation, auto, assicurazioni sanitarie…). Compare in ogni caso un trend a bilancia positiva, che prevede per i manager italiani opportunità di rientro in posizioni di rilievo. Le società italiane o internazionali avranno invece la possibilità di contare su figure con esperienza “locale”, fondamentale in questo segmento almeno quanto l’esperienza specifica di settore nelle Clean Energy.   Leggi anche: Come cambiare lavoro durante il Covid-19 Aziende italiane all’estero: il ruolo cruciale dell’Expat CV non lineare: come leggere tra le righe   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

Aumentano i Manager italiani che, dopo un’esperienza all’estero, hanno occasione di ricoprire una posizione di rilievo nel Bel Paese.

Il settore energetico, in particolare quello delle rinnovabili, sta dimostrando da due semestri un trend in completa opposizione con l’andamento dei maggiori settori manifatturieri in Italia. Nella maggior parte dei casi i talenti italiani (spesso molto preparati dal punto di vista tecnico) trovano maggiori spazi di crescita organizzativa ed economica all’estero. Questa tendenza non trova però conferma nel segmento delle Clean Energy che, al contrario, offre buone opportunità per il rientro in patria di manager italiani. Ecco i risultati della nostra analisi focalizzata, in questi mesi estivi, sui profili manageriali.

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Gli anni tra 2011 e 2018 furono caratterizzati da una stasi del mercato per quanto riguardava le opportunità lavorative, soprattutto di livello manageriale. Oggi si assiste invece a un nuovo boom organizzativo del settore, che sembra avvicinarsi ai trend del 2007-2010. Le organizzazioni trainanti in questa direzione sono soprattutto le corporate multinazionali, che col finire degli incentivi riducono al minimo la propria presenza sul nostro territorio. Esse si stanno riorganizzando con personale estero, con l’intento di sviluppare nuovamente un mercato attivo come quello italiano. Questa, quindi, la dinamica alla base della creazione di nuove opportunità in Italia. Alcuni processi di ricerca e selezione da noi condotti, che hanno ridefinito le prime linee manageriali aziendali italiane, hanno ulteriormente evidenziato una carenza strutturale di profili con competenze di Business Development, O&M e OM & Construction. A beneficiare dell’apertura di queste posizioni lavorative sono tutti i profili italiani “creatisi” dal 2003 al 2010. Pur di non lasciare il settore e a svantaggio della propria professionalità, queste figure avevano scelto carriere estere, seguendo investitori ed EPC, come LATAM in Sud Africa, piuttosto che nel più vicino Regno Unito. Oggi, ai suddetti profili è data l’opportunità di rientrare in Italia e ricoprire posizioni rilevanti. Forti di esperienze estere spesso maturate su impianti in Grid Parity, essi possono infatti offrire alle aziende competenze strutturate da un punto di vista tecnico e manageriale.
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Clean Energy: opportunità in Italia
Gli anni tra 2011 e 2018 furono caratterizzati da una stasi del mercato per quanto riguardava le opportunità lavorative, soprattutto di livello manageriale. Oggi si assiste invece a un nuovo boom organizzativo del settore, che sembra avvicinarsi ai trend del 2007-2010. Le organizzazioni trainanti in questa direzione sono soprattutto le corporate multinazionali, che col finire degli incentivi riducono al minimo la propria presenza sul nostro territorio. Esse si stanno riorganizzando con personale estero, con l’intento di sviluppare nuovamente un mercato attivo come quello italiano. Questa, quindi, la dinamica alla base della creazione di nuove opportunità in Italia. Alcuni processi di ricerca e selezione da noi condotti, che hanno ridefinito le prime linee manageriali aziendali italiane, hanno ulteriormente evidenziato una carenza strutturale di profili con competenze di Business Development, O&M e OM & Construction. A beneficiare dell’apertura di queste posizioni lavorative sono tutti i profili italiani “creatisi” dal 2003 al 2010. Pur di non lasciare il settore e a svantaggio della propria professionalità, queste figure avevano scelto carriere estere, seguendo investitori ed EPC, come LATAM in Sud Africa, piuttosto che nel più vicino Regno Unito. Oggi, ai suddetti profili è data l’opportunità di rientrare in Italia e ricoprire posizioni rilevanti. Forti di esperienze estere spesso maturate su impianti in Grid Parity, essi possono infatti offrire alle aziende competenze strutturate da un punto di vista tecnico e manageriale.
Clean Energy: retribuzioni
Il tema economico risulta sempre un punto debole delle proposte avanzate dalle aziende italiane, che difficilmente riescono a pareggiare stipendi esteri diventati importanti. E’ facile, infatti, che la figura in rientro perda sul netto dal 15% al 25% della retribuzione, oltre ai benefici tipici dell’expatriate (relocation, auto, assicurazioni sanitarie…). Compare in ogni caso un trend a bilancia positiva, che prevede per i manager italiani opportunità di rientro in posizioni di rilievo. Le società italiane o internazionali avranno invece la possibilità di contare su figure con esperienza “locale”, fondamentale in questo segmento almeno quanto l’esperienza specifica di settore nelle Clean Energy.   Leggi anche: Come cambiare lavoro durante il Covid-19 Aziende italiane all’estero: il ruolo cruciale dell’Expat CV non lineare: come leggere tra le righe   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

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Ecco i risultati della nostra analisi focalizzata, in questi mesi estivi, sui profili manageriali.

Clean Energy: opportunità in Italia
Gli anni tra 2011 e 2018 furono caratterizzati da una stasi del mercato per quanto riguardava le opportunità lavorative, soprattutto di livello manageriale. Oggi si assiste invece a un nuovo boom organizzativo del settore, che sembra avvicinarsi ai trend del 2007-2010. Le organizzazioni trainanti in questa direzione sono soprattutto le corporate multinazionali, che col finire degli incentivi riducono al minimo la propria presenza sul nostro territorio. Esse si stanno riorganizzando con personale estero, con l’intento di sviluppare nuovamente un mercato attivo come quello italiano. Questa, quindi, la dinamica alla base della creazione di nuove opportunità in Italia. Alcuni processi di ricerca e selezione da noi condotti, che hanno ridefinito le prime linee manageriali aziendali italiane, hanno ulteriormente evidenziato una carenza strutturale di profili con competenze di Business Development, O&M e OM & Construction. A beneficiare dell’apertura di queste posizioni lavorative sono tutti i profili italiani “creatisi” dal 2003 al 2010. Pur di non lasciare il settore e a svantaggio della propria professionalità, queste figure avevano scelto carriere estere, seguendo investitori ed EPC, come LATAM in Sud Africa, piuttosto che nel più vicino Regno Unito. Oggi, ai suddetti profili è data l’opportunità di rientrare in Italia e ricoprire posizioni rilevanti. Forti di esperienze estere spesso maturate su impianti in Grid Parity, essi possono infatti offrire alle aziende competenze strutturate da un punto di vista tecnico e manageriale.
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Clean Energy: retribuzioni
Il tema economico risulta sempre un punto debole delle proposte avanzate dalle aziende italiane, che difficilmente riescono a pareggiare stipendi esteri diventati importanti. E’ facile, infatti, che la figura in rientro perda sul netto dal 15% al 25% della retribuzione, oltre ai benefici tipici dell’expatriate (relocation, auto, assicurazioni sanitarie…). Compare in ogni caso un trend a bilancia positiva, che prevede per i manager italiani opportunità di rientro in posizioni di rilievo. Le società italiane o internazionali avranno invece la possibilità di contare su figure con esperienza “locale”, fondamentale in questo segmento almeno quanto l’esperienza specifica di settore nelle Clean Energy.   Leggi anche: Come cambiare lavoro durante il Covid-19 Aziende italiane all’estero: il ruolo cruciale dell’Expat CV non lineare: come leggere tra le righe   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

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Clean Energy: retribuzioni
Il tema economico risulta sempre un punto debole delle proposte avanzate dalle aziende italiane, che difficilmente riescono a pareggiare stipendi esteri diventati importanti. E’ facile, infatti, che la figura in rientro perda sul netto dal 15% al 25% della retribuzione, oltre ai benefici tipici dell’expatriate (relocation, auto, assicurazioni sanitarie…). Compare in ogni caso un trend a bilancia positiva, che prevede per i manager italiani opportunità di rientro in posizioni di rilievo. Le società italiane o internazionali avranno invece la possibilità di contare su figure con esperienza “locale”, fondamentale in questo segmento almeno quanto l’esperienza specifica di settore nelle Clean Energy.   Leggi anche: Come cambiare lavoro durante il Covid-19 Aziende italiane all’estero: il ruolo cruciale dell’Expat CV non lineare: come leggere tra le righe   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

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Il tema economico risulta sempre un punto debole delle proposte avanzate dalle aziende italiane, che difficilmente riescono a pareggiare stipendi esteri diventati importanti. E’ facile, infatti, che la figura in rientro perda sul netto dal 15% al 25% della retribuzione, oltre ai benefici tipici dell’expatriate (relocation, auto, assicurazioni sanitarie…). Compare in ogni caso un trend a bilancia positiva, che prevede per i manager italiani opportunità di rientro in posizioni di rilievo. Le società italiane o internazionali avranno invece la possibilità di contare su figure con esperienza “locale”, fondamentale in questo segmento almeno quanto l’esperienza specifica di settore nelle Clean Energy.   Leggi anche: Come cambiare lavoro durante il Covid-19 Aziende italiane all’estero: il ruolo cruciale dell’Expat CV non lineare: come leggere tra le righe   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

Il settore energetico, in particolare quello delle rinnovabili, sta dimostrando da due semestri un trend in completa opposizione con l’andamento dei maggiori settori manifatturieri in Italia. Nella maggior parte dei casi i talenti italiani (spesso molto preparati dal punto di vista tecnico) trovano maggiori spazi di crescita organizzativa ed economica all’estero. Questa tendenza non trova però conferma nel segmento delle Clean Energy che, al contrario, offre buone opportunità per il rientro in patria di manager italiani.

Ecco i risultati della nostra analisi focalizzata, in questi mesi estivi, sui profili manageriali.

Clean Energy: opportunità in Italia
Gli anni tra 2011 e 2018 furono caratterizzati da una stasi del mercato per quanto riguardava le opportunità lavorative, soprattutto di livello manageriale. Oggi si assiste invece a un nuovo boom organizzativo del settore, che sembra avvicinarsi ai trend del 2007-2010. Le organizzazioni trainanti in questa direzione sono soprattutto le corporate multinazionali, che col finire degli incentivi riducono al minimo la propria presenza sul nostro territorio. Esse si stanno riorganizzando con personale estero, con l’intento di sviluppare nuovamente un mercato attivo come quello italiano. Questa, quindi, la dinamica alla base della creazione di nuove opportunità in Italia. Alcuni processi di ricerca e selezione da noi condotti, che hanno ridefinito le prime linee manageriali aziendali italiane, hanno ulteriormente evidenziato una carenza strutturale di profili con competenze di Business Development, O&M e OM & Construction. A beneficiare dell’apertura di queste posizioni lavorative sono tutti i profili italiani “creatisi” dal 2003 al 2010. Pur di non lasciare il settore e a svantaggio della propria professionalità, queste figure avevano scelto carriere estere, seguendo investitori ed EPC, come LATAM in Sud Africa, piuttosto che nel più vicino Regno Unito. Oggi, ai suddetti profili è data l’opportunità di rientrare in Italia e ricoprire posizioni rilevanti. Forti di esperienze estere spesso maturate su impianti in Grid Parity, essi possono infatti offrire alle aziende competenze strutturate da un punto di vista tecnico e manageriale.
Clean Energy: retribuzioni
Il tema economico risulta sempre un punto debole delle proposte avanzate dalle aziende italiane, che difficilmente riescono a pareggiare stipendi esteri diventati importanti. E’ facile, infatti, che la figura in rientro perda sul netto dal 15% al 25% della retribuzione, oltre ai benefici tipici dell’expatriate (relocation, auto, assicurazioni sanitarie…). Compare in ogni caso un trend a bilancia positiva, che prevede per i manager italiani opportunità di rientro in posizioni di rilievo. Le società italiane o internazionali avranno invece la possibilità di contare su figure con esperienza “locale”, fondamentale in questo segmento almeno quanto l’esperienza specifica di settore nelle Clean Energy.   Leggi anche: Come cambiare lavoro durante il Covid-19 Aziende italiane all’estero: il ruolo cruciale dell’Expat CV non lineare: come leggere tra le righe   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

Aumentano i Manager italiani che, dopo un’esperienza all’estero, hanno occasione di ricoprire una posizione di rilievo nel Bel Paese.

Il settore energetico, in particolare quello delle rinnovabili, sta dimostrando da due semestri un trend in completa opposizione con l’andamento dei maggiori settori manifatturieri in Italia. Nella maggior parte dei casi i talenti italiani (spesso molto preparati dal punto di vista tecnico) trovano maggiori spazi di crescita organizzativa ed economica all’estero. Questa tendenza non trova però conferma nel segmento delle Clean Energy che, al contrario, offre buone opportunità per il rientro in patria di manager italiani. Ecco i risultati della nostra analisi focalizzata, in questi mesi estivi, sui profili manageriali.

Clean Energy: opportunità in Italia
Gli anni tra 2011 e 2018 furono caratterizzati da una stasi del mercato per quanto riguardava le opportunità lavorative, soprattutto di livello manageriale. Oggi si assiste invece a un nuovo boom organizzativo del settore, che sembra avvicinarsi ai trend del 2007-2010. Le organizzazioni trainanti in questa direzione sono soprattutto le corporate multinazionali, che col finire degli incentivi riducono al minimo la propria presenza sul nostro territorio. Esse si stanno riorganizzando con personale estero, con l’intento di sviluppare nuovamente un mercato attivo come quello italiano. Questa, quindi, la dinamica alla base della creazione di nuove opportunità in Italia. Alcuni processi di ricerca e selezione da noi condotti, che hanno ridefinito le prime linee manageriali aziendali italiane, hanno ulteriormente evidenziato una carenza strutturale di profili con competenze di Business Development, O&M e OM & Construction. A beneficiare dell’apertura di queste posizioni lavorative sono tutti i profili italiani “creatisi” dal 2003 al 2010. Pur di non lasciare il settore e a svantaggio della propria professionalità, queste figure avevano scelto carriere estere, seguendo investitori ed EPC, come LATAM in Sud Africa, piuttosto che nel più vicino Regno Unito. Oggi, ai suddetti profili è data l’opportunità di rientrare in Italia e ricoprire posizioni rilevanti. Forti di esperienze estere spesso maturate su impianti in Grid Parity, essi possono infatti offrire alle aziende competenze strutturate da un punto di vista tecnico e manageriale.
Clean Energy: retribuzioni
Il tema economico risulta sempre un punto debole delle proposte avanzate dalle aziende italiane, che difficilmente riescono a pareggiare stipendi esteri diventati importanti. E’ facile, infatti, che la figura in rientro perda sul netto dal 15% al 25% della retribuzione, oltre ai benefici tipici dell’expatriate (relocation, auto, assicurazioni sanitarie…). Compare in ogni caso un trend a bilancia positiva, che prevede per i manager italiani opportunità di rientro in posizioni di rilievo. Le società italiane o internazionali avranno invece la possibilità di contare su figure con esperienza “locale”, fondamentale in questo segmento almeno quanto l’esperienza specifica di settore nelle Clean Energy.   Leggi anche: Come cambiare lavoro durante il Covid-19 Aziende italiane all’estero: il ruolo cruciale dell’Expat CV non lineare: come leggere tra le righe   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

