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03 Marzo 2023

Bike sharing: nuove opportunità lavorative

La condivisione di bici, che sono per la maggior parte elettriche, rappresenta una nuova frontiera green per le municipalità d’Italia. Con la diffusione di questo servizio, aumenta la domanda di nuove professionalità

Il bike sharing, nato in ambito pubblico, è diventato uno degli strumenti di mobilità sostenibile più noti e diffusi negli ultimi 10 anni. Oggi sempre più città e piccoli comuni d’Italia mettono a disposizione dei propri cittadini bici ad utilizzo condiviso. Si tratta di un incentivo all’utilizzo di un mezzo decisamente pratico e green, senza l’impegno al possesso della bicicletta e ai rischi ad esso connessi. Questo sistema di condivisione delle bike attraverso la creazione di postazioni diffuse nel territorio porta con sé vantaggi ambientali, legati a un minor utilizzo dell’auto e a un abbassamento dei valori di inquinamento atmosferico. Al contempo questa pratica consente di ridurre i costi di trasporto e di aggirare il problema legato al traffico, molto sentito nelle grandi città.

Nel bike sharing, le biciclette sono in molti casi elettriche. Questo elemento ha portato allo sviluppo di nuove tecnologie e di nuovi mercati di lavoro. Questo perché la diffusione di questi prodotti non sempre è andata di pari passo con la crescita del settore dell’auto elettrica. Per questo è sorta l’esigenza di formare nuove professionalità.

Le figure oggetto delle ricerche su questo mercato vengono inserite in due tipologie di aziende:

1. Società che si occupano di energie rinnovabili e comunità energetiche e integrano la propria offerta con la proposta di sistemi di bike sharing, combinando rastrelliere e bici tradizionali o elettriche;

2. Società che operano nel settore della bicicletta di alta gamma, che integrano i propri prodotti tradizionali con sistemi ad alta tecnologia.

Per quanto concerne le figure più ricercate su questo mercato possiamo annoverare:

1. Product Manager: l’attività del responsabile di prodotto può essere legata sia alla progettazione di nuovi prodotti innovativi da lanciare sul mercato, sia alla ridefinizione di prodotti già esistenti che hanno un mercato ormai saturo, come quello del bike sharing più tradizionale. Il background richiesto è di tipo tecnico-economico e gli anni di esperienza solitamente necessari sono almeno 3-5 in ruoli similari;

2. Business Development Manager: questa figura si occupa della ricerca dei siti dove la società proponente andrà ad investire. Inoltre negozia con i proprietari i contratti di noleggio o comodato dell’area e si interfaccia con gli uffici gare interne al fine di partecipare a richieste di offerte pubbliche. Il background richiesto è di tipo economico. Gli anni di esperienza solitamente necessari sono almeno 3 in ruoli similari, non avendo a disposizione panel particolarmente ampi di candidature da cui attingere. Spesso queste figure vengono identificate presso società operanti nelle energie rinnovabili, che si occupano di investimenti su tetti o terreni di tipo pubblico. La capacità di dialogare con enti pubblici risulta essere una competenza fondamentale di questo profilo;

3. Operation Manager: questa figura, denominata operation o project manager, ricopre un ruolo molto ampio nelle aziende energetiche che hanno sviluppato rami operanti nel bike sharing. Il profilo infatti si occupa di rendere operativi i progetti in fase post contrattuale. Negoziazione con i fornitori, relazione con gli enti per gli sviluppi autorizzativi, controllo delle operation della commessa sono infatti i compiti principali di questo profilo. Il background richiesto è ingegneristico o di diploma tecnico e la provenienza è dalle società di costruzioni in mancanza di esperienza specifica nel settore di riferimento.

Quello del bike sharing è un mercato del lavoro di nicchia, ma in interessante crescita. Cogliendo appieno le potenzialità offerte dal Pnrr, esso sta costruendo una nuova filiera di opportunità e profili professionali in un segmento in cui l’Italia ricopre un ruolo di rilievo.

 

 

 

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