Aumentano i Manager italiani che, dopo un’esperienza all’estero, hanno occasione di ricoprire una posizione di rilievo nel Bel Paese.
Il settore energetico, in particolare quello delle rinnovabili, sta dimostrando da due semestri un trend in completa opposizione con l’andamento dei maggiori settori manifatturieri in Italia. Nella maggior parte dei casi i talenti italiani (spesso molto preparati dal punto di vista tecnico) trovano maggiori spazi di crescita organizzativa ed economica all’estero. Questa tendenza non trova però conferma nel segmento delle Clean Energy che, al contrario, offre buone opportunità per il rientro in patria di manager italiani. Ecco i risultati della nostra analisi focalizzata, in questi mesi estivi, sui profili manageriali.
Clean Energy: opportunità in Italia
Gli anni tra 2011 e 2018 furono caratterizzati da una stasi del mercato per quanto riguardava le opportunità lavorative, soprattutto di livello manageriale. Oggi si assiste invece a un nuovo boom organizzativo del settore, che sembra avvicinarsi ai trend del 2007-2010. Le organizzazioni trainanti in questa direzione sono soprattutto le corporate multinazionali, che col finire degli incentivi riducono al minimo la propria presenza sul nostro territorio. Esse si stanno riorganizzando con personale estero, con l’intento di sviluppare nuovamente un mercato attivo come quello italiano. Questa, quindi, la dinamica alla base della creazione di nuove opportunità in Italia. Alcuni processi di ricerca e selezione da noi condotti, che hanno ridefinito le prime linee manageriali aziendali italiane, hanno ulteriormente evidenziato una carenza strutturale di profili con competenze di Business Development, O&M e OM & Construction. A beneficiare dell’apertura di queste posizioni lavorative sono tutti i profili italiani “creatisi” dal 2003 al 2010. Pur di non lasciare il settore e a svantaggio della propria professionalità, queste figure avevano scelto carriere estere, seguendo investitori ed EPC, come LATAM in Sud Africa, piuttosto che nel più vicino Regno Unito. Oggi, ai suddetti profili è data l’opportunità di rientrare in Italia e ricoprire posizioni rilevanti. Forti di esperienze estere spesso maturate su impianti in Grid Parity, essi possono infatti offrire alle aziende competenze strutturate da un punto di vista tecnico e manageriale.
Clean Energy: retribuzioni
Il tema economico risulta sempre un punto debole delle proposte avanzate dalle aziende italiane, che difficilmente riescono a pareggiare stipendi esteri diventati importanti. E’ facile, infatti, che la figura in rientro perda sul netto dal 15% al 25% della retribuzione, oltre ai benefici tipici dell’expatriate (relocation, auto, assicurazioni sanitarie…). Compare in ogni caso un trend a bilancia positiva, che prevede per i manager italiani opportunità di rientro in posizioni di rilievo. Le società italiane o internazionali avranno invece la possibilità di contare su figure con esperienza “locale”, fondamentale in questo segmento almeno quanto l’esperienza specifica di settore nelle Clean Energy.   Leggi anche: Come cambiare lavoro durante il Covid-19 Aziende italiane all’estero: il ruolo cruciale dell’Expat CV non lineare: come leggere tra le righe   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

Gli anni tra 2011 e 2018 furono caratterizzati da una stasi del mercato per quanto riguardava le opportunità lavorative, soprattutto di livello manageriale. Oggi si assiste invece a un nuovo boom organizzativo del settore, che sembra avvicinarsi ai trend del 2007-2010. Le organizzazioni trainanti in questa direzione sono soprattutto le corporate multinazionali, che col finire degli incentivi riducono al minimo la propria presenza sul nostro territorio. Esse si stanno riorganizzando con personale estero, con l’intento di sviluppare nuovamente un mercato attivo come quello italiano. Questa, quindi, la dinamica alla base della creazione di nuove opportunità in Italia. Alcuni processi di ricerca e selezione da noi condotti, che hanno ridefinito le prime linee manageriali aziendali italiane, hanno ulteriormente evidenziato una carenza strutturale di profili con competenze di Business Development, O&M e OM & Construction. A beneficiare dell’apertura di queste posizioni lavorative sono tutti i profili italiani “creatisi” dal 2003 al 2010. Pur di non lasciare il settore e a svantaggio della propria professionalità, queste figure avevano scelto carriere estere, seguendo investitori ed EPC, come LATAM in Sud Africa, piuttosto che nel più vicino Regno Unito. Oggi, ai suddetti profili è data l’opportunità di rientrare in Italia e ricoprire posizioni rilevanti. Forti di esperienze estere spesso maturate su impianti in Grid Parity, essi possono infatti offrire alle aziende competenze strutturate da un punto di vista tecnico e manageriale.
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Il tema economico risulta sempre un punto debole delle proposte avanzate dalle aziende italiane, che difficilmente riescono a pareggiare stipendi esteri diventati importanti. E’ facile, infatti, che la figura in rientro perda sul netto dal 15% al 25% della retribuzione, oltre ai benefici tipici dell’expatriate (relocation, auto, assicurazioni sanitarie…). Compare in ogni caso un trend a bilancia positiva, che prevede per i manager italiani opportunità di rientro in posizioni di rilievo. Le società italiane o internazionali avranno invece la possibilità di contare su figure con esperienza “locale”, fondamentale in questo segmento almeno quanto l’esperienza specifica di settore nelle Clean Energy.   Leggi anche: Come cambiare lavoro durante il Covid-19 Aziende italiane all’estero: il ruolo cruciale dell’Expat CV non lineare: come leggere tra le righe   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

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Ecco i risultati della nostra analisi focalizzata, in questi mesi estivi, sui profili manageriali.

Clean Energy: opportunità in Italia
Gli anni tra 2011 e 2018 furono caratterizzati da una stasi del mercato per quanto riguardava le opportunità lavorative, soprattutto di livello manageriale. Oggi si assiste invece a un nuovo boom organizzativo del settore, che sembra avvicinarsi ai trend del 2007-2010. Le organizzazioni trainanti in questa direzione sono soprattutto le corporate multinazionali, che col finire degli incentivi riducono al minimo la propria presenza sul nostro territorio. Esse si stanno riorganizzando con personale estero, con l’intento di sviluppare nuovamente un mercato attivo come quello italiano. Questa, quindi, la dinamica alla base della creazione di nuove opportunità in Italia. Alcuni processi di ricerca e selezione da noi condotti, che hanno ridefinito le prime linee manageriali aziendali italiane, hanno ulteriormente evidenziato una carenza strutturale di profili con competenze di Business Development, O&M e OM & Construction. A beneficiare dell’apertura di queste posizioni lavorative sono tutti i profili italiani “creatisi” dal 2003 al 2010. Pur di non lasciare il settore e a svantaggio della propria professionalità, queste figure avevano scelto carriere estere, seguendo investitori ed EPC, come LATAM in Sud Africa, piuttosto che nel più vicino Regno Unito. Oggi, ai suddetti profili è data l’opportunità di rientrare in Italia e ricoprire posizioni rilevanti. Forti di esperienze estere spesso maturate su impianti in Grid Parity, essi possono infatti offrire alle aziende competenze strutturate da un punto di vista tecnico e manageriale.
Clean Energy: retribuzioni
Il tema economico risulta sempre un punto debole delle proposte avanzate dalle aziende italiane, che difficilmente riescono a pareggiare stipendi esteri diventati importanti. E’ facile, infatti, che la figura in rientro perda sul netto dal 15% al 25% della retribuzione, oltre ai benefici tipici dell’expatriate (relocation, auto, assicurazioni sanitarie…). Compare in ogni caso un trend a bilancia positiva, che prevede per i manager italiani opportunità di rientro in posizioni di rilievo. Le società italiane o internazionali avranno invece la possibilità di contare su figure con esperienza “locale”, fondamentale in questo segmento almeno quanto l’esperienza specifica di settore nelle Clean Energy.   Leggi anche: Come cambiare lavoro durante il Covid-19 Aziende italiane all’estero: il ruolo cruciale dell’Expat CV non lineare: come leggere tra le righe   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

Aumentano i Manager italiani che, dopo un’esperienza all’estero, hanno occasione di ricoprire una posizione di rilievo nel Bel Paese.

Il settore energetico, in particolare quello delle rinnovabili, sta dimostrando da due semestri un trend in completa opposizione con l’andamento dei maggiori settori manifatturieri in Italia. Nella maggior parte dei casi i talenti italiani (spesso molto preparati dal punto di vista tecnico) trovano maggiori spazi di crescita organizzativa ed economica all’estero. Questa tendenza non trova però conferma nel segmento delle Clean Energy che, al contrario, offre buone opportunità per il rientro in patria di manager italiani. Ecco i risultati della nostra analisi focalizzata, in questi mesi estivi, sui profili manageriali.

Clean Energy: opportunità in Italia
Gli anni tra 2011 e 2018 furono caratterizzati da una stasi del mercato per quanto riguardava le opportunità lavorative, soprattutto di livello manageriale. Oggi si assiste invece a un nuovo boom organizzativo del settore, che sembra avvicinarsi ai trend del 2007-2010. Le organizzazioni trainanti in questa direzione sono soprattutto le corporate multinazionali, che col finire degli incentivi riducono al minimo la propria presenza sul nostro territorio. Esse si stanno riorganizzando con personale estero, con l’intento di sviluppare nuovamente un mercato attivo come quello italiano. Questa, quindi, la dinamica alla base della creazione di nuove opportunità in Italia. Alcuni processi di ricerca e selezione da noi condotti, che hanno ridefinito le prime linee manageriali aziendali italiane, hanno ulteriormente evidenziato una carenza strutturale di profili con competenze di Business Development, O&M e OM & Construction. A beneficiare dell’apertura di queste posizioni lavorative sono tutti i profili italiani “creatisi” dal 2003 al 2010. Pur di non lasciare il settore e a svantaggio della propria professionalità, queste figure avevano scelto carriere estere, seguendo investitori ed EPC, come LATAM in Sud Africa, piuttosto che nel più vicino Regno Unito. Oggi, ai suddetti profili è data l’opportunità di rientrare in Italia e ricoprire posizioni rilevanti. Forti di esperienze estere spesso maturate su impianti in Grid Parity, essi possono infatti offrire alle aziende competenze strutturate da un punto di vista tecnico e manageriale.
Clean Energy: retribuzioni
Il tema economico risulta sempre un punto debole delle proposte avanzate dalle aziende italiane, che difficilmente riescono a pareggiare stipendi esteri diventati importanti. E’ facile, infatti, che la figura in rientro perda sul netto dal 15% al 25% della retribuzione, oltre ai benefici tipici dell’expatriate (relocation, auto, assicurazioni sanitarie…). Compare in ogni caso un trend a bilancia positiva, che prevede per i manager italiani opportunità di rientro in posizioni di rilievo. Le società italiane o internazionali avranno invece la possibilità di contare su figure con esperienza “locale”, fondamentale in questo segmento almeno quanto l’esperienza specifica di settore nelle Clean Energy.   Leggi anche: Come cambiare lavoro durante il Covid-19 Aziende italiane all’estero: il ruolo cruciale dell’Expat CV non lineare: come leggere tra le righe   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

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Il settore energetico, in particolare quello delle rinnovabili, sta dimostrando da due semestri un trend in completa opposizione con l’andamento dei maggiori settori manifatturieri in Italia. Nella maggior parte dei casi i talenti italiani (spesso molto preparati dal punto di vista tecnico) trovano maggiori spazi di crescita organizzativa ed economica all’estero. Questa tendenza non trova però conferma nel segmento delle Clean Energy che, al contrario, offre buone opportunità per il rientro in patria di manager italiani. Ecco i risultati della nostra analisi focalizzata, in questi mesi estivi, sui profili manageriali.
Clean Energy: opportunità in Italia
Gli anni tra 2011 e 2018 furono caratterizzati da una stasi del mercato per quanto riguardava le opportunità lavorative, soprattutto di livello manageriale. Oggi si assiste invece a un nuovo boom organizzativo del settore, che sembra avvicinarsi ai trend del 2007-2010. Le organizzazioni trainanti in questa direzione sono soprattutto le corporate multinazionali, che col finire degli incentivi riducono al minimo la propria presenza sul nostro territorio. Esse si stanno riorganizzando con personale estero, con l’intento di sviluppare nuovamente un mercato attivo come quello italiano. Questa, quindi, la dinamica alla base della creazione di nuove opportunità in Italia. Alcuni processi di ricerca e selezione da noi condotti, che hanno ridefinito le prime linee manageriali aziendali italiane, hanno ulteriormente evidenziato una carenza strutturale di profili con competenze di Business Development, O&M e OM & Construction. A beneficiare dell’apertura di queste posizioni lavorative sono tutti i profili italiani “creatisi” dal 2003 al 2010. Pur di non lasciare il settore e a svantaggio della propria professionalità, queste figure avevano scelto carriere estere, seguendo investitori ed EPC, come LATAM in Sud Africa, piuttosto che nel più vicino Regno Unito. Oggi, ai suddetti profili è data l’opportunità di rientrare in Italia e ricoprire posizioni rilevanti. Forti di esperienze estere spesso maturate su impianti in Grid Parity, essi possono infatti offrire alle aziende competenze strutturate da un punto di vista tecnico e manageriale.
Clean Energy: retribuzioni
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Clean Energy: opportunità in Italia
Gli anni tra 2011 e 2018 furono caratterizzati da una stasi del mercato per quanto riguardava le opportunità lavorative, soprattutto di livello manageriale. Oggi si assiste invece a un nuovo boom organizzativo del settore, che sembra avvicinarsi ai trend del 2007-2010. Le organizzazioni trainanti in questa direzione sono soprattutto le corporate multinazionali, che col finire degli incentivi riducono al minimo la propria presenza sul nostro territorio. Esse si stanno riorganizzando con personale estero, con l’intento di sviluppare nuovamente un mercato attivo come quello italiano. Questa, quindi, la dinamica alla base della creazione di nuove opportunità in Italia. Alcuni processi di ricerca e selezione da noi condotti, che hanno ridefinito le prime linee manageriali aziendali italiane, hanno ulteriormente evidenziato una carenza strutturale di profili con competenze di Business Development, O&M e OM & Construction. A beneficiare dell’apertura di queste posizioni lavorative sono tutti i profili italiani “creatisi” dal 2003 al 2010. Pur di non lasciare il settore e a svantaggio della propria professionalità, queste figure avevano scelto carriere estere, seguendo investitori ed EPC, come LATAM in Sud Africa, piuttosto che nel più vicino Regno Unito. Oggi, ai suddetti profili è data l’opportunità di rientrare in Italia e ricoprire posizioni rilevanti. Forti di esperienze estere spesso maturate su impianti in Grid Parity, essi possono infatti offrire alle aziende competenze strutturate da un punto di vista tecnico e manageriale.
Clean Energy: retribuzioni
Il tema economico risulta sempre un punto debole delle proposte avanzate dalle aziende italiane, che difficilmente riescono a pareggiare stipendi esteri diventati importanti. E’ facile, infatti, che la figura in rientro perda sul netto dal 15% al 25% della retribuzione, oltre ai benefici tipici dell’expatriate (relocation, auto, assicurazioni sanitarie…). Compare in ogni caso un trend a bilancia positiva, che prevede per i manager italiani opportunità di rientro in posizioni di rilievo. Le società italiane o internazionali avranno invece la possibilità di contare su figure con esperienza “locale”, fondamentale in questo segmento almeno quanto l’esperienza specifica di settore nelle Clean Energy.   Leggi anche: Come cambiare lavoro durante il Covid-19 Aziende italiane all’estero: il ruolo cruciale dell’Expat CV non lineare: come leggere tra le righe   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

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Clean Energy: retribuzioni
Il tema economico risulta sempre un punto debole delle proposte avanzate dalle aziende italiane, che difficilmente riescono a pareggiare stipendi esteri diventati importanti. E’ facile, infatti, che la figura in rientro perda sul netto dal 15% al 25% della retribuzione, oltre ai benefici tipici dell’expatriate (relocation, auto, assicurazioni sanitarie…). Compare in ogni caso un trend a bilancia positiva, che prevede per i manager italiani opportunità di rientro in posizioni di rilievo. Le società italiane o internazionali avranno invece la possibilità di contare su figure con esperienza “locale”, fondamentale in questo segmento almeno quanto l’esperienza specifica di settore nelle Clean Energy.   Leggi anche: Come cambiare lavoro durante il Covid-19 Aziende italiane all’estero: il ruolo cruciale dell’Expat CV non lineare: come leggere tra le righe   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

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Il settore energetico, in particolare quello delle rinnovabili, sta dimostrando da due semestri un trend in completa opposizione con l’andamento dei maggiori settori manifatturieri in Italia. Nella maggior parte dei casi i talenti italiani (spesso molto preparati dal punto di vista tecnico) trovano maggiori spazi di crescita organizzativa ed economica all’estero. Questa tendenza non trova però conferma nel segmento delle Clean Energy che, al contrario, offre buone opportunità per il rientro in patria di manager italiani. Ecco i risultati della nostra analisi focalizzata, in questi mesi estivi, sui profili manageriali.
Clean Energy: opportunità in Italia
Gli anni tra 2011 e 2018 furono caratterizzati da una stasi del mercato per quanto riguardava le opportunità lavorative, soprattutto di livello manageriale. Oggi si assiste invece a un nuovo boom organizzativo del settore, che sembra avvicinarsi ai trend del 2007-2010. Le organizzazioni trainanti in questa direzione sono soprattutto le corporate multinazionali, che col finire degli incentivi riducono al minimo la propria presenza sul nostro territorio. Esse si stanno riorganizzando con personale estero, con l’intento di sviluppare nuovamente un mercato attivo come quello italiano. Questa, quindi, la dinamica alla base della creazione di nuove opportunità in Italia. Alcuni processi di ricerca e selezione da noi condotti, che hanno ridefinito le prime linee manageriali aziendali italiane, hanno ulteriormente evidenziato una carenza strutturale di profili con competenze di Business Development, O&M e OM & Construction. A beneficiare dell’apertura di queste posizioni lavorative sono tutti i profili italiani “creatisi” dal 2003 al 2010. Pur di non lasciare il settore e a svantaggio della propria professionalità, queste figure avevano scelto carriere estere, seguendo investitori ed EPC, come LATAM in Sud Africa, piuttosto che nel più vicino Regno Unito. Oggi, ai suddetti profili è data l’opportunità di rientrare in Italia e ricoprire posizioni rilevanti. Forti di esperienze estere spesso maturate su impianti in Grid Parity, essi possono infatti offrire alle aziende competenze strutturate da un punto di vista tecnico e manageriale.
Clean Energy: retribuzioni
Il tema economico risulta sempre un punto debole delle proposte avanzate dalle aziende italiane, che difficilmente riescono a pareggiare stipendi esteri diventati importanti. E’ facile, infatti, che la figura in rientro perda sul netto dal 15% al 25% della retribuzione, oltre ai benefici tipici dell’expatriate (relocation, auto, assicurazioni sanitarie…). Compare in ogni caso un trend a bilancia positiva, che prevede per i manager italiani opportunità di rientro in posizioni di rilievo. Le società italiane o internazionali avranno invece la possibilità di contare su figure con esperienza “locale”, fondamentale in questo segmento almeno quanto l’esperienza specifica di settore nelle Clean Energy.   Leggi anche: Come cambiare lavoro durante il Covid-19 Aziende italiane all’estero: il ruolo cruciale dell’Expat CV non lineare: come leggere tra le righe   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

Clean Energy: opportunità in Italia
Gli anni tra 2011 e 2018 furono caratterizzati da una stasi del mercato per quanto riguardava le opportunità lavorative, soprattutto di livello manageriale. Oggi si assiste invece a un nuovo boom organizzativo del settore, che sembra avvicinarsi ai trend del 2007-2010. Le organizzazioni trainanti in questa direzione sono soprattutto le corporate multinazionali, che col finire degli incentivi riducono al minimo la propria presenza sul nostro territorio. Esse si stanno riorganizzando con personale estero, con l’intento di sviluppare nuovamente un mercato attivo come quello italiano. Questa, quindi, la dinamica alla base della creazione di nuove opportunità in Italia. Alcuni processi di ricerca e selezione da noi condotti, che hanno ridefinito le prime linee manageriali aziendali italiane, hanno ulteriormente evidenziato una carenza strutturale di profili con competenze di Business Development, O&M e OM & Construction. A beneficiare dell’apertura di queste posizioni lavorative sono tutti i profili italiani “creatisi” dal 2003 al 2010. Pur di non lasciare il settore e a svantaggio della propria professionalità, queste figure avevano scelto carriere estere, seguendo investitori ed EPC, come LATAM in Sud Africa, piuttosto che nel più vicino Regno Unito. Oggi, ai suddetti profili è data l’opportunità di rientrare in Italia e ricoprire posizioni rilevanti. Forti di esperienze estere spesso maturate su impianti in Grid Parity, essi possono infatti offrire alle aziende competenze strutturate da un punto di vista tecnico e manageriale.
Clean Energy: retribuzioni
Il tema economico risulta sempre un punto debole delle proposte avanzate dalle aziende italiane, che difficilmente riescono a pareggiare stipendi esteri diventati importanti. E’ facile, infatti, che la figura in rientro perda sul netto dal 15% al 25% della retribuzione, oltre ai benefici tipici dell’expatriate (relocation, auto, assicurazioni sanitarie…). Compare in ogni caso un trend a bilancia positiva, che prevede per i manager italiani opportunità di rientro in posizioni di rilievo. Le società italiane o internazionali avranno invece la possibilità di contare su figure con esperienza “locale”, fondamentale in questo segmento almeno quanto l’esperienza specifica di settore nelle Clean Energy.   Leggi anche: Come cambiare lavoro durante il Covid-19 Aziende italiane all’estero: il ruolo cruciale dell’Expat CV non lineare: come leggere tra le righe   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

Il settore energetico, in particolare quello delle rinnovabili, sta dimostrando da due semestri un trend in completa opposizione con l’andamento dei maggiori settori manifatturieri in Italia. Nella maggior parte dei casi i talenti italiani (spesso molto preparati dal punto di vista tecnico) trovano maggiori spazi di crescita organizzativa ed economica all’estero. Questa tendenza non trova però conferma nel segmento delle Clean Energy che, al contrario, offre buone opportunità per il rientro in patria di manager italiani.

Ecco i risultati della nostra analisi focalizzata, in questi mesi estivi, sui profili manageriali.

Clean Energy: opportunità in Italia
Gli anni tra 2011 e 2018 furono caratterizzati da una stasi del mercato per quanto riguardava le opportunità lavorative, soprattutto di livello manageriale. Oggi si assiste invece a un nuovo boom organizzativo del settore, che sembra avvicinarsi ai trend del 2007-2010. Le organizzazioni trainanti in questa direzione sono soprattutto le corporate multinazionali, che col finire degli incentivi riducono al minimo la propria presenza sul nostro territorio. Esse si stanno riorganizzando con personale estero, con l’intento di sviluppare nuovamente un mercato attivo come quello italiano. Questa, quindi, la dinamica alla base della creazione di nuove opportunità in Italia. Alcuni processi di ricerca e selezione da noi condotti, che hanno ridefinito le prime linee manageriali aziendali italiane, hanno ulteriormente evidenziato una carenza strutturale di profili con competenze di Business Development, O&M e OM & Construction. A beneficiare dell’apertura di queste posizioni lavorative sono tutti i profili italiani “creatisi” dal 2003 al 2010. Pur di non lasciare il settore e a svantaggio della propria professionalità, queste figure avevano scelto carriere estere, seguendo investitori ed EPC, come LATAM in Sud Africa, piuttosto che nel più vicino Regno Unito. Oggi, ai suddetti profili è data l’opportunità di rientrare in Italia e ricoprire posizioni rilevanti. Forti di esperienze estere spesso maturate su impianti in Grid Parity, essi possono infatti offrire alle aziende competenze strutturate da un punto di vista tecnico e manageriale.
Clean Energy: retribuzioni
Il tema economico risulta sempre un punto debole delle proposte avanzate dalle aziende italiane, che difficilmente riescono a pareggiare stipendi esteri diventati importanti. E’ facile, infatti, che la figura in rientro perda sul netto dal 15% al 25% della retribuzione, oltre ai benefici tipici dell’expatriate (relocation, auto, assicurazioni sanitarie…). Compare in ogni caso un trend a bilancia positiva, che prevede per i manager italiani opportunità di rientro in posizioni di rilievo. Le società italiane o internazionali avranno invece la possibilità di contare su figure con esperienza “locale”, fondamentale in questo segmento almeno quanto l’esperienza specifica di settore nelle Clean Energy.   Leggi anche: Come cambiare lavoro durante il Covid-19 Aziende italiane all’estero: il ruolo cruciale dell’Expat CV non lineare: come leggere tra le righe   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

Aumentano i Manager italiani che, dopo un’esperienza all’estero, hanno occasione di ricoprire una posizione di rilievo nel Bel Paese.

Il settore energetico, in particolare quello delle rinnovabili, sta dimostrando da due semestri un trend in completa opposizione con l’andamento dei maggiori settori manifatturieri in Italia. Nella maggior parte dei casi i talenti italiani (spesso molto preparati dal punto di vista tecnico) trovano maggiori spazi di crescita organizzativa ed economica all’estero. Questa tendenza non trova però conferma nel segmento delle Clean Energy che, al contrario, offre buone opportunità per il rientro in patria di manager italiani. Ecco i risultati della nostra analisi focalizzata, in questi mesi estivi, sui profili manageriali.

Clean Energy: opportunità in Italia
Gli anni tra 2011 e 2018 furono caratterizzati da una stasi del mercato per quanto riguardava le opportunità lavorative, soprattutto di livello manageriale. Oggi si assiste invece a un nuovo boom organizzativo del settore, che sembra avvicinarsi ai trend del 2007-2010. Le organizzazioni trainanti in questa direzione sono soprattutto le corporate multinazionali, che col finire degli incentivi riducono al minimo la propria presenza sul nostro territorio. Esse si stanno riorganizzando con personale estero, con l’intento di sviluppare nuovamente un mercato attivo come quello italiano. Questa, quindi, la dinamica alla base della creazione di nuove opportunità in Italia. Alcuni processi di ricerca e selezione da noi condotti, che hanno ridefinito le prime linee manageriali aziendali italiane, hanno ulteriormente evidenziato una carenza strutturale di profili con competenze di Business Development, O&M e OM & Construction. A beneficiare dell’apertura di queste posizioni lavorative sono tutti i profili italiani “creatisi” dal 2003 al 2010. Pur di non lasciare il settore e a svantaggio della propria professionalità, queste figure avevano scelto carriere estere, seguendo investitori ed EPC, come LATAM in Sud Africa, piuttosto che nel più vicino Regno Unito. Oggi, ai suddetti profili è data l’opportunità di rientrare in Italia e ricoprire posizioni rilevanti. Forti di esperienze estere spesso maturate su impianti in Grid Parity, essi possono infatti offrire alle aziende competenze strutturate da un punto di vista tecnico e manageriale.
Clean Energy: retribuzioni
Il tema economico risulta sempre un punto debole delle proposte avanzate dalle aziende italiane, che difficilmente riescono a pareggiare stipendi esteri diventati importanti. E’ facile, infatti, che la figura in rientro perda sul netto dal 15% al 25% della retribuzione, oltre ai benefici tipici dell’expatriate (relocation, auto, assicurazioni sanitarie…). Compare in ogni caso un trend a bilancia positiva, che prevede per i manager italiani opportunità di rientro in posizioni di rilievo. Le società italiane o internazionali avranno invece la possibilità di contare su figure con esperienza “locale”, fondamentale in questo segmento almeno quanto l’esperienza specifica di settore nelle Clean Energy.   Leggi anche: Come cambiare lavoro durante il Covid-19 Aziende italiane all’estero: il ruolo cruciale dell’Expat CV non lineare: come leggere tra le righe   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

Aumentano i Manager italiani che, dopo un’esperienza all’estero, hanno occasione di ricoprire una posizione di rilievo nel Bel Paese.
Il settore energetico, in particolare quello delle rinnovabili, sta dimostrando da due semestri un trend in completa opposizione con l’andamento dei maggiori settori manifatturieri in Italia. Nella maggior parte dei casi i talenti italiani (spesso molto preparati dal punto di vista tecnico) trovano maggiori spazi di crescita organizzativa ed economica all’estero. Questa tendenza non trova però conferma nel segmento delle Clean Energy che, al contrario, offre buone opportunità per il rientro in patria di manager italiani. Ecco i risultati della nostra analisi focalizzata, in questi mesi estivi, sui profili manageriali.
Clean Energy: opportunità in Italia
Gli anni tra 2011 e 2018 furono caratterizzati da una stasi del mercato per quanto riguardava le opportunità lavorative, soprattutto di livello manageriale. Oggi si assiste invece a un nuovo boom organizzativo del settore, che sembra avvicinarsi ai trend del 2007-2010. Le organizzazioni trainanti in questa direzione sono soprattutto le corporate multinazionali, che col finire degli incentivi riducono al minimo la propria presenza sul nostro territorio. Esse si stanno riorganizzando con personale estero, con l’intento di sviluppare nuovamente un mercato attivo come quello italiano. Questa, quindi, la dinamica alla base della creazione di nuove opportunità in Italia. Alcuni processi di ricerca e selezione da noi condotti, che hanno ridefinito le prime linee manageriali aziendali italiane, hanno ulteriormente evidenziato una carenza strutturale di profili con competenze di Business Development, O&M e OM & Construction. A beneficiare dell’apertura di queste posizioni lavorative sono tutti i profili italiani “creatisi” dal 2003 al 2010. Pur di non lasciare il settore e a svantaggio della propria professionalità, queste figure avevano scelto carriere estere, seguendo investitori ed EPC, come LATAM in Sud Africa, piuttosto che nel più vicino Regno Unito. Oggi, ai suddetti profili è data l’opportunità di rientrare in Italia e ricoprire posizioni rilevanti. Forti di esperienze estere spesso maturate su impianti in Grid Parity, essi possono infatti offrire alle aziende competenze strutturate da un punto di vista tecnico e manageriale.
Clean Energy: retribuzioni
Il tema economico risulta sempre un punto debole delle proposte avanzate dalle aziende italiane, che difficilmente riescono a pareggiare stipendi esteri diventati importanti. E’ facile, infatti, che la figura in rientro perda sul netto dal 15% al 25% della retribuzione, oltre ai benefici tipici dell’expatriate (relocation, auto, assicurazioni sanitarie…). Compare in ogni caso un trend a bilancia positiva, che prevede per i manager italiani opportunità di rientro in posizioni di rilievo. Le società italiane o internazionali avranno invece la possibilità di contare su figure con esperienza “locale”, fondamentale in questo segmento almeno quanto l’esperienza specifica di settore nelle Clean Energy.   Leggi anche: Come cambiare lavoro durante il Covid-19 Aziende italiane all’estero: il ruolo cruciale dell’Expat CV non lineare: come leggere tra le righe   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

Clean Energy: retribuzioni
Il tema economico risulta sempre un punto debole delle proposte avanzate dalle aziende italiane, che difficilmente riescono a pareggiare stipendi esteri diventati importanti. E’ facile, infatti, che la figura in rientro perda sul netto dal 15% al 25% della retribuzione, oltre ai benefici tipici dell’expatriate (relocation, auto, assicurazioni sanitarie…). Compare in ogni caso un trend a bilancia positiva, che prevede per i manager italiani opportunità di rientro in posizioni di rilievo. Le società italiane o internazionali avranno invece la possibilità di contare su figure con esperienza “locale”, fondamentale in questo segmento almeno quanto l’esperienza specifica di settore nelle Clean Energy.   Leggi anche: Come cambiare lavoro durante il Covid-19 Aziende italiane all’estero: il ruolo cruciale dell’Expat CV non lineare: come leggere tra le righe   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

Clean Energy: opportunità in Italia
Gli anni tra 2011 e 2018 furono caratterizzati da una stasi del mercato per quanto riguardava le opportunità lavorative, soprattutto di livello manageriale. Oggi si assiste invece a un nuovo boom organizzativo del settore, che sembra avvicinarsi ai trend del 2007-2010. Le organizzazioni trainanti in questa direzione sono soprattutto le corporate multinazionali, che col finire degli incentivi riducono al minimo la propria presenza sul nostro territorio. Esse si stanno riorganizzando con personale estero, con l’intento di sviluppare nuovamente un mercato attivo come quello italiano. Questa, quindi, la dinamica alla base della creazione di nuove opportunità in Italia. Alcuni processi di ricerca e selezione da noi condotti, che hanno ridefinito le prime linee manageriali aziendali italiane, hanno ulteriormente evidenziato una carenza strutturale di profili con competenze di Business Development, O&M e OM & Construction. A beneficiare dell’apertura di queste posizioni lavorative sono tutti i profili italiani “creatisi” dal 2003 al 2010. Pur di non lasciare il settore e a svantaggio della propria professionalità, queste figure avevano scelto carriere estere, seguendo investitori ed EPC, come LATAM in Sud Africa, piuttosto che nel più vicino Regno Unito. Oggi, ai suddetti profili è data l’opportunità di rientrare in Italia e ricoprire posizioni rilevanti. Forti di esperienze estere spesso maturate su impianti in Grid Parity, essi possono infatti offrire alle aziende competenze strutturate da un punto di vista tecnico e manageriale.
Clean Energy: retribuzioni
Il tema economico risulta sempre un punto debole delle proposte avanzate dalle aziende italiane, che difficilmente riescono a pareggiare stipendi esteri diventati importanti. E’ facile, infatti, che la figura in rientro perda sul netto dal 15% al 25% della retribuzione, oltre ai benefici tipici dell’expatriate (relocation, auto, assicurazioni sanitarie…). Compare in ogni caso un trend a bilancia positiva, che prevede per i manager italiani opportunità di rientro in posizioni di rilievo. Le società italiane o internazionali avranno invece la possibilità di contare su figure con esperienza “locale”, fondamentale in questo segmento almeno quanto l’esperienza specifica di settore nelle Clean Energy.   Leggi anche: Come cambiare lavoro durante il Covid-19 Aziende italiane all’estero: il ruolo cruciale dell’Expat CV non lineare: come leggere tra le righe   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

Il settore energetico, in particolare quello delle rinnovabili, sta dimostrando da due semestri un trend in completa opposizione con l’andamento dei maggiori settori manifatturieri in Italia. Nella maggior parte dei casi i talenti italiani (spesso molto preparati dal punto di vista tecnico) trovano maggiori spazi di crescita organizzativa ed economica all’estero. Questa tendenza non trova però conferma nel segmento delle Clean Energy che, al contrario, offre buone opportunità per il rientro in patria di manager italiani.

Ecco i risultati della nostra analisi focalizzata, in questi mesi estivi, sui profili manageriali.

Clean Energy: opportunità in Italia
Gli anni tra 2011 e 2018 furono caratterizzati da una stasi del mercato per quanto riguardava le opportunità lavorative, soprattutto di livello manageriale. Oggi si assiste invece a un nuovo boom organizzativo del settore, che sembra avvicinarsi ai trend del 2007-2010. Le organizzazioni trainanti in questa direzione sono soprattutto le corporate multinazionali, che col finire degli incentivi riducono al minimo la propria presenza sul nostro territorio. Esse si stanno riorganizzando con personale estero, con l’intento di sviluppare nuovamente un mercato attivo come quello italiano. Questa, quindi, la dinamica alla base della creazione di nuove opportunità in Italia. Alcuni processi di ricerca e selezione da noi condotti, che hanno ridefinito le prime linee manageriali aziendali italiane, hanno ulteriormente evidenziato una carenza strutturale di profili con competenze di Business Development, O&M e OM & Construction. A beneficiare dell’apertura di queste posizioni lavorative sono tutti i profili italiani “creatisi” dal 2003 al 2010. Pur di non lasciare il settore e a svantaggio della propria professionalità, queste figure avevano scelto carriere estere, seguendo investitori ed EPC, come LATAM in Sud Africa, piuttosto che nel più vicino Regno Unito. Oggi, ai suddetti profili è data l’opportunità di rientrare in Italia e ricoprire posizioni rilevanti. Forti di esperienze estere spesso maturate su impianti in Grid Parity, essi possono infatti offrire alle aziende competenze strutturate da un punto di vista tecnico e manageriale.
Clean Energy: retribuzioni
Il tema economico risulta sempre un punto debole delle proposte avanzate dalle aziende italiane, che difficilmente riescono a pareggiare stipendi esteri diventati importanti. E’ facile, infatti, che la figura in rientro perda sul netto dal 15% al 25% della retribuzione, oltre ai benefici tipici dell’expatriate (relocation, auto, assicurazioni sanitarie…). Compare in ogni caso un trend a bilancia positiva, che prevede per i manager italiani opportunità di rientro in posizioni di rilievo. Le società italiane o internazionali avranno invece la possibilità di contare su figure con esperienza “locale”, fondamentale in questo segmento almeno quanto l’esperienza specifica di settore nelle Clean Energy.   Leggi anche: Come cambiare lavoro durante il Covid-19 Aziende italiane all’estero: il ruolo cruciale dell’Expat CV non lineare: come leggere tra le righe   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

Aumentano i Manager italiani che, dopo un’esperienza all’estero, hanno occasione di ricoprire una posizione di rilievo nel Bel Paese.

Il settore energetico, in particolare quello delle rinnovabili, sta dimostrando da due semestri un trend in completa opposizione con l’andamento dei maggiori settori manifatturieri in Italia. Nella maggior parte dei casi i talenti italiani (spesso molto preparati dal punto di vista tecnico) trovano maggiori spazi di crescita organizzativa ed economica all’estero. Questa tendenza non trova però conferma nel segmento delle Clean Energy che, al contrario, offre buone opportunità per il rientro in patria di manager italiani. Ecco i risultati della nostra analisi focalizzata, in questi mesi estivi, sui profili manageriali.

Clean Energy: opportunità in Italia
Gli anni tra 2011 e 2018 furono caratterizzati da una stasi del mercato per quanto riguardava le opportunità lavorative, soprattutto di livello manageriale. Oggi si assiste invece a un nuovo boom organizzativo del settore, che sembra avvicinarsi ai trend del 2007-2010. Le organizzazioni trainanti in questa direzione sono soprattutto le corporate multinazionali, che col finire degli incentivi riducono al minimo la propria presenza sul nostro territorio. Esse si stanno riorganizzando con personale estero, con l’intento di sviluppare nuovamente un mercato attivo come quello italiano. Questa, quindi, la dinamica alla base della creazione di nuove opportunità in Italia. Alcuni processi di ricerca e selezione da noi condotti, che hanno ridefinito le prime linee manageriali aziendali italiane, hanno ulteriormente evidenziato una carenza strutturale di profili con competenze di Business Development, O&M e OM & Construction. A beneficiare dell’apertura di queste posizioni lavorative sono tutti i profili italiani “creatisi” dal 2003 al 2010. Pur di non lasciare il settore e a svantaggio della propria professionalità, queste figure avevano scelto carriere estere, seguendo investitori ed EPC, come LATAM in Sud Africa, piuttosto che nel più vicino Regno Unito. Oggi, ai suddetti profili è data l’opportunità di rientrare in Italia e ricoprire posizioni rilevanti. Forti di esperienze estere spesso maturate su impianti in Grid Parity, essi possono infatti offrire alle aziende competenze strutturate da un punto di vista tecnico e manageriale.
Clean Energy: retribuzioni
Il tema economico risulta sempre un punto debole delle proposte avanzate dalle aziende italiane, che difficilmente riescono a pareggiare stipendi esteri diventati importanti. E’ facile, infatti, che la figura in rientro perda sul netto dal 15% al 25% della retribuzione, oltre ai benefici tipici dell’expatriate (relocation, auto, assicurazioni sanitarie…). Compare in ogni caso un trend a bilancia positiva, che prevede per i manager italiani opportunità di rientro in posizioni di rilievo. Le società italiane o internazionali avranno invece la possibilità di contare su figure con esperienza “locale”, fondamentale in questo segmento almeno quanto l’esperienza specifica di settore nelle Clean Energy.   Leggi anche: Come cambiare lavoro durante il Covid-19 Aziende italiane all’estero: il ruolo cruciale dell’Expat CV non lineare: come leggere tra le righe   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

Aumentano i Manager italiani che, dopo un’esperienza all’estero, hanno occasione di ricoprire una posizione di rilievo nel Bel Paese.
Il settore energetico, in particolare quello delle rinnovabili, sta dimostrando da due semestri un trend in completa opposizione con l’andamento dei maggiori settori manifatturieri in Italia. Nella maggior parte dei casi i talenti italiani (spesso molto preparati dal punto di vista tecnico) trovano maggiori spazi di crescita organizzativa ed economica all’estero. Questa tendenza non trova però conferma nel segmento delle Clean Energy che, al contrario, offre buone opportunità per il rientro in patria di manager italiani. Ecco i risultati della nostra analisi focalizzata, in questi mesi estivi, sui profili manageriali.
Clean Energy: opportunità in Italia
Gli anni tra 2011 e 2018 furono caratterizzati da una stasi del mercato per quanto riguardava le opportunità lavorative, soprattutto di livello manageriale. Oggi si assiste invece a un nuovo boom organizzativo del settore, che sembra avvicinarsi ai trend del 2007-2010. Le organizzazioni trainanti in questa direzione sono soprattutto le corporate multinazionali, che col finire degli incentivi riducono al minimo la propria presenza sul nostro territorio. Esse si stanno riorganizzando con personale estero, con l’intento di sviluppare nuovamente un mercato attivo come quello italiano. Questa, quindi, la dinamica alla base della creazione di nuove opportunità in Italia. Alcuni processi di ricerca e selezione da noi condotti, che hanno ridefinito le prime linee manageriali aziendali italiane, hanno ulteriormente evidenziato una carenza strutturale di profili con competenze di Business Development, O&M e OM & Construction. A beneficiare dell’apertura di queste posizioni lavorative sono tutti i profili italiani “creatisi” dal 2003 al 2010. Pur di non lasciare il settore e a svantaggio della propria professionalità, queste figure avevano scelto carriere estere, seguendo investitori ed EPC, come LATAM in Sud Africa, piuttosto che nel più vicino Regno Unito. Oggi, ai suddetti profili è data l’opportunità di rientrare in Italia e ricoprire posizioni rilevanti. Forti di esperienze estere spesso maturate su impianti in Grid Parity, essi possono infatti offrire alle aziende competenze strutturate da un punto di vista tecnico e manageriale.
Clean Energy: retribuzioni
Il tema economico risulta sempre un punto debole delle proposte avanzate dalle aziende italiane, che difficilmente riescono a pareggiare stipendi esteri diventati importanti. E’ facile, infatti, che la figura in rientro perda sul netto dal 15% al 25% della retribuzione, oltre ai benefici tipici dell’expatriate (relocation, auto, assicurazioni sanitarie…). Compare in ogni caso un trend a bilancia positiva, che prevede per i manager italiani opportunità di rientro in posizioni di rilievo. Le società italiane o internazionali avranno invece la possibilità di contare su figure con esperienza “locale”, fondamentale in questo segmento almeno quanto l’esperienza specifica di settore nelle Clean Energy.   Leggi anche: Come cambiare lavoro durante il Covid-19 Aziende italiane all’estero: il ruolo cruciale dell’Expat CV non lineare: come leggere tra le righe   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

Gli anni tra 2011 e 2018 furono caratterizzati da una stasi del mercato per quanto riguardava le opportunità lavorative, soprattutto di livello manageriale. Oggi si assiste invece a un nuovo boom organizzativo del settore, che sembra avvicinarsi ai trend del 2007-2010. Le organizzazioni trainanti in questa direzione sono soprattutto le corporate multinazionali, che col finire degli incentivi riducono al minimo la propria presenza sul nostro territorio. Esse si stanno riorganizzando con personale estero, con l’intento di sviluppare nuovamente un mercato attivo come quello italiano. Questa, quindi, la dinamica alla base della creazione di nuove opportunità in Italia. Alcuni processi di ricerca e selezione da noi condotti, che hanno ridefinito le prime linee manageriali aziendali italiane, hanno ulteriormente evidenziato una carenza strutturale di profili con competenze di Business Development, O&M e OM & Construction. A beneficiare dell’apertura di queste posizioni lavorative sono tutti i profili italiani “creatisi” dal 2003 al 2010. Pur di non lasciare il settore e a svantaggio della propria professionalità, queste figure avevano scelto carriere estere, seguendo investitori ed EPC, come LATAM in Sud Africa, piuttosto che nel più vicino Regno Unito. Oggi, ai suddetti profili è data l’opportunità di rientrare in Italia e ricoprire posizioni rilevanti. Forti di esperienze estere spesso maturate su impianti in Grid Parity, essi possono infatti offrire alle aziende competenze strutturate da un punto di vista tecnico e manageriale.

Clean Energy: retribuzioni
Il tema economico risulta sempre un punto debole delle proposte avanzate dalle aziende italiane, che difficilmente riescono a pareggiare stipendi esteri diventati importanti. E’ facile, infatti, che la figura in rientro perda sul netto dal 15% al 25% della retribuzione, oltre ai benefici tipici dell’expatriate (relocation, auto, assicurazioni sanitarie…). Compare in ogni caso un trend a bilancia positiva, che prevede per i manager italiani opportunità di rientro in posizioni di rilievo. Le società italiane o internazionali avranno invece la possibilità di contare su figure con esperienza “locale”, fondamentale in questo segmento almeno quanto l’esperienza specifica di settore nelle Clean Energy.   Leggi anche: Come cambiare lavoro durante il Covid-19 Aziende italiane all’estero: il ruolo cruciale dell’Expat CV non lineare: come leggere tra le righe   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

Clean Energy: opportunità in Italia
Gli anni tra 2011 e 2018 furono caratterizzati da una stasi del mercato per quanto riguardava le opportunità lavorative, soprattutto di livello manageriale. Oggi si assiste invece a un nuovo boom organizzativo del settore, che sembra avvicinarsi ai trend del 2007-2010. Le organizzazioni trainanti in questa direzione sono soprattutto le corporate multinazionali, che col finire degli incentivi riducono al minimo la propria presenza sul nostro territorio. Esse si stanno riorganizzando con personale estero, con l’intento di sviluppare nuovamente un mercato attivo come quello italiano. Questa, quindi, la dinamica alla base della creazione di nuove opportunità in Italia. Alcuni processi di ricerca e selezione da noi condotti, che hanno ridefinito le prime linee manageriali aziendali italiane, hanno ulteriormente evidenziato una carenza strutturale di profili con competenze di Business Development, O&M e OM & Construction. A beneficiare dell’apertura di queste posizioni lavorative sono tutti i profili italiani “creatisi” dal 2003 al 2010. Pur di non lasciare il settore e a svantaggio della propria professionalità, queste figure avevano scelto carriere estere, seguendo investitori ed EPC, come LATAM in Sud Africa, piuttosto che nel più vicino Regno Unito. Oggi, ai suddetti profili è data l’opportunità di rientrare in Italia e ricoprire posizioni rilevanti. Forti di esperienze estere spesso maturate su impianti in Grid Parity, essi possono infatti offrire alle aziende competenze strutturate da un punto di vista tecnico e manageriale.
Clean Energy: retribuzioni
Il tema economico risulta sempre un punto debole delle proposte avanzate dalle aziende italiane, che difficilmente riescono a pareggiare stipendi esteri diventati importanti. E’ facile, infatti, che la figura in rientro perda sul netto dal 15% al 25% della retribuzione, oltre ai benefici tipici dell’expatriate (relocation, auto, assicurazioni sanitarie…). Compare in ogni caso un trend a bilancia positiva, che prevede per i manager italiani opportunità di rientro in posizioni di rilievo. Le società italiane o internazionali avranno invece la possibilità di contare su figure con esperienza “locale”, fondamentale in questo segmento almeno quanto l’esperienza specifica di settore nelle Clean Energy.   Leggi anche: Come cambiare lavoro durante il Covid-19 Aziende italiane all’estero: il ruolo cruciale dell’Expat CV non lineare: come leggere tra le righe   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

Il settore energetico, in particolare quello delle rinnovabili, sta dimostrando da due semestri un trend in completa opposizione con l’andamento dei maggiori settori manifatturieri in Italia. Nella maggior parte dei casi i talenti italiani (spesso molto preparati dal punto di vista tecnico) trovano maggiori spazi di crescita organizzativa ed economica all’estero. Questa tendenza non trova però conferma nel segmento delle Clean Energy che, al contrario, offre buone opportunità per il rientro in patria di manager italiani.

Ecco i risultati della nostra analisi focalizzata, in questi mesi estivi, sui profili manageriali.

Clean Energy: opportunità in Italia
Gli anni tra 2011 e 2018 furono caratterizzati da una stasi del mercato per quanto riguardava le opportunità lavorative, soprattutto di livello manageriale. Oggi si assiste invece a un nuovo boom organizzativo del settore, che sembra avvicinarsi ai trend del 2007-2010. Le organizzazioni trainanti in questa direzione sono soprattutto le corporate multinazionali, che col finire degli incentivi riducono al minimo la propria presenza sul nostro territorio. Esse si stanno riorganizzando con personale estero, con l’intento di sviluppare nuovamente un mercato attivo come quello italiano. Questa, quindi, la dinamica alla base della creazione di nuove opportunità in Italia. Alcuni processi di ricerca e selezione da noi condotti, che hanno ridefinito le prime linee manageriali aziendali italiane, hanno ulteriormente evidenziato una carenza strutturale di profili con competenze di Business Development, O&M e OM & Construction. A beneficiare dell’apertura di queste posizioni lavorative sono tutti i profili italiani “creatisi” dal 2003 al 2010. Pur di non lasciare il settore e a svantaggio della propria professionalità, queste figure avevano scelto carriere estere, seguendo investitori ed EPC, come LATAM in Sud Africa, piuttosto che nel più vicino Regno Unito. Oggi, ai suddetti profili è data l’opportunità di rientrare in Italia e ricoprire posizioni rilevanti. Forti di esperienze estere spesso maturate su impianti in Grid Parity, essi possono infatti offrire alle aziende competenze strutturate da un punto di vista tecnico e manageriale.
Clean Energy: retribuzioni
Il tema economico risulta sempre un punto debole delle proposte avanzate dalle aziende italiane, che difficilmente riescono a pareggiare stipendi esteri diventati importanti. E’ facile, infatti, che la figura in rientro perda sul netto dal 15% al 25% della retribuzione, oltre ai benefici tipici dell’expatriate (relocation, auto, assicurazioni sanitarie…). Compare in ogni caso un trend a bilancia positiva, che prevede per i manager italiani opportunità di rientro in posizioni di rilievo. Le società italiane o internazionali avranno invece la possibilità di contare su figure con esperienza “locale”, fondamentale in questo segmento almeno quanto l’esperienza specifica di settore nelle Clean Energy.   Leggi anche: Come cambiare lavoro durante il Covid-19 Aziende italiane all’estero: il ruolo cruciale dell’Expat CV non lineare: come leggere tra le righe   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

Aumentano i Manager italiani che, dopo un’esperienza all’estero, hanno occasione di ricoprire una posizione di rilievo nel Bel Paese.

Il settore energetico, in particolare quello delle rinnovabili, sta dimostrando da due semestri un trend in completa opposizione con l’andamento dei maggiori settori manifatturieri in Italia. Nella maggior parte dei casi i talenti italiani (spesso molto preparati dal punto di vista tecnico) trovano maggiori spazi di crescita organizzativa ed economica all’estero. Questa tendenza non trova però conferma nel segmento delle Clean Energy che, al contrario, offre buone opportunità per il rientro in patria di manager italiani. Ecco i risultati della nostra analisi focalizzata, in questi mesi estivi, sui profili manageriali.

Clean Energy: opportunità in Italia
Gli anni tra 2011 e 2018 furono caratterizzati da una stasi del mercato per quanto riguardava le opportunità lavorative, soprattutto di livello manageriale. Oggi si assiste invece a un nuovo boom organizzativo del settore, che sembra avvicinarsi ai trend del 2007-2010. Le organizzazioni trainanti in questa direzione sono soprattutto le corporate multinazionali, che col finire degli incentivi riducono al minimo la propria presenza sul nostro territorio. Esse si stanno riorganizzando con personale estero, con l’intento di sviluppare nuovamente un mercato attivo come quello italiano. Questa, quindi, la dinamica alla base della creazione di nuove opportunità in Italia. Alcuni processi di ricerca e selezione da noi condotti, che hanno ridefinito le prime linee manageriali aziendali italiane, hanno ulteriormente evidenziato una carenza strutturale di profili con competenze di Business Development, O&M e OM & Construction. A beneficiare dell’apertura di queste posizioni lavorative sono tutti i profili italiani “creatisi” dal 2003 al 2010. Pur di non lasciare il settore e a svantaggio della propria professionalità, queste figure avevano scelto carriere estere, seguendo investitori ed EPC, come LATAM in Sud Africa, piuttosto che nel più vicino Regno Unito. Oggi, ai suddetti profili è data l’opportunità di rientrare in Italia e ricoprire posizioni rilevanti. Forti di esperienze estere spesso maturate su impianti in Grid Parity, essi possono infatti offrire alle aziende competenze strutturate da un punto di vista tecnico e manageriale.
Clean Energy: retribuzioni
Il tema economico risulta sempre un punto debole delle proposte avanzate dalle aziende italiane, che difficilmente riescono a pareggiare stipendi esteri diventati importanti. E’ facile, infatti, che la figura in rientro perda sul netto dal 15% al 25% della retribuzione, oltre ai benefici tipici dell’expatriate (relocation, auto, assicurazioni sanitarie…). Compare in ogni caso un trend a bilancia positiva, che prevede per i manager italiani opportunità di rientro in posizioni di rilievo. Le società italiane o internazionali avranno invece la possibilità di contare su figure con esperienza “locale”, fondamentale in questo segmento almeno quanto l’esperienza specifica di settore nelle Clean Energy.   Leggi anche: Come cambiare lavoro durante il Covid-19 Aziende italiane all’estero: il ruolo cruciale dell’Expat CV non lineare: come leggere tra le righe   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

Aumentano i Manager italiani che, dopo un’esperienza all’estero, hanno occasione di ricoprire una posizione di rilievo nel Bel Paese.
Il settore energetico, in particolare quello delle rinnovabili, sta dimostrando da due semestri un trend in completa opposizione con l’andamento dei maggiori settori manifatturieri in Italia. Nella maggior parte dei casi i talenti italiani (spesso molto preparati dal punto di vista tecnico) trovano maggiori spazi di crescita organizzativa ed economica all’estero. Questa tendenza non trova però conferma nel segmento delle Clean Energy che, al contrario, offre buone opportunità per il rientro in patria di manager italiani. Ecco i risultati della nostra analisi focalizzata, in questi mesi estivi, sui profili manageriali.
Clean Energy: opportunità in Italia
Gli anni tra 2011 e 2018 furono caratterizzati da una stasi del mercato per quanto riguardava le opportunità lavorative, soprattutto di livello manageriale. Oggi si assiste invece a un nuovo boom organizzativo del settore, che sembra avvicinarsi ai trend del 2007-2010. Le organizzazioni trainanti in questa direzione sono soprattutto le corporate multinazionali, che col finire degli incentivi riducono al minimo la propria presenza sul nostro territorio. Esse si stanno riorganizzando con personale estero, con l’intento di sviluppare nuovamente un mercato attivo come quello italiano. Questa, quindi, la dinamica alla base della creazione di nuove opportunità in Italia. Alcuni processi di ricerca e selezione da noi condotti, che hanno ridefinito le prime linee manageriali aziendali italiane, hanno ulteriormente evidenziato una carenza strutturale di profili con competenze di Business Development, O&M e OM & Construction. A beneficiare dell’apertura di queste posizioni lavorative sono tutti i profili italiani “creatisi” dal 2003 al 2010. Pur di non lasciare il settore e a svantaggio della propria professionalità, queste figure avevano scelto carriere estere, seguendo investitori ed EPC, come LATAM in Sud Africa, piuttosto che nel più vicino Regno Unito. Oggi, ai suddetti profili è data l’opportunità di rientrare in Italia e ricoprire posizioni rilevanti. Forti di esperienze estere spesso maturate su impianti in Grid Parity, essi possono infatti offrire alle aziende competenze strutturate da un punto di vista tecnico e manageriale.
Clean Energy: retribuzioni
Il tema economico risulta sempre un punto debole delle proposte avanzate dalle aziende italiane, che difficilmente riescono a pareggiare stipendi esteri diventati importanti. E’ facile, infatti, che la figura in rientro perda sul netto dal 15% al 25% della retribuzione, oltre ai benefici tipici dell’expatriate (relocation, auto, assicurazioni sanitarie…). Compare in ogni caso un trend a bilancia positiva, che prevede per i manager italiani opportunità di rientro in posizioni di rilievo. Le società italiane o internazionali avranno invece la possibilità di contare su figure con esperienza “locale”, fondamentale in questo segmento almeno quanto l’esperienza specifica di settore nelle Clean Energy.   Leggi anche: Come cambiare lavoro durante il Covid-19 Aziende italiane all’estero: il ruolo cruciale dell’Expat CV non lineare: come leggere tra le righe   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

Clean Energy: opportunità in Italia

Gli anni tra 2011 e 2018 furono caratterizzati da una stasi del mercato per quanto riguardava le opportunità lavorative, soprattutto di livello manageriale. Oggi si assiste invece a un nuovo boom organizzativo del settore, che sembra avvicinarsi ai trend del 2007-2010. Le organizzazioni trainanti in questa direzione sono soprattutto le corporate multinazionali, che col finire degli incentivi riducono al minimo la propria presenza sul nostro territorio. Esse si stanno riorganizzando con personale estero, con l’intento di sviluppare nuovamente un mercato attivo come quello italiano. Questa, quindi, la dinamica alla base della creazione di nuove opportunità in Italia. Alcuni processi di ricerca e selezione da noi condotti, che hanno ridefinito le prime linee manageriali aziendali italiane, hanno ulteriormente evidenziato una carenza strutturale di profili con competenze di Business Development, O&M e OM & Construction. A beneficiare dell’apertura di queste posizioni lavorative sono tutti i profili italiani “creatisi” dal 2003 al 2010. Pur di non lasciare il settore e a svantaggio della propria professionalità, queste figure avevano scelto carriere estere, seguendo investitori ed EPC, come LATAM in Sud Africa, piuttosto che nel più vicino Regno Unito. Oggi, ai suddetti profili è data l’opportunità di rientrare in Italia e ricoprire posizioni rilevanti. Forti di esperienze estere spesso maturate su impianti in Grid Parity, essi possono infatti offrire alle aziende competenze strutturate da un punto di vista tecnico e manageriale.

Clean Energy: retribuzioni
Il tema economico risulta sempre un punto debole delle proposte avanzate dalle aziende italiane, che difficilmente riescono a pareggiare stipendi esteri diventati importanti. E’ facile, infatti, che la figura in rientro perda sul netto dal 15% al 25% della retribuzione, oltre ai benefici tipici dell’expatriate (relocation, auto, assicurazioni sanitarie…). Compare in ogni caso un trend a bilancia positiva, che prevede per i manager italiani opportunità di rientro in posizioni di rilievo. Le società italiane o internazionali avranno invece la possibilità di contare su figure con esperienza “locale”, fondamentale in questo segmento almeno quanto l’esperienza specifica di settore nelle Clean Energy.   Leggi anche: Come cambiare lavoro durante il Covid-19 Aziende italiane all’estero: il ruolo cruciale dell’Expat CV non lineare: come leggere tra le righe   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

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Clean Energy: retribuzioni
Il tema economico risulta sempre un punto debole delle proposte avanzate dalle aziende italiane, che difficilmente riescono a pareggiare stipendi esteri diventati importanti. E’ facile, infatti, che la figura in rientro perda sul netto dal 15% al 25% della retribuzione, oltre ai benefici tipici dell’expatriate (relocation, auto, assicurazioni sanitarie…). Compare in ogni caso un trend a bilancia positiva, che prevede per i manager italiani opportunità di rientro in posizioni di rilievo. Le società italiane o internazionali avranno invece la possibilità di contare su figure con esperienza “locale”, fondamentale in questo segmento almeno quanto l’esperienza specifica di settore nelle Clean Energy.   Leggi anche: Come cambiare lavoro durante il Covid-19 Aziende italiane all’estero: il ruolo cruciale dell’Expat CV non lineare: come leggere tra le righe   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

Il settore energetico, in particolare quello delle rinnovabili, sta dimostrando da due semestri un trend in completa opposizione con l’andamento dei maggiori settori manifatturieri in Italia. Nella maggior parte dei casi i talenti italiani (spesso molto preparati dal punto di vista tecnico) trovano maggiori spazi di crescita organizzativa ed economica all’estero. Questa tendenza non trova però conferma nel segmento delle Clean Energy che, al contrario, offre buone opportunità per il rientro in patria di manager italiani.

Ecco i risultati della nostra analisi focalizzata, in questi mesi estivi, sui profili manageriali.

Clean Energy: opportunità in Italia
Gli anni tra 2011 e 2018 furono caratterizzati da una stasi del mercato per quanto riguardava le opportunità lavorative, soprattutto di livello manageriale. Oggi si assiste invece a un nuovo boom organizzativo del settore, che sembra avvicinarsi ai trend del 2007-2010. Le organizzazioni trainanti in questa direzione sono soprattutto le corporate multinazionali, che col finire degli incentivi riducono al minimo la propria presenza sul nostro territorio. Esse si stanno riorganizzando con personale estero, con l’intento di sviluppare nuovamente un mercato attivo come quello italiano. Questa, quindi, la dinamica alla base della creazione di nuove opportunità in Italia. Alcuni processi di ricerca e selezione da noi condotti, che hanno ridefinito le prime linee manageriali aziendali italiane, hanno ulteriormente evidenziato una carenza strutturale di profili con competenze di Business Development, O&M e OM & Construction. A beneficiare dell’apertura di queste posizioni lavorative sono tutti i profili italiani “creatisi” dal 2003 al 2010. Pur di non lasciare il settore e a svantaggio della propria professionalità, queste figure avevano scelto carriere estere, seguendo investitori ed EPC, come LATAM in Sud Africa, piuttosto che nel più vicino Regno Unito. Oggi, ai suddetti profili è data l’opportunità di rientrare in Italia e ricoprire posizioni rilevanti. Forti di esperienze estere spesso maturate su impianti in Grid Parity, essi possono infatti offrire alle aziende competenze strutturate da un punto di vista tecnico e manageriale.
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Il tema economico risulta sempre un punto debole delle proposte avanzate dalle aziende italiane, che difficilmente riescono a pareggiare stipendi esteri diventati importanti. E’ facile, infatti, che la figura in rientro perda sul netto dal 15% al 25% della retribuzione, oltre ai benefici tipici dell’expatriate (relocation, auto, assicurazioni sanitarie…). Compare in ogni caso un trend a bilancia positiva, che prevede per i manager italiani opportunità di rientro in posizioni di rilievo. Le società italiane o internazionali avranno invece la possibilità di contare su figure con esperienza “locale”, fondamentale in questo segmento almeno quanto l’esperienza specifica di settore nelle Clean Energy.   Leggi anche: Come cambiare lavoro durante il Covid-19 Aziende italiane all’estero: il ruolo cruciale dell’Expat CV non lineare: come leggere tra le righe   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

Aumentano i Manager italiani che, dopo un’esperienza all’estero, hanno occasione di ricoprire una posizione di rilievo nel Bel Paese.

Il settore energetico, in particolare quello delle rinnovabili, sta dimostrando da due semestri un trend in completa opposizione con l’andamento dei maggiori settori manifatturieri in Italia. Nella maggior parte dei casi i talenti italiani (spesso molto preparati dal punto di vista tecnico) trovano maggiori spazi di crescita organizzativa ed economica all’estero. Questa tendenza non trova però conferma nel segmento delle Clean Energy che, al contrario, offre buone opportunità per il rientro in patria di manager italiani. Ecco i risultati della nostra analisi focalizzata, in questi mesi estivi, sui profili manageriali.

Clean Energy: opportunità in Italia
Gli anni tra 2011 e 2018 furono caratterizzati da una stasi del mercato per quanto riguardava le opportunità lavorative, soprattutto di livello manageriale. Oggi si assiste invece a un nuovo boom organizzativo del settore, che sembra avvicinarsi ai trend del 2007-2010. Le organizzazioni trainanti in questa direzione sono soprattutto le corporate multinazionali, che col finire degli incentivi riducono al minimo la propria presenza sul nostro territorio. Esse si stanno riorganizzando con personale estero, con l’intento di sviluppare nuovamente un mercato attivo come quello italiano. Questa, quindi, la dinamica alla base della creazione di nuove opportunità in Italia. Alcuni processi di ricerca e selezione da noi condotti, che hanno ridefinito le prime linee manageriali aziendali italiane, hanno ulteriormente evidenziato una carenza strutturale di profili con competenze di Business Development, O&M e OM & Construction. A beneficiare dell’apertura di queste posizioni lavorative sono tutti i profili italiani “creatisi” dal 2003 al 2010. Pur di non lasciare il settore e a svantaggio della propria professionalità, queste figure avevano scelto carriere estere, seguendo investitori ed EPC, come LATAM in Sud Africa, piuttosto che nel più vicino Regno Unito. Oggi, ai suddetti profili è data l’opportunità di rientrare in Italia e ricoprire posizioni rilevanti. Forti di esperienze estere spesso maturate su impianti in Grid Parity, essi possono infatti offrire alle aziende competenze strutturate da un punto di vista tecnico e manageriale.
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Il tema economico risulta sempre un punto debole delle proposte avanzate dalle aziende italiane, che difficilmente riescono a pareggiare stipendi esteri diventati importanti. E’ facile, infatti, che la figura in rientro perda sul netto dal 15% al 25% della retribuzione, oltre ai benefici tipici dell’expatriate (relocation, auto, assicurazioni sanitarie…). Compare in ogni caso un trend a bilancia positiva, che prevede per i manager italiani opportunità di rientro in posizioni di rilievo. Le società italiane o internazionali avranno invece la possibilità di contare su figure con esperienza “locale”, fondamentale in questo segmento almeno quanto l’esperienza specifica di settore nelle Clean Energy.   Leggi anche: Come cambiare lavoro durante il Covid-19 Aziende italiane all’estero: il ruolo cruciale dell’Expat CV non lineare: come leggere tra le righe   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

Aumentano i Manager italiani che, dopo un’esperienza all’estero, hanno occasione di ricoprire una posizione di rilievo nel Bel Paese.
Il settore energetico, in particolare quello delle rinnovabili, sta dimostrando da due semestri un trend in completa opposizione con l’andamento dei maggiori settori manifatturieri in Italia. Nella maggior parte dei casi i talenti italiani (spesso molto preparati dal punto di vista tecnico) trovano maggiori spazi di crescita organizzativa ed economica all’estero. Questa tendenza non trova però conferma nel segmento delle Clean Energy che, al contrario, offre buone opportunità per il rientro in patria di manager italiani. Ecco i risultati della nostra analisi focalizzata, in questi mesi estivi, sui profili manageriali.
Clean Energy: opportunità in Italia
Gli anni tra 2011 e 2018 furono caratterizzati da una stasi del mercato per quanto riguardava le opportunità lavorative, soprattutto di livello manageriale. Oggi si assiste invece a un nuovo boom organizzativo del settore, che sembra avvicinarsi ai trend del 2007-2010. Le organizzazioni trainanti in questa direzione sono soprattutto le corporate multinazionali, che col finire degli incentivi riducono al minimo la propria presenza sul nostro territorio. Esse si stanno riorganizzando con personale estero, con l’intento di sviluppare nuovamente un mercato attivo come quello italiano. Questa, quindi, la dinamica alla base della creazione di nuove opportunità in Italia. Alcuni processi di ricerca e selezione da noi condotti, che hanno ridefinito le prime linee manageriali aziendali italiane, hanno ulteriormente evidenziato una carenza strutturale di profili con competenze di Business Development, O&M e OM & Construction. A beneficiare dell’apertura di queste posizioni lavorative sono tutti i profili italiani “creatisi” dal 2003 al 2010. Pur di non lasciare il settore e a svantaggio della propria professionalità, queste figure avevano scelto carriere estere, seguendo investitori ed EPC, come LATAM in Sud Africa, piuttosto che nel più vicino Regno Unito. Oggi, ai suddetti profili è data l’opportunità di rientrare in Italia e ricoprire posizioni rilevanti. Forti di esperienze estere spesso maturate su impianti in Grid Parity, essi possono infatti offrire alle aziende competenze strutturate da un punto di vista tecnico e manageriale.
Clean Energy: retribuzioni
Il tema economico risulta sempre un punto debole delle proposte avanzate dalle aziende italiane, che difficilmente riescono a pareggiare stipendi esteri diventati importanti. E’ facile, infatti, che la figura in rientro perda sul netto dal 15% al 25% della retribuzione, oltre ai benefici tipici dell’expatriate (relocation, auto, assicurazioni sanitarie…). Compare in ogni caso un trend a bilancia positiva, che prevede per i manager italiani opportunità di rientro in posizioni di rilievo. Le società italiane o internazionali avranno invece la possibilità di contare su figure con esperienza “locale”, fondamentale in questo segmento almeno quanto l’esperienza specifica di settore nelle Clean Energy.   Leggi anche: Come cambiare lavoro durante il Covid-19 Aziende italiane all’estero: il ruolo cruciale dell’Expat CV non lineare: come leggere tra le righe   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

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Il tema economico risulta sempre un punto debole delle proposte avanzate dalle aziende italiane, che difficilmente riescono a pareggiare stipendi esteri diventati importanti. E’ facile, infatti, che la figura in rientro perda sul netto dal 15% al 25% della retribuzione, oltre ai benefici tipici dell’expatriate (relocation, auto, assicurazioni sanitarie…). Compare in ogni caso un trend a bilancia positiva, che prevede per i manager italiani opportunità di rientro in posizioni di rilievo. Le società italiane o internazionali avranno invece la possibilità di contare su figure con esperienza “locale”, fondamentale in questo segmento almeno quanto l’esperienza specifica di settore nelle Clean Energy.   Leggi anche: Come cambiare lavoro durante il Covid-19 Aziende italiane all’estero: il ruolo cruciale dell’Expat CV non lineare: come leggere tra le righe   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

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Gli anni tra 2011 e 2018 furono caratterizzati da una stasi del mercato per quanto riguardava le opportunità lavorative, soprattutto di livello manageriale. Oggi si assiste invece a un nuovo boom organizzativo del settore, che sembra avvicinarsi ai trend del 2007-2010. Le organizzazioni trainanti in questa direzione sono soprattutto le corporate multinazionali, che col finire degli incentivi riducono al minimo la propria presenza sul nostro territorio. Esse si stanno riorganizzando con personale estero, con l’intento di sviluppare nuovamente un mercato attivo come quello italiano. Questa, quindi, la dinamica alla base della creazione di nuove opportunità in Italia. Alcuni processi di ricerca e selezione da noi condotti, che hanno ridefinito le prime linee manageriali aziendali italiane, hanno ulteriormente evidenziato una carenza strutturale di profili con competenze di Business Development, O&M e OM & Construction. A beneficiare dell’apertura di queste posizioni lavorative sono tutti i profili italiani “creatisi” dal 2003 al 2010. Pur di non lasciare il settore e a svantaggio della propria professionalità, queste figure avevano scelto carriere estere, seguendo investitori ed EPC, come LATAM in Sud Africa, piuttosto che nel più vicino Regno Unito. Oggi, ai suddetti profili è data l’opportunità di rientrare in Italia e ricoprire posizioni rilevanti. Forti di esperienze estere spesso maturate su impianti in Grid Parity, essi possono infatti offrire alle aziende competenze strutturate da un punto di vista tecnico e manageriale.

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Clean Energy: retribuzioni
Il tema economico risulta sempre un punto debole delle proposte avanzate dalle aziende italiane, che difficilmente riescono a pareggiare stipendi esteri diventati importanti. E’ facile, infatti, che la figura in rientro perda sul netto dal 15% al 25% della retribuzione, oltre ai benefici tipici dell’expatriate (relocation, auto, assicurazioni sanitarie…). Compare in ogni caso un trend a bilancia positiva, che prevede per i manager italiani opportunità di rientro in posizioni di rilievo. Le società italiane o internazionali avranno invece la possibilità di contare su figure con esperienza “locale”, fondamentale in questo segmento almeno quanto l’esperienza specifica di settore nelle Clean Energy.   Leggi anche: Come cambiare lavoro durante il Covid-19 Aziende italiane all’estero: il ruolo cruciale dell’Expat CV non lineare: come leggere tra le righe   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

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Clean Energy: retribuzioni
Il tema economico risulta sempre un punto debole delle proposte avanzate dalle aziende italiane, che difficilmente riescono a pareggiare stipendi esteri diventati importanti. E’ facile, infatti, che la figura in rientro perda sul netto dal 15% al 25% della retribuzione, oltre ai benefici tipici dell’expatriate (relocation, auto, assicurazioni sanitarie…). Compare in ogni caso un trend a bilancia positiva, che prevede per i manager italiani opportunità di rientro in posizioni di rilievo. Le società italiane o internazionali avranno invece la possibilità di contare su figure con esperienza “locale”, fondamentale in questo segmento almeno quanto l’esperienza specifica di settore nelle Clean Energy.   Leggi anche: Come cambiare lavoro durante il Covid-19 Aziende italiane all’estero: il ruolo cruciale dell’Expat CV non lineare: come leggere tra le righe   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

Aumentano i Manager italiani che, dopo un’esperienza all’estero, hanno occasione di ricoprire una posizione di rilievo nel Bel Paese.

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Clean Energy: opportunità in Italia
Gli anni tra 2011 e 2018 furono caratterizzati da una stasi del mercato per quanto riguardava le opportunità lavorative, soprattutto di livello manageriale. Oggi si assiste invece a un nuovo boom organizzativo del settore, che sembra avvicinarsi ai trend del 2007-2010. Le organizzazioni trainanti in questa direzione sono soprattutto le corporate multinazionali, che col finire degli incentivi riducono al minimo la propria presenza sul nostro territorio. Esse si stanno riorganizzando con personale estero, con l’intento di sviluppare nuovamente un mercato attivo come quello italiano. Questa, quindi, la dinamica alla base della creazione di nuove opportunità in Italia. Alcuni processi di ricerca e selezione da noi condotti, che hanno ridefinito le prime linee manageriali aziendali italiane, hanno ulteriormente evidenziato una carenza strutturale di profili con competenze di Business Development, O&M e OM & Construction. A beneficiare dell’apertura di queste posizioni lavorative sono tutti i profili italiani “creatisi” dal 2003 al 2010. Pur di non lasciare il settore e a svantaggio della propria professionalità, queste figure avevano scelto carriere estere, seguendo investitori ed EPC, come LATAM in Sud Africa, piuttosto che nel più vicino Regno Unito. Oggi, ai suddetti profili è data l’opportunità di rientrare in Italia e ricoprire posizioni rilevanti. Forti di esperienze estere spesso maturate su impianti in Grid Parity, essi possono infatti offrire alle aziende competenze strutturate da un punto di vista tecnico e manageriale.
Clean Energy: retribuzioni
Il tema economico risulta sempre un punto debole delle proposte avanzate dalle aziende italiane, che difficilmente riescono a pareggiare stipendi esteri diventati importanti. E’ facile, infatti, che la figura in rientro perda sul netto dal 15% al 25% della retribuzione, oltre ai benefici tipici dell’expatriate (relocation, auto, assicurazioni sanitarie…). Compare in ogni caso un trend a bilancia positiva, che prevede per i manager italiani opportunità di rientro in posizioni di rilievo. Le società italiane o internazionali avranno invece la possibilità di contare su figure con esperienza “locale”, fondamentale in questo segmento almeno quanto l’esperienza specifica di settore nelle Clean Energy.   Leggi anche: Come cambiare lavoro durante il Covid-19 Aziende italiane all’estero: il ruolo cruciale dell’Expat CV non lineare: come leggere tra le righe   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

Aumentano i Manager italiani che, dopo un’esperienza all’estero, hanno occasione di ricoprire una posizione di rilievo nel Bel Paese.
Il settore energetico, in particolare quello delle rinnovabili, sta dimostrando da due semestri un trend in completa opposizione con l’andamento dei maggiori settori manifatturieri in Italia. Nella maggior parte dei casi i talenti italiani (spesso molto preparati dal punto di vista tecnico) trovano maggiori spazi di crescita organizzativa ed economica all’estero. Questa tendenza non trova però conferma nel segmento delle Clean Energy che, al contrario, offre buone opportunità per il rientro in patria di manager italiani. Ecco i risultati della nostra analisi focalizzata, in questi mesi estivi, sui profili manageriali.
Clean Energy: opportunità in Italia
Gli anni tra 2011 e 2018 furono caratterizzati da una stasi del mercato per quanto riguardava le opportunità lavorative, soprattutto di livello manageriale. Oggi si assiste invece a un nuovo boom organizzativo del settore, che sembra avvicinarsi ai trend del 2007-2010. Le organizzazioni trainanti in questa direzione sono soprattutto le corporate multinazionali, che col finire degli incentivi riducono al minimo la propria presenza sul nostro territorio. Esse si stanno riorganizzando con personale estero, con l’intento di sviluppare nuovamente un mercato attivo come quello italiano. Questa, quindi, la dinamica alla base della creazione di nuove opportunità in Italia. Alcuni processi di ricerca e selezione da noi condotti, che hanno ridefinito le prime linee manageriali aziendali italiane, hanno ulteriormente evidenziato una carenza strutturale di profili con competenze di Business Development, O&M e OM & Construction. A beneficiare dell’apertura di queste posizioni lavorative sono tutti i profili italiani “creatisi” dal 2003 al 2010. Pur di non lasciare il settore e a svantaggio della propria professionalità, queste figure avevano scelto carriere estere, seguendo investitori ed EPC, come LATAM in Sud Africa, piuttosto che nel più vicino Regno Unito. Oggi, ai suddetti profili è data l’opportunità di rientrare in Italia e ricoprire posizioni rilevanti. Forti di esperienze estere spesso maturate su impianti in Grid Parity, essi possono infatti offrire alle aziende competenze strutturate da un punto di vista tecnico e manageriale.
Clean Energy: retribuzioni
Il tema economico risulta sempre un punto debole delle proposte avanzate dalle aziende italiane, che difficilmente riescono a pareggiare stipendi esteri diventati importanti. E’ facile, infatti, che la figura in rientro perda sul netto dal 15% al 25% della retribuzione, oltre ai benefici tipici dell’expatriate (relocation, auto, assicurazioni sanitarie…). Compare in ogni caso un trend a bilancia positiva, che prevede per i manager italiani opportunità di rientro in posizioni di rilievo. Le società italiane o internazionali avranno invece la possibilità di contare su figure con esperienza “locale”, fondamentale in questo segmento almeno quanto l’esperienza specifica di settore nelle Clean Energy.   Leggi anche: Come cambiare lavoro durante il Covid-19 Aziende italiane all’estero: il ruolo cruciale dell’Expat CV non lineare: come leggere tra le righe   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

Gli anni tra 2011 e 2018 furono caratterizzati da una stasi del mercato per quanto riguardava le opportunità lavorative, soprattutto di livello manageriale. Oggi si assiste invece a un nuovo boom organizzativo del settore, che sembra avvicinarsi ai trend del 2007-2010.
Le organizzazioni trainanti in questa direzione sono soprattutto le corporate multinazionali, che col finire degli incentivi riducono al minimo la propria presenza sul nostro territorio. Esse si stanno riorganizzando con personale estero, con l’intento di sviluppare nuovamente un mercato attivo come quello italiano.
Questa, quindi, la dinamica alla base della creazione di nuove opportunità in Italia.

Alcuni processi di ricerca e selezione da noi condotti, che hanno ridefinito le prime linee manageriali aziendali italiane, hanno ulteriormente evidenziato una carenza strutturale di profili con competenze di Business Development, O&M e OM & Construction. A beneficiare dell’apertura di queste posizioni lavorative sono tutti i profili italiani “creatisi” dal 2003 al 2010. Pur di non lasciare il settore e a svantaggio della propria professionalità, queste figure avevano scelto carriere estere, seguendo investitori ed EPC, come LATAM in Sud Africa, piuttosto che nel più vicino Regno Unito.
Oggi, ai suddetti profili è data l’opportunità di rientrare in Italia e ricoprire posizioni rilevanti. Forti di esperienze estere spesso maturate su impianti in Grid Parity, essi possono infatti offrire alle aziende competenze strutturate da un punto di vista tecnico e manageriale.

Clean Energy: retribuzioni
Il tema economico risulta sempre un punto debole delle proposte avanzate dalle aziende italiane, che difficilmente riescono a pareggiare stipendi esteri diventati importanti. E’ facile, infatti, che la figura in rientro perda sul netto dal 15% al 25% della retribuzione, oltre ai benefici tipici dell’expatriate (relocation, auto, assicurazioni sanitarie…). Compare in ogni caso un trend a bilancia positiva, che prevede per i manager italiani opportunità di rientro in posizioni di rilievo. Le società italiane o internazionali avranno invece la possibilità di contare su figure con esperienza “locale”, fondamentale in questo segmento almeno quanto l’esperienza specifica di settore nelle Clean Energy.   Leggi anche: Come cambiare lavoro durante il Covid-19 Aziende italiane all’estero: il ruolo cruciale dell’Expat CV non lineare: come leggere tra le righe   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

Clean Energy: opportunità in Italia

Gli anni tra 2011 e 2018 furono caratterizzati da una stasi del mercato per quanto riguardava le opportunità lavorative, soprattutto di livello manageriale. Oggi si assiste invece a un nuovo boom organizzativo del settore, che sembra avvicinarsi ai trend del 2007-2010. Le organizzazioni trainanti in questa direzione sono soprattutto le corporate multinazionali, che col finire degli incentivi riducono al minimo la propria presenza sul nostro territorio. Esse si stanno riorganizzando con personale estero, con l’intento di sviluppare nuovamente un mercato attivo come quello italiano. Questa, quindi, la dinamica alla base della creazione di nuove opportunità in Italia. Alcuni processi di ricerca e selezione da noi condotti, che hanno ridefinito le prime linee manageriali aziendali italiane, hanno ulteriormente evidenziato una carenza strutturale di profili con competenze di Business Development, O&M e OM & Construction. A beneficiare dell’apertura di queste posizioni lavorative sono tutti i profili italiani “creatisi” dal 2003 al 2010. Pur di non lasciare il settore e a svantaggio della propria professionalità, queste figure avevano scelto carriere estere, seguendo investitori ed EPC, come LATAM in Sud Africa, piuttosto che nel più vicino Regno Unito. Oggi, ai suddetti profili è data l’opportunità di rientrare in Italia e ricoprire posizioni rilevanti. Forti di esperienze estere spesso maturate su impianti in Grid Parity, essi possono infatti offrire alle aziende competenze strutturate da un punto di vista tecnico e manageriale.

Clean Energy: retribuzioni
Il tema economico risulta sempre un punto debole delle proposte avanzate dalle aziende italiane, che difficilmente riescono a pareggiare stipendi esteri diventati importanti. E’ facile, infatti, che la figura in rientro perda sul netto dal 15% al 25% della retribuzione, oltre ai benefici tipici dell’expatriate (relocation, auto, assicurazioni sanitarie…). Compare in ogni caso un trend a bilancia positiva, che prevede per i manager italiani opportunità di rientro in posizioni di rilievo. Le società italiane o internazionali avranno invece la possibilità di contare su figure con esperienza “locale”, fondamentale in questo segmento almeno quanto l’esperienza specifica di settore nelle Clean Energy.   Leggi anche: Come cambiare lavoro durante il Covid-19 Aziende italiane all’estero: il ruolo cruciale dell’Expat CV non lineare: come leggere tra le righe   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

Clean Energy: opportunità in Italia
Gli anni tra 2011 e 2018 furono caratterizzati da una stasi del mercato per quanto riguardava le opportunità lavorative, soprattutto di livello manageriale. Oggi si assiste invece a un nuovo boom organizzativo del settore, che sembra avvicinarsi ai trend del 2007-2010. Le organizzazioni trainanti in questa direzione sono soprattutto le corporate multinazionali, che col finire degli incentivi riducono al minimo la propria presenza sul nostro territorio. Esse si stanno riorganizzando con personale estero, con l’intento di sviluppare nuovamente un mercato attivo come quello italiano. Questa, quindi, la dinamica alla base della creazione di nuove opportunità in Italia. Alcuni processi di ricerca e selezione da noi condotti, che hanno ridefinito le prime linee manageriali aziendali italiane, hanno ulteriormente evidenziato una carenza strutturale di profili con competenze di Business Development, O&M e OM & Construction. A beneficiare dell’apertura di queste posizioni lavorative sono tutti i profili italiani “creatisi” dal 2003 al 2010. Pur di non lasciare il settore e a svantaggio della propria professionalità, queste figure avevano scelto carriere estere, seguendo investitori ed EPC, come LATAM in Sud Africa, piuttosto che nel più vicino Regno Unito. Oggi, ai suddetti profili è data l’opportunità di rientrare in Italia e ricoprire posizioni rilevanti. Forti di esperienze estere spesso maturate su impianti in Grid Parity, essi possono infatti offrire alle aziende competenze strutturate da un punto di vista tecnico e manageriale.
Clean Energy: retribuzioni
Il tema economico risulta sempre un punto debole delle proposte avanzate dalle aziende italiane, che difficilmente riescono a pareggiare stipendi esteri diventati importanti. E’ facile, infatti, che la figura in rientro perda sul netto dal 15% al 25% della retribuzione, oltre ai benefici tipici dell’expatriate (relocation, auto, assicurazioni sanitarie…). Compare in ogni caso un trend a bilancia positiva, che prevede per i manager italiani opportunità di rientro in posizioni di rilievo. Le società italiane o internazionali avranno invece la possibilità di contare su figure con esperienza “locale”, fondamentale in questo segmento almeno quanto l’esperienza specifica di settore nelle Clean Energy.   Leggi anche: Come cambiare lavoro durante il Covid-19 Aziende italiane all’estero: il ruolo cruciale dell’Expat CV non lineare: come leggere tra le righe   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

Il settore energetico, in particolare quello delle rinnovabili, sta dimostrando da due semestri un trend in completa opposizione con l’andamento dei maggiori settori manifatturieri in Italia. Nella maggior parte dei casi i talenti italiani (spesso molto preparati dal punto di vista tecnico) trovano maggiori spazi di crescita organizzativa ed economica all’estero. Questa tendenza non trova però conferma nel segmento delle Clean Energy che, al contrario, offre buone opportunità per il rientro in patria di manager italiani.

Ecco i risultati della nostra analisi focalizzata, in questi mesi estivi, sui profili manageriali.

Clean Energy: opportunità in Italia
Gli anni tra 2011 e 2018 furono caratterizzati da una stasi del mercato per quanto riguardava le opportunità lavorative, soprattutto di livello manageriale. Oggi si assiste invece a un nuovo boom organizzativo del settore, che sembra avvicinarsi ai trend del 2007-2010. Le organizzazioni trainanti in questa direzione sono soprattutto le corporate multinazionali, che col finire degli incentivi riducono al minimo la propria presenza sul nostro territorio. Esse si stanno riorganizzando con personale estero, con l’intento di sviluppare nuovamente un mercato attivo come quello italiano. Questa, quindi, la dinamica alla base della creazione di nuove opportunità in Italia. Alcuni processi di ricerca e selezione da noi condotti, che hanno ridefinito le prime linee manageriali aziendali italiane, hanno ulteriormente evidenziato una carenza strutturale di profili con competenze di Business Development, O&M e OM & Construction. A beneficiare dell’apertura di queste posizioni lavorative sono tutti i profili italiani “creatisi” dal 2003 al 2010. Pur di non lasciare il settore e a svantaggio della propria professionalità, queste figure avevano scelto carriere estere, seguendo investitori ed EPC, come LATAM in Sud Africa, piuttosto che nel più vicino Regno Unito. Oggi, ai suddetti profili è data l’opportunità di rientrare in Italia e ricoprire posizioni rilevanti. Forti di esperienze estere spesso maturate su impianti in Grid Parity, essi possono infatti offrire alle aziende competenze strutturate da un punto di vista tecnico e manageriale.
Clean Energy: retribuzioni
Il tema economico risulta sempre un punto debole delle proposte avanzate dalle aziende italiane, che difficilmente riescono a pareggiare stipendi esteri diventati importanti. E’ facile, infatti, che la figura in rientro perda sul netto dal 15% al 25% della retribuzione, oltre ai benefici tipici dell’expatriate (relocation, auto, assicurazioni sanitarie…). Compare in ogni caso un trend a bilancia positiva, che prevede per i manager italiani opportunità di rientro in posizioni di rilievo. Le società italiane o internazionali avranno invece la possibilità di contare su figure con esperienza “locale”, fondamentale in questo segmento almeno quanto l’esperienza specifica di settore nelle Clean Energy.   Leggi anche: Come cambiare lavoro durante il Covid-19 Aziende italiane all’estero: il ruolo cruciale dell’Expat CV non lineare: come leggere tra le righe   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

Aumentano i Manager italiani che, dopo un’esperienza all’estero, hanno occasione di ricoprire una posizione di rilievo nel Bel Paese.

Il settore energetico, in particolare quello delle rinnovabili, sta dimostrando da due semestri un trend in completa opposizione con l’andamento dei maggiori settori manifatturieri in Italia. Nella maggior parte dei casi i talenti italiani (spesso molto preparati dal punto di vista tecnico) trovano maggiori spazi di crescita organizzativa ed economica all’estero. Questa tendenza non trova però conferma nel segmento delle Clean Energy che, al contrario, offre buone opportunità per il rientro in patria di manager italiani. Ecco i risultati della nostra analisi focalizzata, in questi mesi estivi, sui profili manageriali.

Clean Energy: opportunità in Italia
Gli anni tra 2011 e 2018 furono caratterizzati da una stasi del mercato per quanto riguardava le opportunità lavorative, soprattutto di livello manageriale. Oggi si assiste invece a un nuovo boom organizzativo del settore, che sembra avvicinarsi ai trend del 2007-2010. Le organizzazioni trainanti in questa direzione sono soprattutto le corporate multinazionali, che col finire degli incentivi riducono al minimo la propria presenza sul nostro territorio. Esse si stanno riorganizzando con personale estero, con l’intento di sviluppare nuovamente un mercato attivo come quello italiano. Questa, quindi, la dinamica alla base della creazione di nuove opportunità in Italia. Alcuni processi di ricerca e selezione da noi condotti, che hanno ridefinito le prime linee manageriali aziendali italiane, hanno ulteriormente evidenziato una carenza strutturale di profili con competenze di Business Development, O&M e OM & Construction. A beneficiare dell’apertura di queste posizioni lavorative sono tutti i profili italiani “creatisi” dal 2003 al 2010. Pur di non lasciare il settore e a svantaggio della propria professionalità, queste figure avevano scelto carriere estere, seguendo investitori ed EPC, come LATAM in Sud Africa, piuttosto che nel più vicino Regno Unito. Oggi, ai suddetti profili è data l’opportunità di rientrare in Italia e ricoprire posizioni rilevanti. Forti di esperienze estere spesso maturate su impianti in Grid Parity, essi possono infatti offrire alle aziende competenze strutturate da un punto di vista tecnico e manageriale.
Clean Energy: retribuzioni
Il tema economico risulta sempre un punto debole delle proposte avanzate dalle aziende italiane, che difficilmente riescono a pareggiare stipendi esteri diventati importanti. E’ facile, infatti, che la figura in rientro perda sul netto dal 15% al 25% della retribuzione, oltre ai benefici tipici dell’expatriate (relocation, auto, assicurazioni sanitarie…). Compare in ogni caso un trend a bilancia positiva, che prevede per i manager italiani opportunità di rientro in posizioni di rilievo. Le società italiane o internazionali avranno invece la possibilità di contare su figure con esperienza “locale”, fondamentale in questo segmento almeno quanto l’esperienza specifica di settore nelle Clean Energy.   Leggi anche: Come cambiare lavoro durante il Covid-19 Aziende italiane all’estero: il ruolo cruciale dell’Expat CV non lineare: come leggere tra le righe   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

Aumentano i Manager italiani che, dopo un’esperienza all’estero, hanno occasione di ricoprire una posizione di rilievo nel Bel Paese.
Il settore energetico, in particolare quello delle rinnovabili, sta dimostrando da due semestri un trend in completa opposizione con l’andamento dei maggiori settori manifatturieri in Italia. Nella maggior parte dei casi i talenti italiani (spesso molto preparati dal punto di vista tecnico) trovano maggiori spazi di crescita organizzativa ed economica all’estero. Questa tendenza non trova però conferma nel segmento delle Clean Energy che, al contrario, offre buone opportunità per il rientro in patria di manager italiani. Ecco i risultati della nostra analisi focalizzata, in questi mesi estivi, sui profili manageriali.
Clean Energy: opportunità in Italia
Gli anni tra 2011 e 2018 furono caratterizzati da una stasi del mercato per quanto riguardava le opportunità lavorative, soprattutto di livello manageriale. Oggi si assiste invece a un nuovo boom organizzativo del settore, che sembra avvicinarsi ai trend del 2007-2010. Le organizzazioni trainanti in questa direzione sono soprattutto le corporate multinazionali, che col finire degli incentivi riducono al minimo la propria presenza sul nostro territorio. Esse si stanno riorganizzando con personale estero, con l’intento di sviluppare nuovamente un mercato attivo come quello italiano. Questa, quindi, la dinamica alla base della creazione di nuove opportunità in Italia. Alcuni processi di ricerca e selezione da noi condotti, che hanno ridefinito le prime linee manageriali aziendali italiane, hanno ulteriormente evidenziato una carenza strutturale di profili con competenze di Business Development, O&M e OM & Construction. A beneficiare dell’apertura di queste posizioni lavorative sono tutti i profili italiani “creatisi” dal 2003 al 2010. Pur di non lasciare il settore e a svantaggio della propria professionalità, queste figure avevano scelto carriere estere, seguendo investitori ed EPC, come LATAM in Sud Africa, piuttosto che nel più vicino Regno Unito. Oggi, ai suddetti profili è data l’opportunità di rientrare in Italia e ricoprire posizioni rilevanti. Forti di esperienze estere spesso maturate su impianti in Grid Parity, essi possono infatti offrire alle aziende competenze strutturate da un punto di vista tecnico e manageriale.
Clean Energy: retribuzioni
Il tema economico risulta sempre un punto debole delle proposte avanzate dalle aziende italiane, che difficilmente riescono a pareggiare stipendi esteri diventati importanti. E’ facile, infatti, che la figura in rientro perda sul netto dal 15% al 25% della retribuzione, oltre ai benefici tipici dell’expatriate (relocation, auto, assicurazioni sanitarie…). Compare in ogni caso un trend a bilancia positiva, che prevede per i manager italiani opportunità di rientro in posizioni di rilievo. Le società italiane o internazionali avranno invece la possibilità di contare su figure con esperienza “locale”, fondamentale in questo segmento almeno quanto l’esperienza specifica di settore nelle Clean Energy.   Leggi anche: Come cambiare lavoro durante il Covid-19 Aziende italiane all’estero: il ruolo cruciale dell’Expat CV non lineare: come leggere tra le righe   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

Clean Energy: retribuzioni
Il tema economico risulta sempre un punto debole delle proposte avanzate dalle aziende italiane, che difficilmente riescono a pareggiare stipendi esteri diventati importanti. E’ facile, infatti, che la figura in rientro perda sul netto dal 15% al 25% della retribuzione, oltre ai benefici tipici dell’expatriate (relocation, auto, assicurazioni sanitarie…). Compare in ogni caso un trend a bilancia positiva, che prevede per i manager italiani opportunità di rientro in posizioni di rilievo. Le società italiane o internazionali avranno invece la possibilità di contare su figure con esperienza “locale”, fondamentale in questo segmento almeno quanto l’esperienza specifica di settore nelle Clean Energy.   Leggi anche: Come cambiare lavoro durante il Covid-19 Aziende italiane all’estero: il ruolo cruciale dell’Expat CV non lineare: come leggere tra le righe   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

Gli anni tra 2011 e 2018 furono caratterizzati da una stasi del mercato per quanto riguardava le opportunità lavorative, soprattutto di livello manageriale. Oggi si assiste invece a un nuovo boom organizzativo del settore, che sembra avvicinarsi ai trend del 2007-2010.
Le organizzazioni trainanti in questa direzione sono soprattutto le corporate multinazionali, che col finire degli incentivi riducono al minimo la propria presenza sul nostro territorio. Esse si stanno riorganizzando con personale estero, con l’intento di sviluppare nuovamente un mercato attivo come quello italiano.
Questa, quindi, la dinamica alla base della creazione di nuove opportunità in Italia.

Alcuni processi di ricerca e selezione da noi condotti, che hanno ridefinito le prime linee manageriali aziendali italiane, hanno ulteriormente evidenziato una carenza strutturale di profili con competenze di Business Development, O&M e OM & Construction. A beneficiare dell’apertura di queste posizioni lavorative sono tutti i profili italiani “creatisi” dal 2003 al 2010. Pur di non lasciare il settore e a svantaggio della propria professionalità, queste figure avevano scelto carriere estere, seguendo investitori ed EPC, come LATAM in Sud Africa, piuttosto che nel più vicino Regno Unito.
Oggi, ai suddetti profili è data l’opportunità di rientrare in Italia e ricoprire posizioni rilevanti. Forti di esperienze estere spesso maturate su impianti in Grid Parity, essi possono infatti offrire alle aziende competenze strutturate da un punto di vista tecnico e manageriale.

Clean Energy: retribuzioni
Il tema economico risulta sempre un punto debole delle proposte avanzate dalle aziende italiane, che difficilmente riescono a pareggiare stipendi esteri diventati importanti. E’ facile, infatti, che la figura in rientro perda sul netto dal 15% al 25% della retribuzione, oltre ai benefici tipici dell’expatriate (relocation, auto, assicurazioni sanitarie…). Compare in ogni caso un trend a bilancia positiva, che prevede per i manager italiani opportunità di rientro in posizioni di rilievo. Le società italiane o internazionali avranno invece la possibilità di contare su figure con esperienza “locale”, fondamentale in questo segmento almeno quanto l’esperienza specifica di settore nelle Clean Energy.   Leggi anche: Come cambiare lavoro durante il Covid-19 Aziende italiane all’estero: il ruolo cruciale dell’Expat CV non lineare: come leggere tra le righe   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

Clean Energy: opportunità in Italia

Gli anni tra 2011 e 2018 furono caratterizzati da una stasi del mercato per quanto riguardava le opportunità lavorative, soprattutto di livello manageriale. Oggi si assiste invece a un nuovo boom organizzativo del settore, che sembra avvicinarsi ai trend del 2007-2010. Le organizzazioni trainanti in questa direzione sono soprattutto le corporate multinazionali, che col finire degli incentivi riducono al minimo la propria presenza sul nostro territorio. Esse si stanno riorganizzando con personale estero, con l’intento di sviluppare nuovamente un mercato attivo come quello italiano. Questa, quindi, la dinamica alla base della creazione di nuove opportunità in Italia. Alcuni processi di ricerca e selezione da noi condotti, che hanno ridefinito le prime linee manageriali aziendali italiane, hanno ulteriormente evidenziato una carenza strutturale di profili con competenze di Business Development, O&M e OM & Construction. A beneficiare dell’apertura di queste posizioni lavorative sono tutti i profili italiani “creatisi” dal 2003 al 2010. Pur di non lasciare il settore e a svantaggio della propria professionalità, queste figure avevano scelto carriere estere, seguendo investitori ed EPC, come LATAM in Sud Africa, piuttosto che nel più vicino Regno Unito. Oggi, ai suddetti profili è data l’opportunità di rientrare in Italia e ricoprire posizioni rilevanti. Forti di esperienze estere spesso maturate su impianti in Grid Parity, essi possono infatti offrire alle aziende competenze strutturate da un punto di vista tecnico e manageriale.

Clean Energy: retribuzioni
Il tema economico risulta sempre un punto debole delle proposte avanzate dalle aziende italiane, che difficilmente riescono a pareggiare stipendi esteri diventati importanti. E’ facile, infatti, che la figura in rientro perda sul netto dal 15% al 25% della retribuzione, oltre ai benefici tipici dell’expatriate (relocation, auto, assicurazioni sanitarie…). Compare in ogni caso un trend a bilancia positiva, che prevede per i manager italiani opportunità di rientro in posizioni di rilievo. Le società italiane o internazionali avranno invece la possibilità di contare su figure con esperienza “locale”, fondamentale in questo segmento almeno quanto l’esperienza specifica di settore nelle Clean Energy.   Leggi anche: Come cambiare lavoro durante il Covid-19 Aziende italiane all’estero: il ruolo cruciale dell’Expat CV non lineare: come leggere tra le righe   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

Clean Energy: opportunità in Italia
Gli anni tra 2011 e 2018 furono caratterizzati da una stasi del mercato per quanto riguardava le opportunità lavorative, soprattutto di livello manageriale. Oggi si assiste invece a un nuovo boom organizzativo del settore, che sembra avvicinarsi ai trend del 2007-2010. Le organizzazioni trainanti in questa direzione sono soprattutto le corporate multinazionali, che col finire degli incentivi riducono al minimo la propria presenza sul nostro territorio. Esse si stanno riorganizzando con personale estero, con l’intento di sviluppare nuovamente un mercato attivo come quello italiano. Questa, quindi, la dinamica alla base della creazione di nuove opportunità in Italia. Alcuni processi di ricerca e selezione da noi condotti, che hanno ridefinito le prime linee manageriali aziendali italiane, hanno ulteriormente evidenziato una carenza strutturale di profili con competenze di Business Development, O&M e OM & Construction. A beneficiare dell’apertura di queste posizioni lavorative sono tutti i profili italiani “creatisi” dal 2003 al 2010. Pur di non lasciare il settore e a svantaggio della propria professionalità, queste figure avevano scelto carriere estere, seguendo investitori ed EPC, come LATAM in Sud Africa, piuttosto che nel più vicino Regno Unito. Oggi, ai suddetti profili è data l’opportunità di rientrare in Italia e ricoprire posizioni rilevanti. Forti di esperienze estere spesso maturate su impianti in Grid Parity, essi possono infatti offrire alle aziende competenze strutturate da un punto di vista tecnico e manageriale.
Clean Energy: retribuzioni
Il tema economico risulta sempre un punto debole delle proposte avanzate dalle aziende italiane, che difficilmente riescono a pareggiare stipendi esteri diventati importanti. E’ facile, infatti, che la figura in rientro perda sul netto dal 15% al 25% della retribuzione, oltre ai benefici tipici dell’expatriate (relocation, auto, assicurazioni sanitarie…). Compare in ogni caso un trend a bilancia positiva, che prevede per i manager italiani opportunità di rientro in posizioni di rilievo. Le società italiane o internazionali avranno invece la possibilità di contare su figure con esperienza “locale”, fondamentale in questo segmento almeno quanto l’esperienza specifica di settore nelle Clean Energy.   Leggi anche: Come cambiare lavoro durante il Covid-19 Aziende italiane all’estero: il ruolo cruciale dell’Expat CV non lineare: come leggere tra le righe   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

Il settore energetico, in particolare quello delle rinnovabili, sta dimostrando da due semestri un trend in completa opposizione con l’andamento dei maggiori settori manifatturieri in Italia. Nella maggior parte dei casi i talenti italiani (spesso molto preparati dal punto di vista tecnico) trovano maggiori spazi di crescita organizzativa ed economica all’estero. Questa tendenza non trova però conferma nel segmento delle Clean Energy che, al contrario, offre buone opportunità per il rientro in patria di manager italiani.

Ecco i risultati della nostra analisi focalizzata, in questi mesi estivi, sui profili manageriali.

Clean Energy: opportunità in Italia
Gli anni tra 2011 e 2018 furono caratterizzati da una stasi del mercato per quanto riguardava le opportunità lavorative, soprattutto di livello manageriale. Oggi si assiste invece a un nuovo boom organizzativo del settore, che sembra avvicinarsi ai trend del 2007-2010. Le organizzazioni trainanti in questa direzione sono soprattutto le corporate multinazionali, che col finire degli incentivi riducono al minimo la propria presenza sul nostro territorio. Esse si stanno riorganizzando con personale estero, con l’intento di sviluppare nuovamente un mercato attivo come quello italiano. Questa, quindi, la dinamica alla base della creazione di nuove opportunità in Italia. Alcuni processi di ricerca e selezione da noi condotti, che hanno ridefinito le prime linee manageriali aziendali italiane, hanno ulteriormente evidenziato una carenza strutturale di profili con competenze di Business Development, O&M e OM & Construction. A beneficiare dell’apertura di queste posizioni lavorative sono tutti i profili italiani “creatisi” dal 2003 al 2010. Pur di non lasciare il settore e a svantaggio della propria professionalità, queste figure avevano scelto carriere estere, seguendo investitori ed EPC, come LATAM in Sud Africa, piuttosto che nel più vicino Regno Unito. Oggi, ai suddetti profili è data l’opportunità di rientrare in Italia e ricoprire posizioni rilevanti. Forti di esperienze estere spesso maturate su impianti in Grid Parity, essi possono infatti offrire alle aziende competenze strutturate da un punto di vista tecnico e manageriale.
Clean Energy: retribuzioni
Il tema economico risulta sempre un punto debole delle proposte avanzate dalle aziende italiane, che difficilmente riescono a pareggiare stipendi esteri diventati importanti. E’ facile, infatti, che la figura in rientro perda sul netto dal 15% al 25% della retribuzione, oltre ai benefici tipici dell’expatriate (relocation, auto, assicurazioni sanitarie…). Compare in ogni caso un trend a bilancia positiva, che prevede per i manager italiani opportunità di rientro in posizioni di rilievo. Le società italiane o internazionali avranno invece la possibilità di contare su figure con esperienza “locale”, fondamentale in questo segmento almeno quanto l’esperienza specifica di settore nelle Clean Energy.   Leggi anche: Come cambiare lavoro durante il Covid-19 Aziende italiane all’estero: il ruolo cruciale dell’Expat CV non lineare: come leggere tra le righe   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

Aumentano i Manager italiani che, dopo un’esperienza all’estero, hanno occasione di ricoprire una posizione di rilievo nel Bel Paese.

Il settore energetico, in particolare quello delle rinnovabili, sta dimostrando da due semestri un trend in completa opposizione con l’andamento dei maggiori settori manifatturieri in Italia. Nella maggior parte dei casi i talenti italiani (spesso molto preparati dal punto di vista tecnico) trovano maggiori spazi di crescita organizzativa ed economica all’estero. Questa tendenza non trova però conferma nel segmento delle Clean Energy che, al contrario, offre buone opportunità per il rientro in patria di manager italiani. Ecco i risultati della nostra analisi focalizzata, in questi mesi estivi, sui profili manageriali.

Clean Energy: opportunità in Italia
Gli anni tra 2011 e 2018 furono caratterizzati da una stasi del mercato per quanto riguardava le opportunità lavorative, soprattutto di livello manageriale. Oggi si assiste invece a un nuovo boom organizzativo del settore, che sembra avvicinarsi ai trend del 2007-2010. Le organizzazioni trainanti in questa direzione sono soprattutto le corporate multinazionali, che col finire degli incentivi riducono al minimo la propria presenza sul nostro territorio. Esse si stanno riorganizzando con personale estero, con l’intento di sviluppare nuovamente un mercato attivo come quello italiano. Questa, quindi, la dinamica alla base della creazione di nuove opportunità in Italia. Alcuni processi di ricerca e selezione da noi condotti, che hanno ridefinito le prime linee manageriali aziendali italiane, hanno ulteriormente evidenziato una carenza strutturale di profili con competenze di Business Development, O&M e OM & Construction. A beneficiare dell’apertura di queste posizioni lavorative sono tutti i profili italiani “creatisi” dal 2003 al 2010. Pur di non lasciare il settore e a svantaggio della propria professionalità, queste figure avevano scelto carriere estere, seguendo investitori ed EPC, come LATAM in Sud Africa, piuttosto che nel più vicino Regno Unito. Oggi, ai suddetti profili è data l’opportunità di rientrare in Italia e ricoprire posizioni rilevanti. Forti di esperienze estere spesso maturate su impianti in Grid Parity, essi possono infatti offrire alle aziende competenze strutturate da un punto di vista tecnico e manageriale.
Clean Energy: retribuzioni
Il tema economico risulta sempre un punto debole delle proposte avanzate dalle aziende italiane, che difficilmente riescono a pareggiare stipendi esteri diventati importanti. E’ facile, infatti, che la figura in rientro perda sul netto dal 15% al 25% della retribuzione, oltre ai benefici tipici dell’expatriate (relocation, auto, assicurazioni sanitarie…). Compare in ogni caso un trend a bilancia positiva, che prevede per i manager italiani opportunità di rientro in posizioni di rilievo. Le società italiane o internazionali avranno invece la possibilità di contare su figure con esperienza “locale”, fondamentale in questo segmento almeno quanto l’esperienza specifica di settore nelle Clean Energy.   Leggi anche: Come cambiare lavoro durante il Covid-19 Aziende italiane all’estero: il ruolo cruciale dell’Expat CV non lineare: come leggere tra le righe   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

Aumentano i Manager italiani che, dopo un’esperienza all’estero, hanno occasione di ricoprire una posizione di rilievo nel Bel Paese.
Il settore energetico, in particolare quello delle rinnovabili, sta dimostrando da due semestri un trend in completa opposizione con l’andamento dei maggiori settori manifatturieri in Italia. Nella maggior parte dei casi i talenti italiani (spesso molto preparati dal punto di vista tecnico) trovano maggiori spazi di crescita organizzativa ed economica all’estero. Questa tendenza non trova però conferma nel segmento delle Clean Energy che, al contrario, offre buone opportunità per il rientro in patria di manager italiani. Ecco i risultati della nostra analisi focalizzata, in questi mesi estivi, sui profili manageriali.
Clean Energy: opportunità in Italia
Gli anni tra 2011 e 2018 furono caratterizzati da una stasi del mercato per quanto riguardava le opportunità lavorative, soprattutto di livello manageriale. Oggi si assiste invece a un nuovo boom organizzativo del settore, che sembra avvicinarsi ai trend del 2007-2010. Le organizzazioni trainanti in questa direzione sono soprattutto le corporate multinazionali, che col finire degli incentivi riducono al minimo la propria presenza sul nostro territorio. Esse si stanno riorganizzando con personale estero, con l’intento di sviluppare nuovamente un mercato attivo come quello italiano. Questa, quindi, la dinamica alla base della creazione di nuove opportunità in Italia. Alcuni processi di ricerca e selezione da noi condotti, che hanno ridefinito le prime linee manageriali aziendali italiane, hanno ulteriormente evidenziato una carenza strutturale di profili con competenze di Business Development, O&M e OM & Construction. A beneficiare dell’apertura di queste posizioni lavorative sono tutti i profili italiani “creatisi” dal 2003 al 2010. Pur di non lasciare il settore e a svantaggio della propria professionalità, queste figure avevano scelto carriere estere, seguendo investitori ed EPC, come LATAM in Sud Africa, piuttosto che nel più vicino Regno Unito. Oggi, ai suddetti profili è data l’opportunità di rientrare in Italia e ricoprire posizioni rilevanti. Forti di esperienze estere spesso maturate su impianti in Grid Parity, essi possono infatti offrire alle aziende competenze strutturate da un punto di vista tecnico e manageriale.
Clean Energy: retribuzioni
Il tema economico risulta sempre un punto debole delle proposte avanzate dalle aziende italiane, che difficilmente riescono a pareggiare stipendi esteri diventati importanti. E’ facile, infatti, che la figura in rientro perda sul netto dal 15% al 25% della retribuzione, oltre ai benefici tipici dell’expatriate (relocation, auto, assicurazioni sanitarie…). Compare in ogni caso un trend a bilancia positiva, che prevede per i manager italiani opportunità di rientro in posizioni di rilievo. Le società italiane o internazionali avranno invece la possibilità di contare su figure con esperienza “locale”, fondamentale in questo segmento almeno quanto l’esperienza specifica di settore nelle Clean Energy.   Leggi anche: Come cambiare lavoro durante il Covid-19 Aziende italiane all’estero: il ruolo cruciale dell’Expat CV non lineare: come leggere tra le righe   → Il blog di Hunters Group: news dal mercato, consigli sul lavoro, notizie sulla vita aziendale

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